Italcementi è un nome storico dell’industria italiana, delle costruzioni e dell’edilizia. Ora, dopo 159 anni, cambia ragione sociale. Ma senza mutare la sua mission: produrre materiali sempre più performanti e sostenibili con un’attenzione particolare alla digitalizzazione. In termine tecnico, insomma, si tratta di rebranding, un vestito che si indossa sullo stesso corpo di prima. Anche se nell’occasione l’azienda bergamasca ne approfitta per riorganizzare le attività.
Il nuovo nome assunto è quello della casa madre tedesca, che controlla la società italiana ceduta anni fa dal gruppo Italmobiliare dei Pesenti. Il tempo passa, il mondo cambia, e nel settembre 2022 HeidelbergCement ha mutato nome in Heidelberg Materials. Ora, a cascata è la volta delle controllate, tra cui Italcementi.
Heidelberg Materials è uno dei principali produttori integrati di soluzioni e materiali per le costruzioni al mondo, nei settori cemento, inerti e calcestruzzo preconfezionato. E il cambiamento, spiegano in azienda, non sta solo nel nome, ma nella natura stessa del business.
Perché l’edilizia evolve verso un futuro più sostenibile e digitale. Assieme a questo cambiamento, anche la gamma dei prodotti e dei servizi di Heidelberg Materials, anche in Italia, evolve. Il nuovo marchio serve, quindi, a dare un volto e un punto di riferimento alla trasformazione.
Come accennato, la sostenibilità è uno dei pilastri, ovviamente di cemento, della strategia aziendale. La rapidità di adattamento al cambiamento, notano nella ex Italcementi, sarà essenziale per avere successo. Riguardo la carbon neutrality, per esempio, l’obiettivo è riuscire a essere prima nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica, essere all’avanguardia nell’economia circolare nelle costruzioni e creare nuovi vantaggi per i clienti attraverso la digitalizzazione.
Già da tempo, in effetti, Italcementi proponeva sul mercato prodotti e soluzioni sostenibili. Da un paio d’anni l’azienda ha promosso l’eco.build club, che raccoglie circa 200 clienti del cemento sfuso che comprano prevalentemente prodotti della gamma sostenibile eco.build, mentre i.idro drain, soluzione per pavimentazioni continue, rispetta il ciclo naturale dell’acqua ed è ormai un prodotto riconosciuto e apprezzato dai progettisti del verde. Riduce l’impermeabilizzazione e la temperatura del suolo e contrasta l’effetto isola di calore, che in ambiente urbano è sinonimo di innalzamento dei consumi energetici e delle emissioni. A questo si aggiunge il calcestruzzo fotocatalitico Tx Active che, sfruttando il processo naturale della fotocatalisi, è in grado di favorire una più rapida decomposizione degli inquinanti.
Un altro esempio sul fronte della sostenibilità è dato dal calcestruzzo a basso calore di idratazione studiato per getti massivi al fine di contrastare il rischio di fessurazioni, garantendo elevata durabilità. Una volta gettato, infatti, il calcestruzzo indurisce grazie alla reazione di idratazione del cemento. Tale processo produce una certa quantità di calore. Nel caso delle strutture massive come le fondazioni, il calore prodotto è elevato e c’è un aumento del rischio di fessurazione del calcestruzzo, con conseguenze negative sulla struttura stessa. È per questo che in tali situazioni si utilizza un cemento in grado di sviluppare poco calore e quindi di evitare il rischio di fessurazione del calcestruzzo. Si tratta di un prodotto che coniuga efficienza nella realizzazione, qualità e sicurezza del risultato con un ridotto impatto ambientale, grazie al basso contenuto di clinker.
Il nuovo brand è stato l’occasione anche per un cambio della sede. Il nuovo headquarters della controllata italiana, con gli uffici, si sposta a Milano. La nuova sede è nell’Innovation Campus di Peschiera Borromeo, una struttura adeguata e innovativa in cui poter continuare a crescere.