In inglese è conosciuto come hempcrete, da hemp (canapa) e concrete (calcestruzzo), ed è un materiale fatto di canapa, calce e acqua. Utilizzato come isolante o come reinzaffo, o per entrambe le funzioni, come nel caso della ristrutturazione di una villetta nella campagna intorno a Gand in Belgio, conferisce alle pareti un aspetto ruvido simile alla terra battuta. Secondo Nikolaas Martens, uno dei due titolari dello studio Martens Van Caimere Architecten che ha firmato il progetto, il materiale ha performance paragonabili al cemento, ma è più sostenibile e meno costoso perché combina isolamento e finitura per l’intonaco in unico strato, eliminando quindi un passaggio ed è prodotto con materiali di scarto.
Anche il metodo di lavorazione è simile: si utilizzano casseforme in legno intorno al perimetro dell’edificio e la miscela, versata strato per strato, può essere rinforzata con cavi di acciaio per dare maggiore robustezza alle pareti portanti. La calce poi conferisce la finitura striata. L’esigenza principale dei committenti di rendere la casa autosufficiente sotto il profilo energetico è stata soddisfatta con una stufa a legna che fornisce riscaldamento e acqua calda, pannelli solari che generano elettricità, e un sistema di filtraggio delle acque piovane per l’acqua da bere e per lavarsi. E il potere isolante del materiale abbinato a serramenti in legno contribuisce a evitare dispersioni di calore. Tra l’altro, in Belgio l’Iva per le ristrutturazioni è al 6%, mentre quella per le nuove costruzioni è del 21%, con il risultato che la riqualificazione è diventata molto più diffusa rispetto alla demolizione per poi ricostruire e chi decide di avviare un’opera di questo genere si aspetta dai progettisti materiali meno costosi e attenti all’ambiente.