Secondo la Cassa del notariato (interessata perché per un rogito ci vuole un notaio) e Homstate.it, piattaforma per la vendita immobiliare online, comprare casa in Italia costa meno che nel resto d’Europa. Sempre che non si calcolino i costi delle commissioni d’agenzia (e perché no?).
Secondo l’analisi, oggi chi acquista la prima casa usata deve calcolare mediamente spese accessorie nell’ordine del 3% del valore dell’immobile per far fronte a imposta di registro, tassa d’archivio, imposta ipotecaria, imposta catastale, onorario notarile, contributo Cassa Nazionale Notariato, C.N.N., tassa consigliare e visure.
L’onorario notarile è calcolato sulla base del prezzo di vendita e definito in base a degli scaglioni indicati dal Notariato. Mediamente per un compravendita da 200.000 l’onorario notarile è compreso tra lo 0,75% e l’1,10% ossia una parcella media di 1.650 euro, un range che consente ai notai di avere un minimo di discrezionalità in fase di proposta di preventivo. Per un immobile adibito a prima casa con un prezzo di 200.000, senza usufruire del credito d’imposta e senza un mutuo, le spese accessorie sono mediamente di 5.750, cioè oltre il 2% del prezzo dell’immobile.
La consolazione consiste nel fatto che altrove si paga di più. La ricerca ha messo a confronto nove Paesi, dove le normative sulla proprietà sono simili. Per l’Italia le imposte di registro sono state calcolate sul prezzo di vendita, ma essendo la base imponibile, la rendita catastale rivalutata, quasi sempre più bassa del prezzo di vendita questo dato è sopravalutato.
Il Paese meno caro è il Lussemburgo, che ha notai con costi di stipula bassi e una tassazione agevolata per la abitazione principale da far invidia a tutti. Un acquirente ha diritto a un credito d’imposta di 20.000 euro che diventa di 40.000 se a comprare è una coppia. L’imposta di registro ha un importo fisso di 100 euro. Dallo studio emerge anche che gli onorari notarili italiani sono tra i più bassi d’Europa: l’Italia è terzo Paese più conveniente dopo Spagna e Portogallo. Tra i Paesi con i costi più elevati emergono infine Grecia, Francia e Spagna.