Il sistema Bnpl, finanziamento a breve termine nell’Ecommerce

Anche in Italia si diffonde come metodo di finanziamento a breve termine digitale (+47%) il modello americano del Buy Now Pay Later (Bnpl), cioè compra subito e salda in un secondo tempo. È un sistema utilizzato in particolare nell’e-commerce ed è adottato soprattutto dalle nuove generazioni.

La storia si ripete, ma non è mai uguale. Un tempo uno dei problemi che affliggeva le rivendite di materiali per edilizia era la concessione di credito ai clienti, spesso con una fiducia mal riposta.

Una piaga per i bilanci, ma anche una necessità, secondo chi adottava quella formula, causata dalla estrema concorrenza: chi non concedeva credito correva il rischio di farsi soffiare il cliente dalla rivendita più vicina con una politica più conciliante in materia di pagamenti.

La pratica della fiducia per un saldo posticipato sussiste ancora, ma è ormai molto meno diffusa e, quando adottata, è ammorbidita da una più attenta selezione della clientela. Anche se non è così raro osservare in qualche piccola rivendita il classico cartello con la scritta «Per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno»: come dire che la pratica è stata dismessa, ma non da molto.

Il mercato del Retail

Ma, appunto, se la storia si ripete lo fa con variazioni sul tema. E dagli Stati Uniti è tornato a soffiare il vento del consumo a credito. D’altra parte, le carte di credito sono state inventate proprio per quello, anche se ora si tratta di un fenomeno differente. Per incentivare ulteriormente i consumi in America si è diffusa la vecchia pratica del pago dopo, riverniciata con la formula Buy Now Pay Later, per gli amici sintetizzata nella sigla Bnpl.

Compra ora e paga dopo è diventato così un modello diffuso, soprattutto nel mercato retail e nelle vendite online. Sta di fatto, però, che quando un cliente si abitua ad acquistare merce con pagamento differito, si adatta a un modello che poi tende a riportare in tutti gli ambiti. E, visto che da tempo, le rivendite di prodotti per edilizia non sono più soltanto un punto di riferimento per il mercato professionale, ma anche per quello cosiddetto privato, il fenomeno è da tenere d’occhio.

Aumento vertiginoso

Quindi, anche in Italia il settore del commercio si dovrà adattare al nuovo-vecchio modello? Secondo un’analisi di Crif, azienda che fornisce servizi di analisi sui bilanci delle imprese su oltre 90 milioni di posizioni creditizie, questo sistema ha già conquistato consenso anche in Italia. Anche se, per ora, il metodo di pagamento online più diffuso rimane la carta di credito, usata soprattutto per completare transazioni di valore elevato.

Ma, attenzione: il modello Buy Now Pay Later registra una crescita annua a due cifre. Sempre secondo Crif, i prodotti Bnpl erogati in Italia hanno registrato un incremento del 47% nel 2022, in ulteriore accelerazione rispetto al +35% del 2021.

Sono cifre che fanno riflettere, anche perché indicano un incremento parecchio superiore rispetto alla crescita del credito al consumo tradizionale (+13% nel 2021 e +5% nel 2022).

Importi contenuti

«L’industria del Bnpl nel nostro Paese sta vivendo una crescita significativa», ha commentato Simone Capecchi, executive director di Crif. «Sempre più aziende offrono questo servizio ai clienti e con un incremento dei player specializzati nel proporre questo tipo di facilitazione».

Secondo il manager, il pagamento differito è legato alla diffusione  delle nuove abitudini di acquisto degli italiani, sempre più propensi a utilizzare e commerce, digitale e nuove tecnologie finanziarie.

Così molti distributori hanno reso il Buy Now Pay Later un’opzione di pagamento comune sui siti web, ma anche in numerosi negozi fisici, per oltre il 50% soprattutto per acquisti di importo contenuto e sotto i 500 euro. Insomma, pagamento differito, ma per cifre contenute.

Si salda in pochi mesi

Come funziona un finanziamento Bnpl? Di solito, almeno in Italia, comporta linee di credito con apertura di un ticket (richiesta di un servizio) molto contenuto e con un piano di rimborso di brevissima durata.

Con i più classici finanziamenti small ticket, come la cessione del quinto dello stipendio da restituire in piani di rimborso con durate brevi, pochi mesi. Questo metodo, inoltre, si sta diffondendo trasversalmente.

Sempre secondo la ricerca di Crif, la modalità Buy Now Pay Later si diffonde anche in ambiti non tradizionalmente retail, come il travel, dove il Bnpl ha dimostrato di essere uno strumento di conversione e di marketing. Oppure nel settore assicurativo, con opzioni per pagare le polizze a rate.

Forse più sorprendente è la diffusione del compro ora pago dopo nel B2B, che è quello che i rivenditori conoscono meglio. Queste transazioni avvengono su piattaforme specializzate, che offrono dilazioni di pagamento su transazioni commerciali tra imprese.

Insomma, un’evoluzione rispetto al semplice acquisto sulla parola concluso in negozio.

