L’inquinamento acustico ha assunto ormai un’importanza decisiva per la qualità della vita in case e uffici. Le tecniche di isolamento acustico ci sono, scopriamo quali.
Decibel, tanti decibel, decisamente troppi. Le nostre orecchie ogni giorno sono bombardate da suoni e rumori di diversa natura ed entità. E ciò che non conosciamo, se non come definizione, è il silenzio. Come noto, il silenzio totale si ottiene solo attraverso ambienti particolari, chiamati camere anecoiche, nelle quali l’isolamento dall’esterno e l’assorbimento interno delle onde di rifrazione dei suoni crea in sostanza l’assenza di rumore. Sono camere dove sono sperimentati, per esempio, i microfoni e misurate alcune fonti sonore. Ma come racconta un famoso caso, anche in quelle camere, in presenza di un uomo, il silenzio non esiste. John Cage, il compositore sperimentale di musica contemporanea, ha sempre considerato il silenzio come parte integrante della musica.
La sua composizione forse più famosa, in questo senso, è 4’33”, ovvero una suite in tre movimenti che dura esattamente 4 minuti e 33 secondi e che prevede un primo movimento di 30 secondi, un secondo di 2 minuti e 23 secondi e il terzo di 1 minuto e 40 secondi nei quali i musicisti non devono suonare nulla. Devono stare rigorosamente in silenzio. Nelle intenzioni di Cage, 4’33’’ è una composizione che consiste nei suoni emessi dall’ambiente in cui viene svolta, un ambiente che dovrebbe essere in silenzio e in ascolto ma che, a tutti gli effetti, in silenzio totale non sarà mai. Questa intuizione a Cage venne proprio dalla visita alla camera anecoica dell’Università di Harvard. Il compositore si aspettava di ascoltare il silenzio nella sua essenza, ma venne colpito dal fatto che il suo udito, all’interno della camera, percepiva due rumori, uno acuto e uno grave. L’ingegnere del suono che lo accompagnava gli spiegò che i due rumori erano l’apparato cardiocircolatorio e nervoso di Cage stesso. Da quell’episodio Cage capì che il silenzio perfetto è un’utopia e che il rumore prevale ogni istante nella nostra vita.
Mondo cacofonico
Noi, che non viviamo in camere anecoiche e siamo attorniati da rumori indesiderati, forse preferiremmo vivere più spesso come se lo spartito di 4’33” di John Cage fosse la nostra colonna sonora. Che invece inizia già durante il sonno notturno con i rumori di fondo delle nostre case e i suoni provenienti dall’esterno, che percepiamo in ogni caso nel sonno e in alcuni casi possono essere fortemente disturbanti, soprattutto se a bassa frequenza. Per non parlare poi del primo suono che la mattina ci desta dal sonno, quello della sveglia, per proseguire con tutti gli altri che compongono la sinfonia delle nostre giornate, da quello del caffè al motore dell’auto, dalla radio del vicino ai passi sulle scale, dalle frenate e accelerate degli autobus ai fischi delle sirene, dai motorini che sfrecciano alle voci dei bimbi che giocano, dalle porte che si chiudono al telefono che squilla. Il silenzio è una opzione che le nostre giornate lavorative e di vita difficilmente è contemplata. Anche perché viviamo in ambienti nei quali spesso i suoni si amplificano, sono lasciati passare senza alcun freno e quindi penetrano nei nostri sistemi nervosi, a volte piacevolmente (pensiamo ai suoni della natura durante una passeggiata in un parco) e a volte in modo fortemente negativo (per esempio, ai suoni dei lavori di ristrutturazione nella casa del vicino, che tolleriamo solo perché con grande gentilezza ci ha avvisato e si è scusato in anticipo).
