Il Gran Premio Internazionale di Architettura BigMat ’13, del valore di 30mila euro, consegnato ieri sera a Granada, è stato vinto da un’innovativa struttura belga, la Eishout Kitchen Tower Campus Coovi di Xaveer de Geyeter Architects, realizzata a Bruxelles. Un progetto che sviluppa una torre verticale con all’interno una scuola di cucina. La scelta della giuria è dettata oltre che dalla semplicità formale del progetto anche dalla sua forza plastica, dal suo creare un nuova idea di circolazione e per il suo essere un ottimo risultato dal punto di vista edilizio. Inoltre la torre oggi rappresenta un punto di riferimento per una città che necessitava di una pietra miliare nel suo panorama urbano altrimenti destinato all’assenza d’identità come è appunto Bruxelles.
A trionfare nella sezione italiana (5mila euro il riconoscimento) è stato invece il progetto Via Padovani Housing a Imola, realizzato da Lelli & Associati Architettura di Faenza. La tradizione italiana ha abituato le persone a leggere negli appartamenti residenziali di periferia un’architettura senza pretese, dettata semplicemente dalle esigenze del mercato, Via padovani House ha invece un’identità forte. L’edificio si apre allo spazio aperto, crea estroversione, le pareti giocano sulle varie profondità e la facciata si apre alla città creando un nuovo e funzionale ponte che rivaluta tutto il contesto circostante.
La giuria ha voluto che, insieme alla Menzione giovane architetto, si concedesse un’ulteriore Menzione al miglior intervento sul patrimonio culturale. Questo inaspettato premio è andato all’opera Hotel e Ristorante Atrio a Càceres – che ha inoltre ricevuto il premio nazionale della Spagna. L’architettura ideata di Emilio Tunon e Luis Moreno Mansilla è stata apprezzata per il suo stile sobrio e delicato di privato relazione con la città e le architettura preesistenti.
La menzione giovane architetto è stata vinta dall’intervento di Hector Fernandez Elora alla Facoltà di Biologia dell’Università di Alcalà in Spagna, l’aggiunta di un nuovo modulo architettonico che ben si fonde con le architetture degli anni ’20 dell’edificio ad esso collegato. Un unione frutto della corretta composizione di tre materiali: calcestruzzo, vetro e policarbonato.
In chiusura i saluti del presidente di BigMat international, Claude Coutant, che ha sottolineato: «L’incrocio di qualità tra architettura e materiali. Abbellire la nostra professione, la rivendita di materiali, è il nostro obiettivo grazie all’architettura».