Colacem affronta la sfida della decarbonizzazione, concentrandosi sul modello di economia circolare e sulla produzione di cementi a minore impronta carbonica.
Al contempo l’azienda sta esplorando le future possibilità che le nuove tecnologie metteranno a disposizione, come l’idrogeno verde e i sistemi di cattura e stoccaggio della CO₂.
In tutti gli stabilimenti italiani a ciclo completo di Colacem vengono utilizzati materiali di recupero provenienti da altre lavorazioni industriali, quali loppe, ceneri, gesso chimico ed altri, in sostituzione di materie prime naturali. Attualmente, il tasso di sostituzione con materiali riciclati è pari al 6%.
Inoltre quattro dei sei stabilimenti italiani Colacem stanno sostituendo parte dei combustibili fossili, importati da oltre oceano, con CSS (Combustibili Solidi Secondari) derivati dalla parte residua secca non più riciclabile della raccolta differenziata.
L’Unione Europea promuove attivamente questa pratica, valutata tra le migliori per il contributo che dà alla sfida della decarbonizzazione. Sebbene il tasso di sostituzione calorica dei CSS in Italia sia cresciuto fino al 22%, resta ancora distante dalla media europea, che supera il 57%, con alcuni paesi virtuosi, tra cui Germania e Austria, che raggiungono punte del 75-80%.
Attualmente il 50% dei cementi Colacem venduti sul mercato è più sostenibile rispetto al passato, grazie al minore contenuto di clinker, con prestazioni chimico-fisiche e meccaniche garantite.
Grazie all’adozione di queste soluzioni, Colacem ha ridotto le emissioni di CO₂ di 90.000 tonnellate su base annua con un trend in continuo miglioramento.