Decibel da decimare
I suoni e i rumori indesiderati posso essere prodotti da noi, e in quel caso li tolleriamo. Ma se provengono dall’esterno, dai vicini di casa o ancora dagli impianti tecnologici, diventano rumori molesti. Il problema dell’inquinamento acustico ha assunto ormai un’importanza decisiva in termini di benessere psico-fisico e di qualità della vita delle persone. Nei contesti condominiali ad esempio rappresenta la causa delle principali controversie tra condòmini e la propagazione del rumore e quindi il grado di inquinamento acustico può essere ricollegata a difetti strutturali dell’edificio o derivata dall’attività di cose o soggetti terzi. I fattori che incidono sull’inquinamento acustico sono molteplici e spesso integrati fra loro, cosicché diventa necessario agire in modo integrato per poter, se non eliminare del tutto, ridurre di molto i decibel dannosi per la nostra salute psicofisica. L’uso di materiali non adeguati a una corretta insonorizzazione è la prima causa, e coinvolgono i pavimenti, i solai, le pareti interne ed esterne. Vi sono poi altri elementi strutturali dell’edificio che possono incidere, come l’obsolescenza delle strutture, e altri difetti derivanti dal cattivo o nullo isolamento dei sistemi impiantistici, dall’ascensore alla caldaia, dai condizionatori fino ai relè e ai temporizzatori dell’illuminazione delle scale. Ovviamente i rumori antropici esterni, dal traffico agli schiamazzi, sono altre fonti che disturbano la nostra tranquillità.
Incontinenza sonora
Che fare, dunque? Se viviamo in condominio, i regolamenti condominiali tendono a limitare i rumori in alcune ore del giorno e si basano sui comportamenti civili dei condòmini. Ma spesso le liti condominiali nascono proprio dalla nostra incapacità di convivere in modo civile. Tuttavia su questi problemi la soluzione è solo di carattere civile e sociale e non ha, se non in parte, possibilità di essere risolta. Anche chi vive in case isolate, monofamiliari, spesso ha vicini che producono rumori sui quali è impossibile intervenire, se non isolando l’interno, ovvero avviando azioni di misurazione dei rumori (se persistenti) al fine di individuare le soluzioni più idonee a mitigarli (l’eliminazione totale non è possibile, ma la riduzione quasi a zero sì). L’isolamento acustico è una delle modalità alle quali si può ricorrere, per esempio, nel caso di intervento di ristrutturazione di un alloggio, integrandolo agli altri interventi da realizzare, dall’efficientamento energetico alla ristrutturazione edilizia, strutturale e impiantistica. L’isolamento acustico deve contrastare la trasmissione di energia sonora da un ambiente a un altro, interponendo tra i due un mezzo fisico di separazione. In base alla fonte del rumore e delle problematiche di insonorizzazione si può procedere mediante una perizia fonometrica, che può essere utile per valutare la situazione ex ante e l’effetto ex post degli interventi. Questi vanno dall’isolamento delle pareti esterne mediante rivestimento a cappotto o intercapedine o, in caso di edificio vincolato e di particolare pregio mediante l’applicazione di pannelli sulle pareti interne, dall’insonorizzazione mediante controsoffitto o sottopavimento, delle pareti divisorie interne tramite contropareti o contromuri, dalla sostituzione degli infissi e dei serramenti ad alta efficienza non solo energetica ma anche di isolamento acustico, fino all’isolamento dei vani e dei sistemi impiantistici presenti.
I fonoincentivi
Isolare acusticamente, soprattutto se tali interventi sono realizzati con alcune tecniche e mediante specifiche modalità, è una azione che permette di sfruttare gli incentivi fiscali e le detrazioni per lavori di ristrutturazione edilizia, ovvero beneficiare del 50% di detrazione Irpef per i prossimi dieci anni. L’apposizione di pannelli fonoassorbenti, di contropareti, l’insufflaggio in intercapedini o altri interventi simili possono infatti essere identificati come lavori di ristrutturazione edilizia e, pertanto, detraibili fino al 50% sulle spese sostenute entro il 31 dicembre 2016, con il limite massimo previsto dalla norma e con l’aumento al 65% di detrazione se tali interventi comportano anche un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio o dell’alloggio. Dunque isolare acusticamente fa bene non solo alla nostra salute ma anche alle nostre tasche e oggi i sistemi tecnologici, le soluzioni integrate anche dal punto di vista termico, e il raggiungimento di un buon comfort ambientale sono elementi a portata di mano e di non particolare complessità nella loro installazione perché, a parte alcuni sistemi specifici, come l’insufflaggio, si tratta per lo più di interventi che utilizzano sistemi a secco che devono rispettare i parametri stabiliti dalle norme sull’isolamento acustico, che è regolato dalla Legge 447/1995 e dal Dpmc 5 dicembre 1997, che riguarda in particolare i requisiti acustici passivi degli edifici. Queste norme stabiliscono prestazioni minime di isolamento acustico secondo la destinazione d’uso degli edifici, ma nulla vieta di superarle per ottenere situazioni più confortevoli. Le norme, infatti, definiscono valori minimi e massimi in decibel (dB) per i rumori percepibili tra unità immobiliari, per il calpestio e per quello derivante dal funzionamento continuo o discontinuo degli impianti (dallo scarico delle acque bianche e nere agli ascensori). La norma prevede, per esempio, che la rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici non possa superare i 35 dB per i servizi a funzionamento discontinuo e i 25 dB per i servizi a funzionamento continuo. Altro esempio è quello riferito ai rumori da calpestio dei solai, che in edifici residenziali non deve superare i 63 dB.
