Ance Veneto ha preparato un a ricetta anti-crisi. Tra le proposte, ci sono quelle di finanziare i piccoli cantieri privilegiando i comuni che non sprecano, promuovere un impegno congiunto per la trasparenza negli appalti, la lotta ai pagamenti ritardatati con l’impiego di Veneto Sviluppo e l’incentivazione della rigenerazione urbana e riordino delle società partecipate della Regione in un’unica società regionale.
«Consapevoli del difficile momento, abbiamo elaborato un documento basato su di un esame pratico piuttosto che ideologico, optando per una politica dei piccoli passi, lontana dalla rivendicazioni corporative. Trasparenza e lavoro sono le parole chiave che abbiamo utilizzato per restituire vitalità a un settore che, nonostante abbia perso 7,5 miliardi di euro dal 2008, rappresenta ancora il 10% degli impieghi del Pil regionale e il 20% dell’occupazione nell’industria», commenta Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Veneto. «L’associazione è pronta a svolgere un ruolo di primo piano sui temi della trasparenza e dell’anti-corruzione negli appalti pubblici, ma per raggiungere questo obiettivo chiediamo una razionalizzazione dei metodi di spesa delle poche risorse pubbliche, per lo più fondi europei, ancora disponibili a livello regionale». Ecco, in dettaglio, le proposte.
Lotta agli sprechi della Pa. Tra il 2008 e il 2014, i comuni veneti hanno speso complessivamente 168 milioni di euro in più per la gestione della macchina amministrativa, mentre hanno ridotto, in parte anche per l’effetto del Patto di stabilità, del 49% (2,4 miliardi) gli investimenti in opere pubbliche.
Ritardati pagamenti e Veneto Sviluppo. Il ritardo dei pagamenti da parte della Pa, nonostante la direttiva europea, rimane un problema irrisolto. I tempi medi di pagamento sono ancora fermi a 180 giorni. In questo la Regione può giocare un ruolo determinante servendosi di Veneto Sviluppo che, con una specifica modifica statutaria, potrebbe anticipare i crediti delle aziende, tenendo conto del fatto che è partecipata anche dal sistema bancario regionale.
Società partecipate della Regione. Riorganizzazione delle società partecipate dalla Regione, che potrebbero essere poste sotto un’unica società regionale con l’obiettivo semplificare i servizi e ridurre gli sprechi, ampliando il ventaglio delle specializzazioni con un monitoraggio e un sostegno più efficace nel recupero dei fondi europei.
Trasparenza nei lavori pubblici. La Regione potrebbe intervenire dando piena funzionalità alle centrali di committenza uniche, contribuendo a una maggiore certezza e trasparenza dei costi con l’adozione del prezzario regionale quale unico riferimento per le opere realizzate in Veneto, investendo nella progettazione di qualità delle opere degli enti locali attraverso un fondo di rotazione; migliorando il project financing attraverso il rafforzamento di studi di fattibilità e inserendo regole premiali per i progetti che coinvolgono le piccole e medie imprese.