Il 2014 promette discretamente, soprattutto se ci saranno cambiamenti sul fronte dell’erogazione del credito, dell’occupazione e della stabilità economica. Il mercato immobiliare dovrebbe scendere ancora, ma su livelli meno bassi. Secondo Tecnocasa, nelle grandi città la contrazione dei valori degli immobili proseguirà, tra -4% e -2%, mentre nell’hinterland e nei capoluoghi di provincia, dove la difficoltà di accesso al credito si sente maggiormente e dove le nuove costruzioni in parte sono invendute, potrebbe andare peggio, con una diminuzione dei prezzi compresa tra -5% e -3%. Ma si salveranno le abitazioni poco energivore, quelle di classe A. In ogni caso, secondo il network immobiliare, i segnali positivi, seppur deboli, che erano emersi sul mercato immobiliare da settembre, si sono riconfermati: il prezzo delle case, in discesa dal secondo semestre del 2007, ha raggiunto livelli tali da risvegliare l’interesse degli acquirenti. Nonostante la tassazione, gli incentivi fiscali sulla ristrutturazione e la riqualificazione energetica delle abitazioni, hanno dato una nuova spinta all’acquisto della prima casa. Resta il fatto che nelle grandi città la diminuzione dei valori nel secondo semestre del 2013 è stata del 4,2%, nei capoluoghi di provincia del 5%, nell’hinterland delle grandi città del 4,6%. A eccezione dei capoluoghi di provincia, nelle altre due realtà c’è un risultato migliorativo rispetto al I semestre del 2013, soprattutto nelle grandi città dove i segnali positivi di cui sopra sono percepiti in maniera più marcata. Tra le grandi città Firenze è quella in cui gli immobili hanno perso meno ( -2%) , seguita da Verona (-2,8%), Milano e Palermo (entrambe con -3,4%).