La collezione Blu Ponti di Ceramica Francesco De Maio premiata con il Compasso d’Oro

La collezione Blu Ponti riceve il Compasso d’Oro

Nel settantesimo anniversario dal primo Compasso d’Oro, la collezione Blu Ponti, disegnata nel 1960 da Gio Ponti e negli anni fedelmente rieditata dalla storica manifattura Ceramica Francesco De Maio, ha ricevuto nel corso della Cerimonia tenutasi a Milano giovedì 20 giugno il prestigioso Premio Compasso d’Oro alla carriera al prodotto, il più autorevole riconoscimento nell’ambito del design a livello mondiale nato nel 1954 da un’idea dello stesso Gio Ponti e oggi alla sua XXVIII edizione.

La collezione Blu Ponti

Blu Ponti, la collezione di maioliche composta da 33 decori in bianco e blu, progettata negli anni ‘60 dal grande architetto e designer italiano e ancora oggi attualissima – entra così a far parte in modo permanente della Collezione Compasso d’Oro, una delle più significative testimonianze internazionali del design dagli anni Cinquanta ad oggi, riconosciuta nel 2004 dal Ministero dei Beni Culturali come «bene di eccezionale interesse artistico e storico» e inserita nel patrimonio nazionale.

Collezione Blu Ponti di Ceramica Francesco De Maio design by Gio Ponti – Le Infinite Combinazioni

I progetti vincitori di questa edizione del Compasso d’Oro sono inoltre esposti dal 20 giugno al 16 settembre in una mostra all’ADI Design Museum di Milano dedicata al Premio che, assegnato ogni due anni da ADI – Associazione per il Disegno industriale, fin dalla sua nascita negli anni ’50 si è proposto di mettere in evidenza il valore e la qualità dei prodotti del design italiano, all’epoca ancora ai suoi albori.

Foto Storica di Gio Ponti

E, proprio in questa direzione, si pone la motivazione con cui la giuria internazionale del XXVIII Compasso d’Oro ha scelto di premiare la collezione Blu Ponti: «Con le maioliche bianche e blu Gio Ponti applica l’esperienza maturata nel settore ceramico e valorizza il rapporto tra industria e artigianato. Cielo e mare italiano diventano segni iconici, che rendono concreto il rapporto tra tecnica e narrazione tipico del design italiano».

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