Sostenibilità ambientale e responsabilità sociale collettiva sono stati protagonisti del Green Day 2016 di Leroy Merlin. Il player francese, in occasione della nona edizione del’evento, ha puntato i riflettori sullo sviluppo sostenibile e sulla cura del pianeta, due sfide cruciali che – riguardando qualsiasi azienda – devono essere affrontate e vinte insieme. Il business si fonda sul fare, ma la vera vittoria (e il business realmente efficace) è riuscire a produrre e a crescere in maniera responsabile, riducendo l’impatto sulla terra. Cosa che è possibile adottando una “green attitude” lungimirante. Insomma, la parola d’ordine è una sola: sostenibilità.
Paladino della sostenibilità è Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, nonché e presidente della Società Meteorologica Italiana. Mercalli, chiamato a intervenire in occasione della manifestazione, ha parlato di come i processi produttivi possano ridurre l’impronta sul pianeta e di come ci sia rimasto ormai un decennio per mettere una pezza ai danni e ai cambiamenti atmosferici che l’uomo ha innescato, in seguito ad uno sfruttamento estremo delle risorse naturali, che infinite non sono.
“O fare bene oppure meglio non fare. Fare sostenibile e fare presto” il messaggio-slogan del climatologo, che ha poi posto un quesito: tutto ciò che facciamo (a livello produttivo) ha un senso ed è opportuno? Certamente no. Pensiamo – come sottolinea Mercalli con un esempio estremo – a chi produce armi. Eccoci al “o far bene oppure meglio non fare”, che oggi dovrebbe diventare un must dal momento che viviamo in un’abbondanza negativa, in un marasma di azioni fatte male e che fanno male all’ambiente in cui tutti noi viviamo.
Cosa fare dunque? Facile, le cose necessarie che facciano bene a noi e all’ambiente. Basta con i consumi, parola che peraltro ha un’accezione negativa, visto che indica e implica la distruzione di un qualcosa (si consumano le suole, i pantaloni, una giacca…). Si deve invece ritrovare il valore della parsimonia e della sobrietà così da vincere il consumo “usa e getta” odierno. Mercalli punta il dito contro il consumo moderno, che sempre più velocemente trasporta le risorse naturali dalle miniere alle discariche (concluso il loro ciclo di sfruttamento ed utilizzo). Sappiamo bene che avanti così non si può continuare: tale processo non è più sostenibile, l’esaurimento delle risorse naturali è, ahinoi, una realtà con la quale l’uomo si deve confrontare senza fare orecchie da mercante.
Sostenibilità, economia circolare e riciclo devono diventare le stelle polari. Non abbiamo altra scelta, perché i problemi galoppano e sono irreversibili se non vi mettiamo mano. “L’uomo è in ritardo, ma ha ancora tempo: la ricerca scientifica e la tecnologia sono nostre alleate. Le energie rinnovabili sono la nuova frontiera per bloccare il processo drammatico in cui è caduto il pianeta terra. La massa globale deve rendersene conto e agire, prima che il male diventi incurabile, perché a quel punto potremmo agire soltanto sui sintomi. Abbiamo tempo ancora fino al 2025/2030, mettiamoci all’opera” la sferzata di Mercalli, che dunque conclude: “I problemi e i fenomeni ambientali si riversano sulle nostre vite, ne va del futuro dell’umanità. L’unica soluzione è un fare responsabile e sapete da dove possiamo partire? Dalle nostre case: il risparmio energetico domestico è il primo passo da compiere”. Mettiamoci in marcia.