Un portone per la tua casa che rispecchi la tua personalità? Possibile, con Hormann. Il portone sezionale è personalizzabile ai massimi livelli: caratterizzato da elevate prestazioni tecniche, il portone Alr F42 Hormann può essere infatti modificato con un rivestimento esterno a scelta del cliente. La possibilità di adattare un edificio in ogni più piccolo particolare è a oggi una risorsa di grande importanza, tanto nel settore residenziale quanto in quello industriale. Azienda di riferimento nel comparto delle chiusure a livello mondiale, Hormann dispone, all’interno della propria ampia gamma, anche di prodotti personalizzabili, in linea quindi con questo palese trend di mercato.
Realizzato in allumino, nonché idoneo per strutture sia industriali sia residenziali, il nuovo portone sezionale Alr F42 è caratterizzato da un manto dallo spessore di 42 millimetri e da profili telaio orizzontali con riempimento sandwich in poliuretano. Proprio su tali profili, è possibile applicare un rivestimento ad hoc – a totale discrezione del cliente – complanare alla superficie della facciata dell’edificio in cui la chiusura è inserita ed eventualmente coordinato con il materiale di realizzazione di quest’ultima. Tale rivestimento può essere in legno, metallo, ceramica o in qualsiasi altro materiale, a seconda della personalità che si desidera conferire alla struttura (purché sia dotato di un peso al metro quadro idoneo).
Il portone Hörmann Alr F42 è disponibile in misure diverse, fino a un massimo di 7 metri di larghezza e 4,5 metri di altezza. Come tutti i prodotti, gli accessori e i dispositivi Hormann, anche il portone sezionale Alr F42 risponde perfettamente ai requisiti della normativa Uni En 13241-1. Alr F42 ha ottenuto infine, come molteplici altre chiusure della nota azienda, la dichiarazione Epd che testimonia la sostenibilità della produzione Hormann e del prodotto. Le dichiarazioni Epd rivelano dati sull’ambiente, ricavati secondo procedure standardizzate, al fine di poter progettare e certificare la sostenibilità degli edifici. Le Epd tengono in considerazione l’impatto ambientale dalla produzione al riciclo, tra cui gli indici di consumo dell’energia primaria dei prodotti e il loro contributo al surriscaldamento del pianeta o all’acidificazione del suolo. Questi dati sono particolarmente funzionali perché permettono di confrontare i diversi prodotti sul piano della sostenibilità.