BNLP

Problemi di bilancio

Quanto può pesare sul bilancio di un’azienda di distribuzione il Buy Now Pay Later? Per ora è vero che è limitato a piccoli importi. Ma poi, una volta sommate tutte le vendite con concessione di credito, per il distributore il valore non risulta più così piccolo: significa che a bilancio vanno iscritte poste diverse privilegiando un rendiconto per competenza piuttosto che per cassa.

A maggior ragione se questa modalità per i consumatori è diventata abituale, qualcosa che si aspettano di ricevere, più un mezzo di pagamento che una forma di finanziamento. Secondo i dati raccolti, l’acquisto con la concessione di credito veloce piace ai più giovani.

Chi fa parte della categoria Millennials (nati tra il 1990 e il 2000) e Generazione Z (nati dopo il 2000) costituisce il 71% dei soggetti a cui il credito è stato erogato. I nativi digitali, insomma, la considerano una forma di pagamento naturale.

E, visto il trend delle vendite online, il Bnpl risulta ancora più focale: secondo gli ultimi dati contenuti nel Report europeo sull’e-commerce 2023, nel 2022 il valore del fatturato dell’e commerce B2C europeo è cresciuto dagli 849 miliardi di euro del 2021 a 899 miliardi di euro, nonostante il cambiamento del contesto economico e geopolitico.

Sebbene il tasso di crescita per il 2022, pari al 6%, sia inferiore a quello del 2021 (12%), il settore continua a progredire e si prevede che continuerà a crescere nel 2023.

Poche insolvenze

L’idea di poter acquistare con pagamento differito, in particolare oggetti di valore al di sotto dei 500 euro, si fa strada tra le nuove generazioni, è un nuovo incubo per i distributori? A giudicare dai dati raccolti non sembra che il Bnpl abbia causato troppi danni.

Nel 2022 il metodo di pagamento differito ha segnato un tasso medio di insolvenza in calo del 30% rispetto al 2021, e in controtendenza rispetto alla crescita dal credito small ticket. In sintesi, più concessioni di credito e meno insolvenza.

Sembra quindi che il Buy Now Pay Later sia più diffuso tra la clientela a bassa rischiosità creditizia, che lo considera un normale sistema di credito al consumo. Che, però, dovrà fare i conti con la nuova direttiva europea.

E con la nuova direttiva ue cambiano le regole

Distributori, attenti: a fine ottobre è stata approvata l’attesa direttiva europea sul credito ai
consumatori, che porta a significativi cambiamenti nel settore. E interessa non solo nell’ambito del Buy Now Pay Later.

Per questa formula la nuova direttiva richiede ai fornitori Bnpl di effettuare una valutazione del credito più accurata dei consumatori prima di concedere finanziamenti, per prevenire l’indebitamento eccessivo e garantire che i clienti siano in grado di far fronte ai pagamenti futuri. Questo aspetto renderà la concessione di credito più sostenibile anche per i distributori. Ma le regole europee attraversano tutto il settore del commercio.

La direttiva, nota tecnicamente come Ccd II, è innanzitutto uno strumento nell’armonizzazione delle leggi europee in materia di contratti di credito ai consumatori e sostituisce la precedente direttiva del 2008 (Consumer Credit Directive), ma garantisce continuità nella regolamentazione. Attenzione: le nuove regole saranno in vigore una volta recepite dai parlamenti dei vari Paesi.

Il termine ultimo è 20 novembre 2025. Una novità riguarda le informazioni che il venditore deve fornire prima della conclusione di un contratto di credito al consumatore, con nuove norme sulla commercializzazione abbinata e aggregata, il consenso desunto, i servizi di consulenza e la concessione non sollecitata di credito.

L’intento è ostacolare pratiche potenzialmente abusive. In un’era digitale non potevano essere escluse le norme sulla valutazione del merito creditizio e l’accesso alle banche dati. Per questo la direttiva introduce linee guida per la valutazione del merito creditizio dei consumatori. Banche e società di credito al consumo dovranno condurre un’accurata analisi della capacità di rimborso prima di concedere il via libera.

Significa che la valutazione dovrà contenere informazioni sulla situazione finanziaria del cliente, l’occupazione, il reddito e le spese, sempre con l’intento di evitare un eccessivo indebitamento. Non è così semplice come può apparire.

Uno dei punti caldi, ma che forse interessa meno il settore della distribuzione di materiali, riguarda le regole per la modifica dei contratti di credito e dei tassi debitori. Anche qui l’obiettivo è che i consumatori siano informati e tutelati, soprattutto senza sorprese successive.

Un aspetto che può interessare tutti è, invece, quello relativo alla concessione di scoperto e sconfinamento, sempre con l’idea di evitare un eccessivo indebitamento dei consumatori. Su scoperto e sconfinamento sono piantati, quindi, nuovi paletti normativi.

La direttiva si occupa anche del rimborso anticipato del credito, per evitare condizioni capestro e contenere i costi finanziari tesi a scoraggiare questa opportunità. Infine, altre novità riguardano la regolamentazione del Taeg (Tasso annuo effettivo globale).

di Paolo Caliari

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