Il caro energia, un’opportunità per l’edilizia

È vero che i bonus si sono dimezzati e che il prossimo anno torneranno ai livelli di dieci anni fa. Ma è altrettanto vero che per l’edilizia ci sono molti ambiti su cui puntare. Il caro energia è uno di questi. Per ottenere dei risultati basterebbe un incentivo a costo zero per le casse dello Stato: un foglio di carta che faciliti le modalità necessarie per installare pannelli fotovoltaici. I tetti sono lì per quello, esclusi quelli degli edifici storici naturalmente. Insomma, ci sarebbe bisogno di un po’ di attenzione, senza intaccare il bilancio pubblico.

Se è vero che il ritorno all’energia nucleare può aiutare a diversificare l’approvvigionamento di energia, è altrettanto assodato che per ottenere il risultato richiesto occorrono una decina di anni e investimenti miliardari.

Al contrario, un pannello fotovoltaico su un tetto si installa in giornata. Certo, il risultato non è la stessa cosa. Ma è ovvio che un costo dell’energia strutturalmente alto per cittadini e imprese può essere calmierato solo attraverso l’introduzione di una relativamente nuova tecnologia, come il nucleare a fissione delle mini centrali, sistema già collaudato, oppure con l’atomo a fusione, sistema che però da mezzo secolo è in fase di studio. Il secondo cambiamento riguarda, invece, la quantità di energia che l’Italia può produrre da sé. C’è il petrolio della Basilicata, poco e ostacolato per i timori di danni ambientali. Poi, c’è il gas dell’Adriatico, ma in buona parte lo sfruttamento è stato lasciato alla Croazia, che trivella allegramente alla ricerca del prezioso metano. nel frattempo in Italia è stato indetto addirittura un referendum per vietare l’estrazione (era il 2016, solo nove anni fa, e ha votato il 31,19% degli elettori, con palese disinteresse di quasi il 70%). Quindi, per un bel po’ si è fermata ogni nuova esplorazione.

Pannelli fotovoltaici sul tetto
Pannelli fotovoltaici sul tetto

Altro aspetto di cui tenere conto: eolico e fotovoltaico impiantato in larga scala, nelle aree agricole, deve fare i conti con il fenomeno nimby, sigla anglosassone che sta per not in my backyard, cioè non nel mio cortile: state alla larga da dove abito. L’ultimo caso è quello del parco eolico in Toscana, contestato per motivi paesaggistici. Per questo buona parte dei progetti rimane sulla carta.

Ma l’edilizia ha una carta da giocare, come direbbero alla Casa Bianca. Il fotovoltaico sui tetti non potrà sostituire gas, petrolio e nucleare, ma può rendere autonomi o quasi buona parte degli edifici, contribuendo in modo sostanziale all’autonomia energetica del paese. Secondo i dati del Gse, nel 2023 in Italia erano installati 1,6 milioni di impianti fotovoltaici. Sembrano tanti, ma sono ancora pochi: uno studio dell’Enea indica che per soddisfare l’intero fabbisogno elettrico del settore residenziale nazionale basterebbe installare pannelli fotovoltaici sul 30% circa della superficie complessiva dei tetti degli edifici a uso abitativo. L’aumento dei pannelli fotovoltaici in ambito condominiale è già favorito anche dalla legge in vigore: un singolo condòmino può liberamente installare un impianto fotovoltaico sul lastrico solare comune a suo beneficio, naturalmente sostenendo le spese e a patto che non impedisca l’utilizzo di spazi comuni ad altri condomini. Ma occorre convincere i cittadini: sarebbe bene che l’esecutivo se ne ricordasse.

Installazione di un pannello fotovoltaico
Installazione di un pannello fotovoltaico

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