Come limitare l’effetto eco e le riflessioni sonore con interventi mirati di correzione acustica e di gradevole resa estetica. La scienza dei sistemi fonoassorbenti aiuta a scegliere le soluzioni migliori per eliminare il riverbero in ristoranti, scuole, cinema.
Effetto eco
Sarà certamente capitato anche a voi di prendere posto all’interno di un locale ristorante e poco dopo accorgervi che la comunicazione verbale con le altre persone sedute al vostro tavolo risulta complicatissima a causa della presenza di altri avventori che, come voi, stanno faticando a comprendersi l’uno con l’altro.
Istintivamente, quando non riusciamo a farci comprendere con un tono di voce normale, alziamo il nostro nella speranza di prevaricare le altre voci e farci finalmente capire. Ma è la medesima tecnica sfruttata da tutti gli altri avventori: il risultato finale sarà di elevare il livello di tutte le voci e, quindi, il rumore prodotto all’interno del locale.
Siamo in presenza di un fenomeno acustico conosciuto come effetto eco, ma che sarebbe più preciso definire eccesso di riverbero o riflessione sonora. Accade che la voce umana a mano a mano che si allontana dalla sorgente (la nostra bocca, per esempio) incontra una serie di superfici su cui l’energia sonora viene più o meno riflessa in base alla tipologia di finitura.
Onde sonore
Quando l’onda sonora incontra superfici molto lisce e rigide, come pavimenti rivestiti di materiali lapidei (gres, ceramica, cotto, marmo), siamo in presenza di una forte riflessione di energia.
In questi casi, alzare la voce non è l’idea corretta e la soluzione non spetta a voi, ma solo ed esclusivamente al titolare dell’attività. A voi rimane la possibilità di alzarvi dal vostro posto il più presto possibile, pagare il conto e lasciare frettolosamente il locale per cercare di dare ristoro al vostro udito.
La condizione appena descritta è piuttosto frequente nei locali adibiti a ristorazione ed è relativa a una mancata valutazione della qualità acustica dei locali, tematica tra le più affascinanti della fisica, conosciuta e praticata da millenni in tutti gli edifici con una destinazione d’uso rivolta al pubblico, sia a livello ristorativo sia di intrattenimento, religioso o di pubblico spettacolo.
I parametri
Ristoranti, cinema, sale conferenze, teatri, auditorium, ambienti scolastici, sale di registrazione, palestre, e palazzetti, solo per elencare le destinazioni d’uso più rappresentative, sono e dovrebbero sempre essere sottoposte preliminarmente a un approfondito studio della condizione acustica, necessario a governare la qualità della trasmissione sonora, sia essa vocale, strumentale o elettro-amplificata, in riferimento alla finalità del locale stesso.
Affinché sia possibile è necessario introdurre alcuni nuovi concetti che definiscono i parametri acustici che determinano lo studio ed il controllo della qualità acustica di un locale.
I tre parametri più significativi sono:
- il tempo di riverberazione, misurato in secondi (s), rappresenta in buona sostanza l’effetto eco, cioè il protrarsi della coda sonora. È definito come il tempo in secondi che impiegherà un segnale sonoro di tipo impulsivo di forte entità (come lo scoppio di un palloncino) a decadere di 60 dB, per tale ragione è conosciuto come T60.
- il coefficiente di assorbimento acustico è un parametro adimensionale (cioè, senza unità di misura) che rappresenta la percentuale dell’energia riflessa da una determinata superficie, è un valore compreso tra 0 e 1. Assorbimento zero significa che quella porzione di superficie riflette in pratica il 100% dell’energia sonora e, quindi, non assorbe nulla, mentre assorbimento 1 significa che la superficie è in grado di assorbire il 100% dell’energia sonora.
- l’area di assorbimento equivalente, indicata con il simbolo Aeq e misurata in metri quadrati, è la sommatoria dei prodotti che si ottengono moltiplicando l’area di una determinata porzione di superficie per il coefficiente di assorbimento acustico della finitura di quella determinata porzione. Tale sommatoria dovrà comprendere tutte le superfici presenti all’interno di un locale, comprendendo sia quelle degli elementi che confinano l’ambiente sia quelle di tutti gli arredi presenti all’interno del locale stesso, persone comprese.
