La crisi del commercio si attenua. Anzi: il saldo tra aperture e chiusure di imprese nei primi 9 mesi del 2015 e lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia una riduzione generalizzata del fenomeno, rileva l’ufficio studi di Confcommercio. Secondo l’associazione dei commercianti, «l’aspetto positivo è costituito dalla crescita delle nuove iscrizioni. Rispetto al totale economia, che cresce dello 0,5%, le nuove iscrizioni dell’area Confcommercio crescono dell’1,6% e quelle del commercio al dettaglio, uno dei settori più colpiti dalla crisi, mostra nuove iscrizioni crescenti dell’1,7%». Anche se il numero di cancellazioni continua a essere superiore a quello delle iscrizioni «confermando che i ritmi di sviluppo dell’economia non sono particolarmente brillanti e che gli effetti della pesante crisi economica che ci siamo appena lasciati alle spalle agiscono ancora pesantemente sulle performance e sulla stessa possibilità di sopravvivenza delle imprese meno solide, le quali, spesso, non hanno avuto i mezzi e le capacita’ di riposizionarsi nel mutato contesto competitivo». Nei primi nove mesi dell’anno il saldo complessivo dell’area Confcommercio (commercio, turismo, servizi alle imprese e alle persone, trasporti e logistica) è stato negativo per 41mila 300 imprese, mentre nello stesso periodo del 2014 è stato negativo per circa 49mila imprese, evidenziando un miglioramento pari a 7.656 unità (i dati includono le cancellazioni d’ufficio e sono soggetti a revisione a causa del fenomeno di assegnazione dei codici di settore alle imprese in un primo tempo registrate come «non classificate».