L’ospedale intelligente è sano
Si sa che i luoghi dove si è più esposti a germi e infezioni sono le strutture sanitarie. Così l’architetto Michael Murphy, incaricato di progettare un ospedale in Ruanda per la cura della malaria, ha deciso di collocare le sale d’attesa sul lato esterno per ridurre il rischio di diffusione di malattie che si trasmettono per aerea, definendo di fatto un nuovo modo di ventilare l’edificio. I pazienti invece, sono disposti in modo da avere una vista dell’esterno attraverso una finestra, aspetto considerato capace di accelerare il recupero. Non solo, l’ospedale di Butaro è stato costruito con un risparmio di circa due terzi rispetto a una struttura tradizionale, grazie anche all’impiego di materiali locali, come la vicina roccia vulcanica dai monti Virunga. Morale? Un edificio è intelligente se personalizzato secondo le tradizioni locali e la destinazione d’uso. Ed è questo l’approccio per la progettazione di un nuovo ospedale nazionale in Liberia, per la degenza del malati di Ebola che, tra le altre cose, dovrebbe assicurarsi che non ci siano ricadute.
La realtà virtuale in fase di progettazione
Se the Edge, la sede di Deloitte di Amsterdam, è stato descritto come l’edificio per uffici più verde e anche più intelligente del mondo, la società di consulenza ha in previsione di costruire una nuova sede a Londra che dovrebbe surclassare quella olandese. Come? Usando la tecnologia per partecipare alla progettazione. Sebbene l’involucro della struttura non sia ancora completato i committenti hanno deciso di ricorrere alla realtà virtuale per chiedere ai dipendenti la loro opinione in merito alle finiture interne, per esempio il colore della tinteggiatura. Consapevoli che non tutte le idee o i suggerimenti potranno essere accolti, gli architetti però pensano sia uno strumento utile per evitare cose nella realtà potrebbero non funzionare nella quotidianità.
La scuola più intelligente non è per forza più tecnologica
Una delle motivazioni per cui gli architetti danesi dello studio Cebra hanno vinto il concorso internazionale di progettazione per il complesso educativo a Irkutsk in Russia è che la nuova scuola sorgerà intorno a un prato. L’idea è quella di portare la natura in classe e l’aula nella comunità locale. Le lezioni all’aperto saranno dunque un elemento costante e tutte le aule si affacceranno su una distesa verde di 20 ettari, realizzata su un terreno sterile, a disposizione dei cittadini che però potranno accedere alla struttura riservata agli oltre mille alunni dai 3 ai 18 anni e al personale. Si tratta secondo i progettisti di un modo intelligente di concepire il sistema educativo e definire il rapporto della scuola con la comunità. Anche perché un quarto degli studenti della scuola è orfano, e vivrà in piccole ville di circa sei bambini con famiglie affidatarie nel tentativo di inserirli in un percorso educativo. Così al posto di corridoi l’edificio avrà spazi polifunzionali, tra cui una zona verde con un grande schermo e una camera oscura per sviluppare le fotografie. Sempre in Russia, lo studio Cebra sta lavorando al progetto di un istituto da costruire vicino a un incubatore di aziende per permettere ai bambini di conoscere l’imprenditorialità.