«I professionisti dell’isolamento termico». Con questo nuovo payoff il Gruppo Poron ha aperto il 2020 per rimarcare il suo impegno sul fronte dell’innovazione in edilizia, con soluzioni ad alte prestazioni e materiali certificati.
Specializzato da quasi 60 anni nell’isolamento civile e industriale, il gruppo di Nettuno (Roma) ha anche in serbo numerose novità di prodotto, che verranno presentate al mercato nei prossimi mesi. Tra queste il nuovo Neodurcem, come anticipa a YouTrade Giancarlo Spina, direttore vendite Italia per la divisione edilizia.
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Domanda. Qual è la novità che avete presentato al mercato?
Risposta. È Neodurcem, un sottofondo alleggerito termoisolante a base di leganti idraulici e perle di Neopor®. È una vera novità per il nostro mercato e una grande sfida per il gruppo. Esiste qualche sottofondo in Eps, ma Poron è la prima azienda a presentare il prodotto con le sfere in grafite di Neopor®.
D. Avete già avuto qualche riscontro?
R. Abbiamo presentato il prodotto a Klimahouse 2020, ma sarà disponibile sul mercato da aprile. Sicuramente Neodurcem sta già suscitando molta curiosità tra gli operatori, ci stanno arrivando continuamente richieste di schede tecniche e quotazioni, quindi ci auguriamo che sia un successo.
D. Avete altre novità nel cassetto?
R. Ne abbiamo davvero molte e tutte vanno nella direzione della sostenibilità e del rafforzamento del marchio. Da quest’anno abbiamo anche il nuovo payoff aziendale, «I professionisti dell’isolamento termico», con cui vogliamo affermarci con forza. E, poi, continueremo a puntare sulle certificazioni di prodotto. Tra le novità possiamo citare la nuova linea Neodur Eco, che aggiunge alla gamma Polar quattro nuovi prodotti in Neodur, e prevede soluzioni per l’isolamento termico orizzontale e a cappotto.
D. Quali sono gli altri prodotti di punta dell’azienda?
R. Il nostro fiore all’occhiello per quanto concerne il sistema a cappotto è il Neodur Wtrx, una lastra stampata goffrata con tagli rompitratta. Per i sistemi in copertura abbiamo la gamma Winpor, sistema che consente l’isolamento termico ventilato di coperture a falde composto da un pannello stampato in Neopor® accoppiato a un pannello in Osb. In alternativa la gamma Porontek offre una soluzione isolante per l’isolamento termico in copertura con una nuova versione ventilata ed il Thermacop Plus, studiato come sistema ideale per il coppo.
D. Come si è aperto il 2020 per il gruppo?
R. Abbastanza bene, il trend di mercato è sicuramente in crescita. Vediamo un maggiore interesse da parte del pubblico nel ricercare il giusto comfort abitativo, identificando nei prodotti a marchio Poron la soluzione ideale per raggiungere questo obiettivo, sia per quanto riguarda l’isolamento in facciata che in copertura.
D. Che cosa vi aspettate per il futuro?
R. Le aspettative sono sicuramente alte. Ci auguriamo di vivere un 2020 come l’ultimo triennio, e vedere i clienti sempre più soddisfatti. Continuiamo a lavorare affinché il marchio Poron sia riconosciuto a livello nazionale come azienda leader per l’isolamento termico.
D. Il mercato però è piuttosto frammentato: quali sono le zone più attive e quelle che stanno facendo più fatica?
R. Sicuramente il Sud Italia fa più fatica. La difficoltà maggiore è quella di far comprendere bene ai clienti che non basta semplicemente fare il cappotto per risolvere il problema dell’isolamento, ma per avere i giusti benefici è indispensabile realizzare spessori idonei. Se serve un cappotto da 10 centimetri, non posso farlo da 6. Con pochi centimetri in più, e un costo al metro quadro di soli 2-3 euro più alto, si può raggiungere l’obiettivo del comfort abitativo.