Applicazione attenta
Fin qui la norma, ma le soluzioni? Sono molteplici e oggi tecnologicamente adatte ad affrontare qualsiasi problematica. Fondamentale è comprendere dove intervenire e in quale misura, in modo da scegliere i materiali fonoisolanti e fonoassorbenti più adatti e le eventuali migliori soluzioni integrate a interventi di efficientamento termico. Senza ricorrere a soluzioni altamente professionali e molto costose, come l’utilizzo di piombo (utilizzato spesso negli studi di registrazione), va innanzitutto considerato che l’isolamento acustico agisce sul sistema e non su specifici punti. Al pari dell’isolamento termico, dove è importante eliminare i ponti termici, anche in acustica è fondamentale isolare ed eliminare i luoghi dove i suoni si propagano. Pareti perimetrali, infissi e serramenti sono dunque i primi elementi sui quali intervenire, oltre all’isolamento puntuale degli impianti tecnologici rumorosi. Le soluzioni sono molte, dall’utilizzo di materiali in fibre minerali fonoassorbenti, che hanno notevoli vantaggi in termini di costo e di efficienza, ai pannelli e ai sistemi a cappotto per esterni che utilizzano per lo più materiali sintetici come polistirene e poliuretano espanso, fino alla soluzioni innovative legate all’insufflaggio. Ma non vanno dimenticati i materiali vegetali, porosi e fibrosi, adatti all’assorbimento acustico, alcuni particolarmente adatti ad isolare anche le intercapedini del tetto e i solai.
Barriere al vapore
Vi sono poi tutti i sistemi per isolare i soffitti, con le controsoffittature, e i sistemi di isolamenti acustico (spesso associati a barriere al vapore) da inserire sotto i pavimenti. Per isolare gli impianti ci sono molte soluzioni, dai feltri lamellari alla lana di roccia idrorepellente, fino a particolari resine o a sistemi di intervento nelle condutture metalliche, oggi presenti in molte abitazioni, soprattutto dove sono presenti sistemi integrati per la produzione di calore e raffrescamento. Infine, tutti gli interventi di isolamento acustico non dovrebbero prescindere da una integrazione con serramenti e infissi isolati. Le nuove soluzioni (vetrocamera a più camere) e i nuovi prodotti consentono di raggiungere abbattimenti dei rumori esterni molto rilevanti e di integrare dunque gli altri interventi in un insieme di soluzioni che, se ben installate, possono avvicinarci al silenzio. A quel silenzio che, come sapeva bene John Cage, non è altro che una pausa tra due suoni. E più allontaniamo i suoni più allunghiamo la pausa, ovvero allarghiamo quel tempo e quello spazio che ci permettono di recuperare le nostre energie psicofisiche. Un buon investimento in isolamento acustico è un investimento sul nostro benessere. E quest’ultimo non ha prezzo.
Le soluzioni di isolamento acustico
YouTrade ha selezionato alcuni prodotti di isolamento acustico che si distinguono nella capacità di frenare le onde sonore. Pannelli fonoassorbenti, dal laterizio al materiale riciclato dai tessuti: ecco che cosa possono fare
Isolamento acustico per studi di registrazione
Per studi di registrazione, teatri ed edifici adibiti a produzioni molto rumorose, Hörmann propone la porta HS75 in un’esecuzione altamente insonorizzante e la porta antincendio H16 S. Le porte a un battente con battuta prominente presentano un coefficiente di insonorizzazione fino a 61 dB, grazie a una struttura della porta progettata ad hoc con battuta sui quattro lati dotata di guarnizione. In alternativa, per il raccordo a terra si può scegliere un’esecuzione con due guarnizioni a pavimento retrattili, o due guarnizioni a labbro in materiale sintetico con riscontro a soglia, con coefficiente di insonorizzazione di 59 dB.
