Appalti, si cambia. Quest’anno l’Italia dovrà adeguarsi alle direttive europee in tema di appalti e concessioni. E si arriverà a una revisione del codice degli appalti, come richiesto dall’Ance. Obiettivo: rimettere al centro delle norme la realizzazione dell’opera e non solo i criteri di scelta delle imprese esecutrici, ridurre il numero degli enti che assegnano le commesse, rivedere i criteri di qualificazione delle aziende che possono partecipare alle gare. Le aspettative di Ance sono state discusse a Milano nel corso di un evento a cui ha partecipato anche il viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini. «Abbiamo messo mano al Codice degli appalti non solo perché c’è un input europeo, ma per due motivi: il primo è avere maggiori controlli, il secondo avere la certezza dell’opera quando nasce e quando finisce. Quindi l’input di Ance è condivisibile», ha detto il vicemnistro. Inoltre, le stazioni appaltanti devono essere ridotte. «Non sappiano ancora quante siano. Ci sono numeri che oscillano tra le 30mila e le 36mila. Sì, vanno quindi ridotte. La riduzione significa: meno stazioni hai, più controlli puoi esercitare; e quindi maggiore correttezza», ha aggiunto. Il governo, ha annunciato Nencini, prevede anche la revisione dei criteri di selezione delle aziende, e in particolare del sistema Soa. «Abbiamo un sistema che è quello del Soa, molto contestato. Oscilliamo tra soggetti come il presidente dell’Anticorruzione Cantone che sostiene debba essere del tutto abolito e altri che ritengono che debba essere modificato. Però il tema c’è, e nella legge delega già se ne parla». Certo, tutto dipenderà dal Parlamento: la legge delega è ora all’esame del Senato: «L’obiettivo è averla conclusa entro la fine dell’anno e credo che lo rispetteremo». Positiva la reazione dell’Ance. Secondo il presidente di Assimpredil Ance, Claudio De Albertis, « è un impegno molto arduo, ci sono resistenze anche nel nostro stesso sistema, io penso però che si sia innestata la marcia giusta, e che ce la si possa fare. L’appuntamento è arrivare entro la fine dell’anno con la riforma attuata, sarebbe una gran cosa».