D. È una carenza di cultura tecnica o un modo per risparmiare sul materiale?
R. Entrambe le cose. Per agevolare la divulgazione di una cultura tecnica Poron ha messo a punto ThermoPoron, un software realizzato in collaborazione con Anit, in cui abbiamo inserito i nostri prodotti. Con questo software vogliamo far comprendere l’importanza dei giusti spessori a seconda delle zone climatiche.
D. Avete raggiunto risultati positivi con questo software?
R. Assolutamente sì e nel 2020 continueremo a divulgare il software ThermoPoron. Vorremmo fare passare questo messaggio: se devi realizzare il cappotto, non importa quale prodotto utilizzi, l’importante è farlo con i giusti spessori.
D. Fate anche corsi di formazione?
R. Da quest’anno abbiamo allestito all’interno del Gruppo Poron una sala dedicata alla formazione, una academy con cui contiamo di coinvolgere i rivenditori edili con un percorso completamente gratuito dedicato alla gamma dei nostri prodotti per l’isolamento
termico. Lavoriamo a 360 gradi, dalla fondazione fino al colmo del tetto, con diverse soluzioni per l’interno e l’esterno, e prodotti più tecnici rispetto alla semplice lastra. Se richiesto organizziamo questi corsi di formazione anche presso la sede del rivenditore.
D. E il Centro-Nord, invece, come sta andando?
R. Il Centro-Nord, che per noi è un mercato nuovo, sta andando molto bene. L’ultimo stabilimento aperto in Piemonte inizia a essere uno dei nostri fiori all’occhiello con una capacità produttiva importante. L’azienda ha fatto numerosi investimenti per aprire diversi stabilimenti in tutta Italia, proprio perché riteniamo che gli isolanti hanno bisogno di muoversi a chilometro zero. Questa politica ci sta premiando con risultati positivi, a conferma che la strada percorsa è quella giusta.
D. Quanti stabilimenti avete oggi in Italia?
R. Abbiamo otto stabilimenti produttivi: in Piemonte la Polimer; nelle Marche la Marchespansi; nel Lazio, che è la regione dove nasce il Gruppo ne abbiamo tre: Poron Italiana Sud a Nettuno, Multipack ad Anagni e Imballaggi Poron a Formia. Poi abbiamo lo stabilimento Poron Molise in provincia di Campobasso, lo stabilimento Pugliespansi a Bari
e la S.P. Isolanti in provincia di Messina.
D. Che cosa offre Poron per supportare il rivenditore edile nelle vendite?
R. A disposizione dei rivenditori abbiamo una fitta rete di agenti sparsi su tutto il territorio nazionale. Una rete capillare in grado di offrire supporto e consulenza sulle soluzioni dell’azienda. Dall’anno scorso ci stiamo impegnando ancora di più per dare la giusta visibilità sia all’azienda che ai prodotti di maggior consumo presso i rivenditori con iniziative dedicate. Da quest’anno, inoltre, partiremo con dei corner dedicati, degli espositori da banco con un opuscolo fotografico. Amplieremo poi anche alla campionatura dei materiali per far sì che il cliente finale possa toccare con mano il materiale.
D. Che consigli darebbe al rivenditore per migliorare il suo modus operandi?
R. Suggerirei di abbracciare con più sollecitudine le innovazioni che le aziende offrono al mercato. Al momento noto ancora molta reticenza. Ovviamente avere a che fare con le innovazioni di prodotto comporta un maggiore impegno in termini di tempo, studio, divulgazione, e non tutti i rivenditori hanno questa predisposizione. Il futuro delle
rivendite però passa da questa propensione all’innovazione, anche per incrementare i margini. L’alternativa è continuare a recuperare le briciole della Gdo, che la fa da padrone col prezzo.
D. Esiste un gap tra i rivenditore del Nord, del Centro e del Sud?
R. Credo che esistano delle differenze tra i rivenditori, ma non in termini geografici. Esistono rivenditori innovativi, visionari o statici, al Nord come al Sud.