Tecnocasa, network immobiliare che quasi quotidianamente ha da comunicare qualcosa, ha scoperto un aspetto essenziale del mercato: è meglio acquistare una casa nuova e in ordine che una usata con lavori da eseguire. Un’analisi lapalissiana che è argomentata con dovizia di argomenti a supporto, tutti tesi a ricordare che eseguire lavori è costoso (per la verità anche le case nuove hanno un prezzo maggiore).
Nelle grandi metropoli, spiega Tecnocasa, la maggioranza del patrimonio abitativo è rappresentata da immobili usati. Infatti il nuovo sorge quasi sempre in seguito a interventi di recupero. Se si acquista una soluzione usata bisogna quasi sempre mettere in conto dei lavori di ristrutturazione, anche su ciò che non è in vista: strutture, tubature, impianti. In questo caso è bene informarsi prima sui costi, facendo fare dei preventivi e informandosi sulle agevolazioni fiscali esistenti sia per i lavori di ristrutturazione sia per quelli di riqualificazione energetica: la legge di stabilità ha prorogato per tutto il 2015 la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie e del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica. Attualmente, sulle abitazioni usate, si possono spuntare dei ribassi di prezzo importanti e quindi si potrebbe giovare del momento per fare acquisti convenienti. Da segnalare, per l’acquisto delle abitazioni usate, anche la nuova tassazione sulla compravendita. Gli immobili usati, soprattutto quelli d’epoca, hanno sempre un certo fascino oltre a vani molto ampi. Da tenere comunque in considerazione eventuali interventi di manutenzione straordinaria e l’incidenza delle spese per il riscaldamento (soprattutto per le soluzioni con soffitti alti).
Chi decide per il nuovo ha la possibilità di personalizzare l’immobile decidendo la distribuzione degli spazi ed il capitolato. A differenza dell’usato, le nuove costruzioni hanno una garanzia decennale sui difetti di edificazione (art. 4 del decreto legislativo n. 122 del 20 giugno 2005).
«Negli ultimi anni il settore delle costruzioni ha assistito», affermano da La Ducale SpA, società di sviluppo immobiliare del Gruppo Tecnocasa, «all’applicazione di innovative tecnologie impiantistiche. Acquistando oggi una casa nuova, l’acquirente si garantisce un design architettonico contemporaneo, una razionale distribuzione degli spazi interni ed esterni, una dotazione impiantistica e costruttiva più performante sia in termini di confort abitativo che di minor costi di gestione nel medio-lungo termine. Il riscaldamento a pavimento, per esempio, oltre a consentire un risparmio economico dovuto ai minori costi di gestione, offre l’opportunità di avere gli ambienti della casa caldi in modo omogeneo, senza l’ingombro dei caloriferi esterni che sono spesso un ostacolo per l’arredo. Tutto questo garantisce minori costi di gestione e maggior confort che si tramutano in una migliore qualità dell’abitare».
Anche sulle nuove costruzioni i prezzi sono in ribasso e potrebbero anche in questo caso aprirsi buone occasioni di acquisto. «Si segnala una maggiore attenzione degli acquirenti alle parti comuni degli edifici , ristrutturando un’abitazione usata si ha certamente la possibilità di personalizzarla quanto una casa in costruzione, ma non si può incidere sull’abbellimento e sull’ammodernamento degli spazi condominiali. A Milano ad esempio, sul nuovo ubicato in zone centrali, si nota interesse per la presenza di ingressi, hall, reception e locali di servizio quali wellness o fitness room, sala lettura e talvolta piscina condominiale. La luminosità e la freschezza progettuale di questi spazi caratterizza sempre più le nuove costruzioni».
L’analisi delle compravendite realizzate dal Gruppo Tecnocasa evidenzia che nel primo semestre del 2014 l’85,7% delle compravendite riguarda le abitazioni usate ed il 14,3% le tipologie di nuova costruzione.
A livello nazionale, considerando solo le compravendite di tipologie nuove, registriamo che quella più acquistata è il trilocale, seguito dal bilocale e poi dalle soluzioni indipendenti a quelle semindipendenti. La stessa analisi sulle tipologie usate vede al primo posto il trilocale, seguito dal bilocale e poi dal quattro locali.
Nelle grandi metropoli la percentuale delle compravendite di tipologie usate sale al 95,9%, quella delle costruzioni nuove è al 4,1%.
Nei capoluoghi di provincia la percentuale delle compravendite cha ha per oggetto un immobile usato scende al 90,8%: il nuovo sale al 9,2%; nell’hinterland delle grandi città, invece, la percentuale degli scambi che hanno per oggetto un immobile nuovo è ancora più elevata, 16,5%, l’usato scende all’83,5%.
Questi dati confermano che le soluzioni nuove sono scambiate maggiormente nell’hinterland, dove negli anni del boom immobiliare sono stati fatti tanti interventi di nuova costruzione che all’epoca erano acquistati perché meno costosi rispetto ai prezzi delle grandi città.
In questo momento i potenziali acquirenti prediligono, in linea di massima, le abitazioni usate ed in buono stato perché temono di iniziare i lavori di ristrutturazione.
Ciò non toglie che l’esistenza degli incentivi fiscali sta portando ad acquistare immobili da ristrutturare, ma solo se il prezzo è particolarmente conveniente e tale da giustificare il sostenimento dei lavori di ristrutturazione. Attenzione alle nuove costruzioni e ai criteri di efficienza energetica si registrano da parte di chi acquista casa in località turistiche e in parte anche dagli stranieri che acquistano nel nostro Paese.