Davide Monari, presidente del Gruppo Dec, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024 per crescere ancora di più.
Quali novità hanno interessato il vostro consorzio nel 2023?
Nel 2023 la compagine sociale si è rafforzata, con un saldo netto di nuovi ingressi importante, sia a livello di numerosità dei soci sia per quanto concerne il fatturato complessivo, e il processo sta continuando anche nel corso del 2024.
Non vi sono state operazioni societarie di rilievo, mentre una novità significativa è stata l’assunzione di tre nuovi responsabili d’area, dove per responsabile d’area si intende un vero e proprio tramite tra la centrale consortile, il socio rivenditore e il territorio.
La finalità principale di questa operazione è la volontà di facilitare il flusso di informazioni in entrata e in uscita, e di agevolarne la fruizione, favorendo il lavoro quotidiano del socio rivenditore.
Come? Il responsabile d’area deve visitare il socio, deve fornirgli in pillole le notizie più importanti già accessibili mediante il sito web consortile (promo, prezzi, nuovi fornitori, iniziative, eventi), deve organizzare e presenziare agli incontri zonali tra soci rivenditori, deve trasmettere alla centrale consortile le esigenze del socio e al tempo stesso trasmettere al socio le strategie della centrale, deve operare in prima battuta e direttamente per la risoluzione dei più svariati problemi che possono sorgere in rivendita riguardanti l’operatività del consorzio. È il nostro modo semplice e chiaro di essere vicini ai nostri soci.
E quali iniziative avete per il 2024?
Sicuramente andremo a completare il numero dei responsabili d’area (oggi sono quattro), definendone precisamente le rispettive zone di operatività, e incrementando il calendario degli incontri zonali, in modo da tenerne almeno due all’anno per ogni singola zona.
Prevediamo, inoltre, di continuare a incrementare in modo importante la compagine sociale, anche mediante il sapiente lavoro svolto dai responsabili di area nel territorio.
Continueremo senz’altro a incrementare il numero delle merceologie coperte da accordi commerciali, e continueremo a facilitare con ogni mezzo la fruizione dell’informazione da parte dei nostri consorziati, anche mediante un rafforzamento della struttura commerciale.
Completeremo il tutto con qualche convegno, con molta formazione, una spruzzatina di prodotti a marchio Dec senza esagerare, e una costante attenzione alle esigenze dei nostri consorziati.
Come è andato il fatturato 2023?
A livello di consorzio, il 2023 è stato il secondo migliore anno della nostra storia (dietro l’inarrivabile 2022), con un calo dei fatturati limitato al 5%, e una sostanziale tenuta dei volumi.
Il calo ridotto del nostro fatturato è anche motivato dal fatto che pochi soci si erano buttati a capofitto nella mangiatoia del superbonus, per cui il taglio degli incentivi non ha danneggiato granché il lavoro dei consorziati Dec.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Ci aspettiamo di ritornare ai livelli di fatturato complessivo consortile del 2022, dato ovviamente influenzato anche dall’incremento significativo della compagine sociale.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
La nostra redditività è sicuramente molto alta, come da sempre in questi 20 anni. Il consorzio opera con il pragmatismo della propria matrice originaria emiliana, con obiettivi chiari e precisi (prezzi, premi, informazioni, supporto costante del lavoro del socio) e pochi fronzoli.
Potete paragonarci a una compagnia aerea low-cost, ma senza il trucco del costo dei bagagli: paghi poco, viaggi in sicurezza e voli lontano.
Avete progetti e/o investimenti in programma?
Siamo consapevoli delle esigenze fondamentali e prioritarie dei nostri consorziati, che riguardano soprattutto il commerciale. In massima sintesi, il socio rivenditore vuole sapere in primo luogo chi ha il tal prodotto e quanto costa.
Conseguentemente, è dovere di un consorzio fornire una risposta a queste due domande fondamentali, e lo si fa in due modi: con il fattore umano e con il digitale. Il fattore umano è la motivazione alla base della scelta di avere meno persone in ufficio e più persone sul territorio a contatto coi soci. Sul digitale stiamo lavorando.
Il disegno è quello di un portale che comprenda quanto meno il sito web consortile, un video catalogo sul quale il socio possa innestare il proprio e-commerce, un programma mediante il quale il socio possa inviare gli ordini ai fornitori, un gestionale, un comparatore di prezzi. E qualcos’altro che non vi veniamo a raccontare…
Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?
Le tensioni sui prezzi ci sono, ma non è una sorpresa. La fine del superbonus, e anche una certa disinflazione riguardante alcuni materiali, hanno determinato un calo dei fatturati che pochi, a fronte delle abbuffate degli ultimi anni, hanno voglia di accettare.
Il minor numero di cantieri fa sì che attorno a ogni opera ci sia un numero rilevante di contendenti, con conseguenti guerre di prezzi e ribassi, a cui contribuiscono anche molti produttori con tanta voglia di vendere (andando direttamente, o offrendo extra sconti importanti al loro rivenditore di riferimento).
L’effetto è quello che gli operatori percepiscono nettamente: volumi di mercato tutto sommato accettabili, per quanto in calo, ma caratterizzati da un assottigliamento delle marginalità.
Come gestite i listini a livello di consorzio?
Se il senso della domanda è come gestiamo eventuali listini in vendita a livello di gruppo, la risposta è che non ne gestiamo in alcun modo.
Se, invece, si intende come gestiamo i listini dei produttori, i listini sono tutti a disposizione dei nostri consorziati all’interno del nostro sito web.
Come altri, stiamo attualmente studiando modalità di acquisizione e gestione tali da facilitare il lavoro del socio, e parliamo sia di soluzioni già presenti sul mercato sia di soluzioni di ideazione Dec.
I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?
