Innovazione del settore edile, il talk show sulla capacità e necessità di spingere sulla tecnologia anche per il settore della distribuzione con Francesco Sacco, Antonio Miele, Massimo Minguzzi e Francesco Sgromo.
Come aumentare il valore? Come migliorare e controllare la logistica? Come gestire la tecnologia? Se ne è parlato al II Convegno YouTrade. Francesco Sacco, docente di Digital Economy all’università dell’Insubria e Sda Bocconi nel suo intervento è partito dagli albori per offrire una panoramica globale, sottolineando quanto performanti debbano essere gli sforzi per continuare a innovare, specialmente tramite la tecnologia.
«Come si raggiungono risultati altissimi? Con tecnologia e innovazione», ha sintetizzato Sacco. «L’Intelligenza artificiale è sulla cresta dell’onda adesso e dobbiamo governarla prima di subirla. Non possiamo scegliere quanta innovazione fare, ma semplicemente buttarci nel realizzarla con tanto coraggio». Tra hardware, dati, chip avanzati, parametri, modelli e algoritmi che viaggiano più veloci del progresso, bisogna capire il futuro dell’intelligenza e non si sta parlando solamente di quella umana.
Mentalità giusta
Un argomento complesso nel suo panorama, del quale fa parte anche il settore delle costruzioni. E dove dovrà cambiare tutto. Il processo, infatti, è già iniziato. Sacco lo ha ribadito a Francesco Sgromo, di Raffaele Spa, chiedendo quali sono le maggiori difficoltà riscontrate nella digitalizzazione.
«Colleghi, partner e distributori stanno cambiando il modo di pensare. Ma semplicemente digitalizzare tutto è un aspetto delicato e significativo: è da qui che bisogna partire, cambiare la mentalità specialmente dei collaboratori aziendali abituati a lavorare tramite un sistema tradizionale. Sarebbe più facile formare un dipendente da zero, ma sappiamo che non è etico. Bisogna coltivare le proprie risorse e investire nella formazione per andare verso la digitalizzazione dell’azienda, anche se questo vuol dire costi che devono rientrare all’interno del bilancio», ha risposto Sgromo.
Antonio Miele, dell’omonimo gruppo, ha sottolineato che l’azienda sta investendo nel processo di digitalizzazione per la gestione della vendita.
«Stiamo investendo tanto nella digitalizzazione in generale, una delle principali difficoltà è fare in modo che le risorse più anziane in azienda mantengano il passo. Siamo partiti dal processo di vendita perché ce lo chiedevano i clienti: lo fanno quando ne hanno bisogno, non basta più una visita in sede o una telefonata», ha raccontato Miele.
«Abbiamo implementato una piattaforma B2B che consente di connettersi con l’azienda, vedere le disponibilità, chiedere prezzi, schede tecniche di prodotto funzionali all’uso, immagini e certificazioni legate alle forniture. La criticità sta nella creazione dei dati relativa all’articolo: sembrava banale, ma è fondamentale. Fondamentale associare a quel codice articolo informazioni necessarie e specifiche per la logistica. Il partner tecnologico ci sta proponendo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per completare la vendita, tramite un’applicazione che associa i codici articoli a prodotti complementari. Parte tutto dalla creazione dell’articolo: immagine, scheda tecnica e informazioni fondamentali per competere sul mercato, crediamo che questo sia il vero valore aggiunto».
L’importanza dei dati
Nel talk show è intervenuto anche Massimo Minguzzi di IdroLab, società specializzata nella gestione dei dati relativi ai prodotti: «Non è cambiato e non sta cambiando niente. Sono mutati solamente gli asset, che prima erano fisici, ora sono tecnologici. Da parte di molte aziende c’è la paura di chiedere i dati, eppure bisogna farlo. La trasformazione digitale non significa solamente vendere online, bisogna prima avere tutte le risorse per gestire l’azienda a partire dall’interno e saper comunicare dedicandosi al territorio, automatizzando i processi, togliendo gli sfridi. Bisogna capire che i dati sono il carburante, il petrolio, della nuova era».
Nei processi logistici, l’attenzione sui dati è fondamentale. «Dall’intervento dei colleghi polacchi è emersa l’analisi Abc, che pone l’attenzione fondamentale, appunto, sui dati. Noi stiamo ottimizzando i processi per capire qual è la migliore tecnologia che si adatta al contesto, per avere un’analisi puntuale e oggettiva bisogna dedicarci del tempo», ha aggiunto Sgromo.
«Saremo sommersi di dati, non tutti uguali, ma probabilmente e sicuramente è quello che farà la differenza. Si può migliorare con quello che si misura, ma bisogna misurare le cose giuste. Per la rete vendita, per esempio, registravamo le visite quotidiane, ma questo produceva una montagna di preventivi. I commerciali anziché lavorare sulle opportunità già esistenti ne accumulavano altri, così abbiamo deciso di obbligarli a cambiare modo di lavorare, con un sistema sistematizzato che controlla appunto questi processi», ha puntualizzato Miele.
La classificazione
I servizi per arrivare a una efficiente digitalizzazione sono tanti. «Nel nostro settore ci sono standard che ci agevolano nella ricezione del prodotto e dati che si stanno affermando. Si chiamano classificazione etim nel settore dell’installazione, le piattaforme. È necessario formare un hub, un contenitore con prodotti e rendere il servizio unico e locale, applicando la tecnologia in modalità semplice. Bisogna definire i propri obiettivi, sapere che cosa si vuole e poi avviare un processo di evoluzione. È necessario saper supportare i nuovi venditori e agevolare le loro attività, gli obiettivi e il buon senso, continuando a ricevere feedback per interpretare i desideri», ha concluso Minguzzi.
di Alice Fugazza