Isolamento acustico in spazio ridotto
Synergy Out è la porta blindata firmata Dierre che in 63 mm di spessore integra cinque diverse caratteristiche di protezione: antieffrazione in classe 3, tenuta all’aria in classe 4 e tenuta all’acqua in classe 8A ma anche insonorizzazione e isolamento termico secondo i più recenti standard CasaClima 1. Lo speciale «panino» termico-acustico integrato direttamente nella struttura della porta, la guarnizione del telaio, una soglia fissa a pavimento e i tappini No air permettono al serramento di ottenere un valore di abbattimento acustico di 46 dB.
Pannello in lana minerale
Caratteristiche rivoluzionarie, in sette spessori (40-120 mm) dall’elevatissimo isolamento acustico, fino a 63 dB. Flessibile e autosostentante, Mineral Wool 35 di Knauf è ideale per pareti interne, controsoffitti, tetti inclinati e costruzioni in legno e non ha pari per facilità e velocità di installazione. Leggero e robusto, si adatta alle superfici più complesse, è facile da tagliare, piacevole al tatto e con minimo rilascio di polvere. Amico della logistica e dell’ambiente, prodotto con legante di origine vegetale, privo di formaldeide, acrilici e fenoli, confezionato in comodi pacchi compattati (più pannelli in meno spazio).
Isolamento acustico nelle finestre
La doppia finestra in legno/alluminio HV 350 di Internorm, unisce l’esclusività del triplo vetro aggiunto al vetro interno alla raffinatezza nello stile e funzionalità della veneziana integrata. Una struttura votata ai migliori standard nell’isolamento termico e acustico (fino a 47 dB, con opportuno vetraggio). Prodotto giudicato idoneo per case passive da parte della Technische Universität di Graz (con vetro opzionale), è stato scelto per la realizzazione dell’edificio a basso consumo energetico Rifugio Carlo Mollino. La porta alzante scorrevole KS 430 in Pvc o Pvc/alluminio consente agli ambienti di godere di tutta la luce esterna e regala un‘esperienza abitativa fatta di grandi spazi. È molto semplice aprire queste porte scorrevoli di grandi dimensioni, che creano così un legame più intenso con l‘esterno. KS 430 ha prestazioni da record nell’isolamento sia termico che acustico (arrivando fino a 43 dB, con opportuno vetraggio). La soglia ribassata liscia in fibra di vetro assicura un passaggio comodo ed elimina le barriere architettoniche.
Il laterizio ad alto potere isolante
Il laterizio Porotherm Bio Plan 45 T – 0,09 di Wienerberger rappresenta la nuova soluzione monostrato per edifici dalle elevate prestazioni energetiche e nZEB anche in clima mediterraneo. Grazie al sistema rettificato monostrato è possibile ot tenere elevate performance in termini di isolamento termico, traspirabilità, resistenza meccanica, al fuoco e isolamento acustico. In particolare, grazie all’elevata massa superficiale è possibile raggiungere un potere fonoisolante di 51 dB.
Pannello acustico per ambienti rumorosi
XT Insulation propone un nuovo pannello in lana di roccia biosolubile, verniciato sulla faccia a vista e sui bordi smussati con una pittura bianca a base di silicato. Il pannello possiede elevate capacità fonoassorbenti, è incombustibile ed è un ottimo isolante termico. È particolarmente indicato per la correzione acustica a soffitto in ambienti rumorosi con elevati tempi di riverbero. Il pannello ha dimensioni 1200×200 mm ed è disponibile in spessori da 50 a 200 mm.
Isolare grandi spazi
IsolSpace Industry di Isolmant, pannello composto da Isolfibtec STR in fibra riciclata termo legata in tessile tecnico di poliestere, è la soluzione ideale per la correzione acustica di ampi spazi particolarmente rumorosi. Grazie alle sue proprietà altamente isolanti e a spessori e formati pensati ad hoc per i grandi ambienti, è utilizzato con successo negli ambienti industriali, dove l’applicazione dei pannelli viene realizzata prevalentemente a soffitto, in modalità baffle. Disponibile con spessori fino a 8 cm e in due colorazioni differenti, IsolSpace Industry viene fornito anche con apposito cavo in acciaio già montato per la sospensione verticale.
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