Giorgio Giacomin, G&P Intech: nel consolidamento strutturale serve la massima specializzazione

Se si parla di consolidamento e rinforzo strutturale, isolamento sismico e impermeabilizzazione delle fondazioni, l’azienda veneta G&P intech è una delle principali realtà di riferimento in ambito nazionale e internazionale, ed è stata recentemente insignita del riconoscimento nazionale di azienda Leader della Crescita 2025 da parte de Il Sole 24 Ore.

Grazie ai programmi di ricerca con le università, start-up e alla partnership con studi di ingegneria in Italia e nel mondo, l’azienda è in grado di fornire tecnologie innovative per la protezione e il miglioramento sismico degli edifici.

L’amministratore delegato di G&P intech, Giorgio Giacomin, spiega a YouTrade quali prospettive si aprono per il settore, anche alla luce del Pnrr, e perché in un ambito delicato come quello del consolidamento strutturale e dell’antisismica è fondamentale perseguire la massima specializzazione, anche da parte dei distributori.

Giorgio Giacomin Amministratore delegato G&P Intech
Giorgio Giacomin, amministratore delegato G&P Intech

G&P Intech ha una lunga esperienza nei prodotti e nelle tecnologie innovative nel settore del consolidamento strutturale. Come è nata questa competenza?

G&P intech è una società che opera da molti anni nel settore dei materiali e delle tecnologie nel campo delle costruzioni, in particolare per la riqualificazione strutturale e funzionale delle opere.

Lo sviluppo di competenze e l’inserimento di tecnologie si sono accumulate in anni di esperienza e di presenza nelle aree soggette ad eventi sismici.

Parlo in particolare dei rinforzi strutturali, sistemi Frp, Frcm e Crm, ma anche dell’isolamento e della dissipazione sismica.

Operiamo da molti anni nell’ambito di programmi di ricerca e sperimentali con il mondo accademico, dei laboratori e attraverso partnership industriali europee volte all’innovazione e all’affidabilità tecnologica.

Quando è nata l’azienda?

G&P intech nasce incamerando competenze ed esperienze dei fondatori fin dagli anni Ottanta con 35 anni di attività nel mondo dei prodotti e delle tecnologie per le costruzioni.

L’azienda opera oggi all’interno di un gruppo di società e fa riferimento a una holding di famiglia.

L’azienda opera nel mercato nazionale e internazionale. In che modo?

Almeno l’80% della nostra attività si svolge nel mercato nazionale. Siamo impegnati da molti anni nella ricostruzione post-sisma a L’Aquila, nel Centro Italia, in Emilia, Ischia e Catania, e grazie alla nostra esperienza e competenza abbiamo sviluppato tecnologie innovative per il ripristino, il consolidamento strutturale e la ricostruzione degli edifici.

Oggi il nostro impegno è rivolto prevalentemente al tema della prevenzione sismica.

Negli ultimi sette anni, abbiamo sviluppato anche una presenza internazionale attraverso partnership locali soprattutto sui temi dell’antisismica e della ristrutturazione nell’area balcanica e in Centro-Sud America.

La nostra attività all’estero si occupa principalmente di portare e diffondere, attraverso la formazione, il nostro know-how in merito a tecnologie, prodotti, qualificazioni e linee guida di intervento.

Come è organizzata la struttura tecnica e commerciale?

L’azienda ha una sede centrale ad Altavilla Vicentina (Vicenza) e uffici di coordinamento tecnico-commerciale di area ad Assago (Milano), Tolentino (Macerata), Pescara e in Sicilia.

Cerchiamo di essere vicini alle esigenze del territorio attraverso capi area e agenzie, avvalendoci di consulenti e ditte fiduciarie e specializzate di posa.

Produciamo e forniamo materiali e tecnologie alle imprese e alla distribuzione con consulenza ingegneristica e assistenza nei cantieri. Centralmente abbiamo la Direzione Tecnica che coordina l’attività di consulenza nei territori.

Come sono distribuiti i vostri prodotti?

Forti di una collaudata esperienza di mercato anche a seguito della rilevante attività svolta nell’ambito del sismabonus, in particolare nel settore dei rinforzi strutturali certificati a livello ministeriale, abbiamo lanciato nel 2023 la campagna «Costruiamo insieme un futuro più sicuro e sostenibile» rivolta alla distribuzione di materiali edili.

