Dal 2024 tutto il Sud è riunito nella Zes unica, la zona economica agevolata che consente di dribblare la burocrazia e agevolare gli investimenti.
Ecco quali sono i vantaggi.
Il Sud ha ottenuto un ulteriore strumento per la crescita: la Zes unica, erede delle otto zone economiche speciali, nate dal decreto nel 2017. Si trattava di aree ben definite per gli imprenditori che vogliono sviluppa- re e creare progetti con investimenti a burocrazia zero e agevolazioni fiscali. Cosa che sembrava impossibile solo fino a qualche anno fa, poiché domande, permessi, documenti e enti ai quali rivolgersi facevano girare la testa. E i tempi per poter partire anche solo a pensare a un progetto, sono sempre stati biblici. Con l’istituzione di queste zone economiche speciali, però, il vento è cambiato e soffia a favore del Sud. A raccontare la sua esperienza al II Convegno YouTrade Sud è stato l’ex Commissario
straordinario del Governo della Zes Adriatica interre- gionale Puglia-Molise, Manlio Guadagnuolo. «Le Zes hanno consentito di delineare un nuovo paradigma per il Sud. Non più fanalino di coda, ma territorio operoso, competitivo e attrattivo, uno snodo strategico nel bacino del Mediterraneo allargato, ossia di quello rappresentato non solo dai 22 Paesi che si affacciano su di esso, ma dai 45 Paesi che si estendono dall’Oceano Atlantico fino al Golfo del Persico».
La testimonianza
La Zes Adriatica, ha raccontato Guadagnuolo, è nata da zero, e da quel momento si è dato vita alla “burocrazia amica delle imprese”: si è posta la parola fine a quel conflitto atavico tra le imprese e lo Stato, per via della burocrazia, che in passato ha ingessato la nascita e la crescita di nuove iniziative imprenditoriali di piccole, medie e grandi imprese, nonché il reshoring di quelle che avevano delocalizzato all’estero.
«Ho trovato pratiche bloccate da tempo, ma da circa due anni è tutto diverso. Il progetto di investimento non deve più essere presentato allo Sportello unico delle attività produttive del Comune di riferimento, ma allo Sportello unico digitale del Commissario fino a fine febbraio scorso, e dal primo marzo a quello della Zes Unica del Mezzogiorno. La grande intuizione è stata quella dell’autorizzazione unica, che sostituisce le vecchie 34 autorizzazioni, istituita nella riforma del governo Draghi nel 2021, assieme alla nomina nel 2022 dei Commissari straordinari, investiti di poteri speciali per favorire gli investimenti nel Mezzogiorno».
Secondo l’ex Commissario, sono finalmente cessati quei gravosi “pellegrinaggi” che gli imprenditori erano costretti a svolgere presso i diversi Enti (fino a 34!) che erano preposti al rilascio delle autorizzazioni necessarie per poter realizzare i propri investimenti: «L’autorizzazione unica ha funzionato benissimo: nel territorio della Puglia e del Molise, per esempio, abbiamo ricevuto circa 300 istanze dagli imprenditori in poco più di un anno, per interventi ex novo e ampliamenti. Ho rilasciato molteplici autorizzazioni uniche e abbiamo messo in moto investimenti per circa 3 miliardi di euro, con una ricaduta occupazionale di circa 6 mila nuovi posti di lavoro. Abbiamo rispettato pienamente i tempi (45 giorni, il massimo prescritto dalla legge), per il rilascio delle autorizzazioni uniche, tant’è che ne ho approvata una in appena 6 giorni, per un investimento di 32 milioni nel Comune di Molfetta, che pare sia la più veloce rilasciata nella storia del nostro Paese, un vero e proprio record».
Zone Franche
Un altro evento importante è stata la creazione delle uniche zone franche doganali in Italia, in numero di sei, tutte perimetrate in territori della regione Puglia e del Molise, grazie alla Zes Adriatica.
«Su mia proposta, approvata in via definitiva dal Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, abbiamo creato aree dove è possibile ottenere ulteriori importanti agevolazioni, ossia poter importare merci in sospensione di Iva e dazi doganali. Il vantaggio competitivo è notevolissimo per chi si insedia in queste aree: le merci si possono importare, lavorare e trasformare in prodotti finiti a costi molto più bassi rispetto ad altri competitors nazionali e internazionali».
I riconoscimenti internazionali
«I successi, per la Zes Adriatica, sono stati tanti: a Dubai, a maggio 2023, ci siamo aggiudicati il summit mondiale delle oltre 7 mila Zes e zone franche del mondo, dove abbiamo avuto competitors in ambito internazionale fortissimi: cinesi, americani, inglesi, degli emirati arabi, ecc. Inoltre, ad Abu Dhabi, nell’ottobre scorso, la nostra Zes Adriatica ha ricevuto la nomination per essersi distinta nel mondo quale best practice nell’ambito della sostenibilità, per aver traguardato gli obiettivi Sdg dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite», ha continuato nel suo intervento Manlio Guadagnuolo.
Dal 1° gennaio 2024 il governo ha deciso di creare la Zes unica del Mezzogiorno che comprende l’intero territorio delle regioni Abruzzo, Puglia, Campania, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna.
«Nella Zes unica è ricompreso tutto: non solo le aree industriali e produttive, quelle portuali e retroportuali, ma anche le zone agricole, i centri urbani, le aree commerciali, quelle per insediamenti turistici, ecc. Consente agli imprenditori di individuare con facilità i suoli dove poter insediare per le proprie attività, di evitare speculazioni e avere pari opportunità sia per le piccole, che per le medie e che per le grandi imprese», ha precisato il Commissario.
Sportello digitale
Quali sono i vantaggi per gli imprenditori? «I tempi certi, massimo 45 giorni, e i termini perentori (si applica il silenzio assenso) per il rilascio delle autorizzazioni uniche, che per legge, ove necessario, costituiscono varianti urbanistiche e comportano la dichiarazione di pubblica utilità. Si bypassano i Consigli Comunali e le approvazioni definitive delle varianti da parte delle regioni. Si tratta di una semplificazione delle procedure amministrative efficacissima, come abbiamo dimostrato con i fatti concreti e i risultati conseguiti. A ciò si aggiungono i vantaggi delle agevolazioni fiscali. La più importante è rappresentata dal credito d’imposta, che si può ottenere sull’intero valore dell’investimento, dall’acquisto del suolo e degli immobili, alla realizzazione ex-novo degli immobili funzionali all’esercizio delle attività, compresi gli impianti, i macchinari e le attrezzature. Va dai 200 mila ai 100 milioni di euro di investimento, fino al 60% per le piccole, 50% per le medie e 40% per le grandi imprese. E’ sommabile con altre agevolazioni, al punto che gli imprenditori possono crearsi l’abito su misura, ossia l’architettura finanziaria dei propri investimenti sulla base delle proprie esigenze. Nella Zes Adriatica abbiamo inoltre creato ulteriori agevolazioni fiscali comunali, quali l’abolizione Imu e Tari, e l’abbattimento degli oneri di concessione per gli investimenti incrementali all’interno di queste aree».
«Si tratta di un’occasione unica e irripetibile, di grandissimo interesse per l’intero settore dell’edilizia, anche per poter realizzare e ampliare i propri opifici e centri operativi, creando un network di eccellenza e diventando artefici dello sviluppo del Mezzogiorno», ha concluso Guadagnuolo.
di Alice Fugazza