Uno studio di McKinsey prevede che tra 13 anni l’economia del mondo sarà concentrata in 225 megalopoli, in gran parte in Asia
Anche l’economia ha i suoi Branko, specialisti nel predire il futuro. Non consultano, però, i quadri astrali, pianeti dominanti o congiunzioni di segni. Al posto di Bilancia e Leone, Sagittario e Capricorno, gli esperti di megatrend utilizzano numeri, statistiche, andamenti demografici. È la strada che ha seguito mesi fa anche McKinsey, il gruppo principe della consulenza. Il risultato ci riguarda da vicino: gli esperti, infatti, hanno studiato l’andamento (presumibile) degli aggregati urbani. E sono arrivati a una conclusione: il mondo si sta coagulando attorno a grandi città, che saranno il fulcro dello sviluppo e della ricchezza. Non solo: tra le 25 città in più rapida crescita a livello mondiale, 13 saranno cinesi. Non solo: nel 2025 saranno le 225 città più grandi a realizzare il 30% della crescita economica globale. Insomma, il pianeta si sta sempre più concentrando attorno a megalopoli, che diventeranno hub economici: più del 65% dell’economia mondiale dei prossimi anni si muoverà in queste 600 città in maniera significativa. Una tendenza che interessa anche le nostre imprese di costruzioni: per esempio, Mumbai (India) vedrà la realizzazione di infrastrutture idriche e di viabilità ed è quindi presumibile che lì saranno necessarie imprese per realizzare le infrastrutture.
Tra le big del pianeta, sembra quasi un miracolo, al momento c’è anche una città italiana: Milano. Nonostante tutti i suoi problemi, gli analisti di McKinsey, che ha condotto la ricerca a livello globale su 2.600 città, considerano il capoluogo lombardo come la tredicesima metropoli per Prodotto interno lordo (circa 382 miliardi di dollari). Milano sta fuori dai primi 25, invece, quanto popolazione e numero di giovani, mentre è quattordicesima se si conta la ricchezza delle famiglie. Insomma, anche se la crisi ha ridotto il peso della città lombarda, la definizione di capitale dell’economia italiana è ancora meritato. Il futuro, secondo McKinsey, è segnato in quanto a Pil (l’ingresso delle città cinesi farà recedere le metropoli europee), ma nel 2025 Milano resterà però nella classifica delle famiglie ad alto reddito. E in Europa, Milano resta quinta per Pil e quarta per reddito famigliare tra le città sopra i 70 mila dollari annui (dietro a Londra, Parigi e Mosca) e, sempre in Italia, Roma è tredicesima per tutti e due gli aspetti. Qualcosa cambierà nei prossimi 12 anni: sia Milano che Roma avranno perso posizioni nella classifica generale, ma resteranno comunque all’interno il ranking delle 25 migliori europee. In particolare, Milano sarà decima.
Il trend dei prossimi 15 anni, insomma, indica che c’è spazio e necessità di dotare Milano e dintorni delle adeguate infrastrutture urbanistiche e che il patrimonio edilizio dovrà essere all’altezza. Anche se nel frattempo il grande sviluppo si sarà spostato a Est, in Asia, la città italiana con maggiore sviluppo economico resterà centrale. Lo dimostra, anche se McKinsey non lo indica, il fatto che Milano e dintorni è l’area con il reddito medio più elevato (sotto la Madonnina siamo a oltre 35mila euro a testa, prima di molte città europee). E se allarghiamo l’orizzonte, al secondo posto per reddito pro capite troviamo città che ormai sono quasi hinterland del capoluogo: Bergamo e Monza, con 31mila euro. Insomma, il grande bacino che sta a nord della città si traduce in un maxi aggregato urbano dal reddito elevato. Nelle città del futuro, però, sarà fondamentale l’implementazione delle tecnologia. E qui Milano non primeggia, ma per poco: secondo la classifica appena stilata da Between che misura l’utilizzo dell’hi-tech per migliorare qualità della vita e ridurre la spesa, cioè quell’insieme di azioni che trasformano una città in una smart city. In questo caso Milano è seconda, preceduta di poco da Bologna. Un piccolo gap da superare per rimanere nel megatrend della grandi metropoli dei prossimi anni.
I numeri
In base ai dati (che sono però del 2010) raccolti da McKinsey, Milano è di gran lunga la città più ricca d’Italia, con 358,2 miliardi di dollari. Seguono a grande distanza Roma (182), Venezia (106,3), Napoli (86,1), Torino (84,8) e Firenze (61,5). Un primato negativo, invece, l’Italia lo conquista per concentrazione cittadina di pensionati. Nella classifica europea delle città con maggiore percentuale di persone a riposo spiccano Trieste, al primo posto assoluto, seguita da Genova. Terza è curiosamente la tedesca Chemnitz, ma al quarto posto ecco di nuovo un’italiana: Livorno, mentre al sesto c’è Ravenna. A livello mondiale, invece, la megalopoli con maggiore Pil è e resterà Tokio, seguita da New York. L’ascesa dell’economia del colosso cinese è invece simboleggiata dall’ascesa di Shanghai: tra una decina d’anni sarà al terzo posto mondiale per Prodotto interno lordo, mentre Pechino salirà in quinta posizione.