Isolate e performanti, arrivano le case in terracotta

Pandino | Villa con terracotta Terreal

Il progetto guarda oltre l’immediato contesto urbanistico sul quale insiste, caratterizzato da una bassa densità edilizia, totalmente dedicata alla destinazione d’uso residenziale, interpretata dalla mono-tipologia unifamiliare, isolata o «a schiera», per un massimo di due piani d’elevazione.

Esiste infatti un contesto extra-urbanistico emblematico di questo territorio frutto di un intreccio costante tra le sue peculiarità geografiche, morfologiche e insediative.

La Cascina Cremasca di Pandino

La Cascina Cremasca ne rappresenta la sintesi tipologica: lo sviluppo planimetrico è lineare con affacci liberi verso la campagna, l’extro-versione contrapposta all’intro-verisone delle tipo a corte, le falde sono asimmetriche con la maggior estensione di quella rivolta a sud.

Le coperture non presentano sporti di gronda, il mattone faccia a vista in terracotta di SanMarco by Terreal Italia, prodotto con l’argilla estratta poco sotto il piano di campagna è l’elemento costruttivo principale: parete portante ma anche trama dell’apertura a «gelosia», prototipo delle schermature solari e motivo architettonico replicabile come un pattern riconoscibile.

Villa a Pandino con materiale in terracotta

Metabolizzare queste nozioni serve a sostenere l’approccio narrativo al progetto che non può prescindere dall’idea di «casa» plasmata sulle richiedeste dei committenti che consistevano nell’abitare gli spazi domestici al piano terreno, sia nelle ore diurne che in quelle notturne, privilegiando il  rapporto con gli spazi esterni, collegati da un circuito che inscrive l’edificio.

Il concept

Da qui il concept: scomponendo il paradigma tipologico della Cascina si divide il volume ma si moltiplicano gli affacci; nella dilatazione del costruito il patio rappresenta una pausa che genera punti di vista inattesi per traguardare i diversi locali interni attraverso l’esterno.

Il concept della costruzione vista dall’alto

L’estremità occidentale punta verso sud piegando il corpo di fabbrica, la piega esaspera la tensione stirando il lato nord e comprimendo quello rivolto a sud dove chiude, o meglio conclude la prospettiva ancorandosi alla morfologia del giardino.

La distribuzione spaziale interna scandisce il ritmo di questa manipolazione, la piega definisce l’ambito della zona giorno mentre il patio accompagna il passaggio alla zona notte. La porzione ricompresa, baricentrica rispetto all’estensione planimetrica, disimpegna la distribuzione verticale (scala ed ascensore) ed orizzontale (passaggio zona giorno – zona notte) con l’ingresso principale.

Una parte della villa in terracotta a Pandino

La sezione longitudinale è il riferimento più esplicito alla tipologia della Cascina: l’altezza generata dall’asimmetria delle falde diventa l’occasione per incastonare un soppalco destinato alla lettura ed al relax, posto in equilibrio tra il soggiorno, sul quale si affaccia ed il terrazzo, ricavato come fosse un’apertura a tasca nella copertura e schermato dalla gelosia di mattoni rivolta verso il patio; anche da qui è possibile traguardare i diversi locali interni attraverso l’esterno.

La differenza di quota tra gli ambienti

La differenza di quota tra gli ambienti diurni e quelli notturni è dovuta alla presenza di un piano interrato posto al di sotto della zona giorno, la cui quota di fondazione è stata determinata in base alla presenza ed escursione di acqua di falda.

Per questo, al fine di garantire l’impermeabilizzazione, le strutture interrate sono state realizzate con il sistema «vasca bianca».

Villa in terracotta a Pandino

Elevate prestazioni tecnologiche

La tecnologia impiegata, i nodi costruttivi e le stratigrafie sono propedeutici alla realizzazione di un edifico conforme al protocollo CasaClima classe A, dalle prestazioni energetiche elevate.

Il materiale coibente isola l’intero involucro edilizio senza soluzione di continuità ed è posizionato al di sotto delle platee di fondazione, sul lato esterno dei muri perimetrali come isolamento termico a cappotto ed in  copertura.

La struttura portante è in cemento armato, le murature di tamponamento sono realizzate con blocchi di calcestruzzo areato autoclavato, i solai interpiano sono in lastre prefabbricate con elementi di alleggerimento (in polistirolo espanso ed in laterocemento), le coperture a tetto sono in legno ad orditura unica.

  • Progetto e direzione Lavori: Tips Architects, seguito dagli architetti Marco Venturelli, Paolo Capuano e Andrea Sfogliarini di Crema (Cr).
  • Il progetto Termotecnica è stato seguito dall’architetto Giuseppe Cabini di Offanengo, (Cr), mentre strutture e cementi armati sono stati seguiti dall’ingegner Monia Malatesta, di Crema.
  • L’impresa che ha eseguito i lavori è stata l’Impresa Chizzoli Andrea, di Trescore Cremasco (CR).

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