- Una volta noti questi parametri, per poter effettuare un calcolo preventivo del tempo di riverberazione, avremo bisogno di un ultimo parametro geometrico del locale, il suo Volume, indicato con il simbolo V e misurato in metri cubi. Quando si valuta la qualità acustica di un locale, la discriminante che determina la valutazione del tempo di riverberazione più idoneo è legata alla destinazione d’uso del locale stesso.
Saranno da valutare eventuali correzioni in base a una serie di discriminanti che faranno pendere per l’una o per l’atra tecnica d’intervento. A grandi linee, comunque, alcune tecniche e materiali hanno già una specifica destinazione d’uso o una nicchia di mercato consolidata.
Fisicamente esistono tre grandi famiglie di tecniche d’intervento che funzionano secondo diversi fenomeni:
- assorbimento acustico fornito dal tipo di finitura
- assorbimento acustico per vibrazione di un pannello
- assorbimento acustico per risonanza di cavità (che sfruttano la teoria del risuonatore di Helmotz).
Nella prima famiglia troveremo tutti i materiali a base di tessuti (sintetici e naturali) fissati su telai in legno o alluminio o incollati direttamente al supporto tramite collanti o altre metodologie (per esempio, con il velcro).
Pannelli di varie forme geometriche, tendaggi, imbottiture di sedie o poltrone, rivestimenti e carte da parati, arazzi e quant’altro abbia costituzione fibrosa o porosa.
Controsoffitti
La seconda famiglia è composta dai controsoffitti e contro pareti in gesso rivestito, metallo o legno, montate su telai metallici o su listelli in legno, che riescono a fornire buoni valori di assorbimento grazie alla vibrazione indotta dall’onda sonora.
Un suono quando incontra una superficie cede una quota di energia per attraversarla, se l’elemento è flessibile ed elastico, tale energia metterà in movimento l’elemento stesso, sottraendola all’energia sonora e ottenendo, quindi, il risultato di limitare l’energia riflessa responsabile del fastidioso riverbero.
Pannelli forati
La terza e ultima famiglia è rappresentata da pannelli forati, sempre in gesso rivestito, metallo o legno.
I fori presenti verranno dimensionati in modo da colpire selettivamente le frequenze che interessano il riverbero, un po’ come se fossero dei colli di bottiglia in cui un suono, una volta entrato, non riesce a uscire a meno di un forte decremento di energia, in quanto intrappolato dalla geometria della cavità.
Se a ogni foro corrisponde un assorbimento ad una determinata frequenza, tali sistemi rischierebbero di risultare troppo selettivi e quindi confinati a destinazioni d’uso iper-specifiche.
Per risolvere tale questione i produttori hanno studiato versioni di pannelli con fori a diametro e forme variabili, capaci di intervenire su un ampio spettro di frequenze, ampliando di conseguenza l’effetto fonoassorbente del sistema.
Queste nuove conoscenze hanno portato il mercato a proporre sistemi fonoassorbenti che in pratica raggruppano tutte e tre le modalità di assorbimento in una sola soluzione: si tratta di pannelli vibranti dotati di forature a diametro e geometria variabile, con elementi fibrosi interposti nell’intercapedine, disponibili in lastre di gesso rivestito, metallo o legno delle migliori essenze, capaci di ottimi risultati ed eccellenti rese estetiche e sempre più presenti in locali quali auditorium e grandi sale conferenze, prestigiose sedi aziendali, uffici, hall di aeroporti e altro capaci di togliere l’effetto eco.
Conclusioni
In conclusione, abbiamo visto che un problema di eccessivo riverbero, sia esso riferito a un cinema o teatro, a una mensa o agriturismo, a una sala conferenze o un grande ufficio, può essere affrontato e risolto nella maggioranza dei casi, con interventi di differenti tipologie, dalle più economiche alle più architettonicamente pregevoli, con materiali e sistemi diversi in base alle singole necessità del luogo. Le strade del fono assorbimento sono infinite.
di Cristiano Vassanelli