Discorso potenzialmente complesso che vogliamo semplificare al massimo. Con la fine dei bonus l’effetto netto sarà quello di un calo dei volumi e dei fatturati, solo parzialmente compensato nel settore delle rivendite dagli effetti del Pnrr.
Calo ridotto o calo accentuato? Dipenderà dall’ampiezza del moltiplicatore che caratterizzava i bonus, dall’effettivo impatto dei cantieri del Pnrr, e dalla disponibilità dei privati a finanziare lavori diversi da cappotti e facciate.
A bocce ferme, tenendo conto anche del calo demografico, dell’invecchiamento della popolazione e del livello medio dei salari, verrebbe da pensare nel breve-medio periodo a un calo non risibile.
Ma nel medio periodo lo scenario economico può variare drasticamente, anche tenendo presente le direttive europee relative all’efficientamento green. Staremo a vedere, ponendo la più grande attenzione agli sviluppi del cambiamento in corso.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Numerosi soci sono toccati, direttamente o anche solo marginalmente, dagli effetti dei cantieri del Pnrr.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
La nostra sola preoccupazione è il benessere dei nostri consorziati, ed è questa preoccupazione ad ispirare il lavoro quotidiano del consorzio.
Detto questo, la criticità è data, ovviamente, dal crescente processo di concentrazione della distribuzione edile, lungamente annunciato e sicuramente in corso d’opera.
È difficile opporsi a quanto già successo in altri settori. Per opporsi efficacemente a un processo, se non puoi cancellarlo, occorre diventarne parte: si interagisce con l’acqua imparando a nuotare. Conseguentemente, per opporsi alla grande distribuzione dovremmo (senza snaturare la propria identità) diventare grande distribuzione a nostra volta, con tutto quel che ne consegue.
Se, invece, si preferisce navigare nel breve e a vista, allora una aggregazione deve configurarsi come efficiente struttura di supporto a utilizzo facoltativo da parte del proprio consorziato.
A questo punto dovremmo domandarci se una efficiente struttura di supporto a utilizzo facoltativo sia in grado di traghettare il rivenditore nel lungo periodo.
Ho le mie opinioni in merito, ma poi mi viene in mente quanto diceva Lord Keynes: nel lungo periodo siamo tutti morti, per cui direi di lasciar perdere il lungo periodo e di concentrarsi sul presente.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro consorzio?
Perché il consorzio Dec fornisce una risposta pratica e tangibile ai problemi principali che un rivenditore edile incontra ogni giorno, supportando il lavoro del socio rivenditore, e al tempo stesso rispettandone la libertà e l’identità.
Supporto e autonomia sono le parole chiave. Il supporto al socio è incessante, ed è effettuato dal consorzio con ogni mezzo.
L’autonomia è quella del socio rivenditore, che è orgoglioso della propria identità e della propria storia, che vuole spingere il proprio marchio anziché un marchio altrui, e che ama scegliere liberamente sulla base delle varie opzioni proposte dal consorzio.
Il tutto a un costo bassissimo, e con la ciliegina sulla torta di un importante ritorno per il socio.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
Come detto, forniamo una assistenza a tutto tondo. Un sito web che contiene tutte le informazioni relative a oltre 350 fornitori (listini, prezzi, sconti, promo, comunicazioni, contatti, contratti).
Una struttura commerciale di supporto, anche per la cantieristica, più quattro responsabili di area. Formazione con i fornitori organizzata sia centralmente (incontri in sede e webinar) sia localmente (presso la rivendita del socio).
Visibilità della rivendita mediante pubblicità, iniziative di co-marketing, eventi, sito web e social consortili. Comunicazione costante coi soci, anche a mezzo di social e app dedicati.
Il tutto con la massima attenzione ai costi, senza strafare, perché vogliamo destinare il massimo ritorno economico direttamente al nostro consorziato.
Come siete organizzati sul fronte della logistica?
Le condizioni di trasporto sono fissate in molti casi a livello contrattuale. Ma ciascun socio gestisce i trasporti a proprio piacimento.
Avete una piattaforma e-commerce?
Non esiste una piattaforma e-commerce Dec, in quanto il consorzio non vende direttamente. Tuttavia, vogliamo costruire un videocatalogo sul quale il socio possa innestare il proprio e-commerce.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Per noi il digitale è una strumentazione, non una finalità. L’obiettivo è quello di riuscire a concretizzare delle buone idee, e la parte difficile del processo è la produzione di buone idee, non l’utilizzo del digitale.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Non le ho mai contate, ma sono molte, in quanto il consorzio incoraggia la formazione con tutti gli strumenti e le modalità del caso.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
La risposta è univoca: i nostri soci sono attratti sempre e comunque dagli argomenti più strettamente legati alla sfera commerciale, quali marketing, tecniche di vendita, modalità di formazione dei prezzi ecc.
Identikit
- D.E.C. (Distributori Edili Consorziati) Soc. Coop.
- Sede centrale: Via Emilia Ovest 54/2 – 42048 Rubiera (Reggio Emilia)
- Tel: 0522.859738
- Mail: info@gruppodec.it
- Dipendenti (del gruppo/consorzio): 12
- Fornitori partner: oltre 350
- Fatturato totale: oltre 760.000.000 di euro
- Sito internet: www.gruppodec.it
- Tipologia di aggregazione: consorzio
- Anno di fondazione: 2004
- Presidente: Davide Monari
- Direttore Generale: Enrico Adinolfi
- Fatturazione centralizzata: 15% del fatturato complessivo negli accordi commerciali
- Aree geografiche servite: 18 regioni italiane su 20
- Numero rivenditori associati:
2021: 217
2022: 211
2023: 215
2024: 224 - Numero totale punti vendita: 259
- Numero totale showroom: 120