La Russia sceglie il made in Italy

Il nuovo museo politecnico di Mosca
parla italiano; ad aggiudicarsi l’ambita
commissione, dopo un concorso
internazionale, è stato infatti il progetto
di Massimo Fuksas, uno degli archistar
italiani più famosi al mondo. Il complesso
verrà realizzato sulle colline dei Passeri,
nel campus universitario di Lomonosov, ed
entro il 2017 i curiosi potranno iniziare a
vivere questo edificio che punta a divenire
il simbolo del trionfo delle tecnologie e
dell’informazione. La struttura occuperà
una superficie di ben 40mila metri
quadri e andrà a sviluppare quattro
blocchi verticali completamente rivestiti
da una lamina in rame. Queste strutture
sembreranno letteralmente volare, in
quanto appoggiate su una piattaforma
trasparente, unica parte dell’edificio
aperta sulla città. Questo piano d’appoggio
ospiterà oltre all’ingresso anche le sale
per incontri e conferenze e bookshop
mentre nei tre piani superiori, ospitati
nelle irregolari masse dei blocchi verticali,
verranno distribuite le varie sale del museo,
i laboratori e gli altri laboratori scientifici.
Per la realizzazione di questa nuova casa
della tecnologia verranno spesi oltre 180
milioni, un investimento importante
coperto grazie ad una partnership
russa e finanziato da un consorzio di
banche e privati. Così come la cultura e il
sapere possono essere rappresentati con
luminosità e leggerezza allo stesso tempo
l’architettura pensata dall’architetto
italiano punta decisa a ricreare un simbolo
per la nuova generazione. L’architetto
italiano ha definito l’opera: «Uno dei
progetti più belli, e una vittoria italiana.
Una nuova struttura che ospiterà un museo
ed un centro educativo che dovranno
essere una pietra miliare luminosa e
rispecchiare l’immagine della nuova
generazione». Un progetto stilisticamente
efficace e al contempo in grado di superare
all’unanimità anche la valutazione
di funzionalità votata dalla seconda
commissione a Berlino.

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