Oggi abbiamo raggiunto un buon numero di affiliati con realtà presenti nelle varie province italiane che distribuiscono le nostre tecnologie, supportati dai capi area e dalle agenzie di zona.

La campagna in corso prevede numerosi vantaggi per il rivenditore, tra cui rispetto d’area, formazione, incentivazioni e premi.

L’azienda sta crescendo molto attraverso la distribuzione e prevediamo interessanti e crescenti sviluppi commerciali a vantaggio di chi lavora con noi.

In percentuale quanto conta il canale della distribuzione oggi?

In passato pesava molto meno, oggi possiamo dire che un buon 60% del nostro lavoro passa attraverso la distribuzione. Ed è in costante crescita.

Che cosa deve sapere il distributore per sottolineare le caratteristiche dei prodotti per il consolidamento strutturale?

Credo che da parte della distribuzione crescere in termini di competenze e conoscenza dei prodotti che si propongono sia un percorso obbligato. La formazione è molto importante, così come essere partner dei clienti nel territorio.

Senza formazione non è possibile individuare e consigliare la soluzione migliore e più adatta al caso in esame.

È inoltre necessario che la distribuzione diventi più proattiva, non si limiti cioè a vivere passivamente il mercato ma cerchi di essere propositiva, mettendo in atto politiche territoriali locali in grado di far crescere il business, anche con il supporto della nostra azienda.

Fate formazione dedicata alle rivendite?

Sì, chi lavora con noi può contare su una formazione diretta e indiretta. Puntiamo molto sul concetto di partnership.

G&P intech è un’azienda tecnica che lavora in settori di alto profilo tecnico, anche piuttosto sensibili, per cui è necessario mettere sempre in campo competenza, esperienza e affidabilità.

Siamo assolutamente strutturati a formare e seguire le rivendite partner nel territorio.

Sarebbe inoltre importante che le rivendite si dotassero al loro interno di un ufficio tecnico in grado di dare ai clienti adeguata assistenza.

Che cosa significa essere partner tecnologico e fornitore?

Competenza, esperienza, specializzazione, supporto tecnico, assistenza nel territorio: sono tutte caratteristiche di un’azienda che si pone come partner non solo del mondo della progettazione, ma anche della distribuzione.

Sono due canali importanti che hanno logiche e percorsi diversi, ma entrambi sono fondamentali per la qualità del risultato finale.

Riassumendo, quali sono i vostri ambiti operativi principali?

G&P intech opera principalmente in tre ambiti di cui il più riconosciuto è quello del consolidamento strutturale e dell’antisismica. Sono altresì importanti i settori delle impermeabilizzazioni con sistemi attivi perlopiù rivolti alle nuove costruzioni, in particolare per fondazioni, gallerie, metropolitane, parcheggi ed edifici con interrati.

Stiamo inoltre sviluppando tecnologie innovative per il risparmio energetico ad alta efficienza e sostenibilità. Operiamo nel campo dei beni culturali, delle infrastrutture e dell’edilizia civile e industriale.

Queste aree di intervento si combinano con le nostre linee tecnologiche, Safe Building per il tema della sicurezza sismica e ristrutturazione, Waterguard per il tema dell’acqua, Energy Balance per il tema energetico.

Stiamo inoltre implementando una piattaforma fortemente innovativa per i progettisti che sarà disponibile dalla prossima primavera. La piattaforma in Bim Revit assistita da una intelligenza artificiale è stata ideata e strutturata per permettere ai progettisti di operare in modo intuitivo, rapido, efficiente.

La piattaforma conterrà l’intera libreria dei prodotti, dettagli tecnici e schemi di lavoro avanzati, prezzari, analisi economiche, capitolati, applicativi di calcolo e altre informazioni.

Questo progetto, tra gli altri, si inserisce all’interno della recente operazione di rebranding voluta dall’azienda al fine di rafforzare i programmi futuri assieme all’impegno sul fronte della digitalizzazione, informatizzazione, sostenibilità.

Entrando nello specifico del consolidamento strutturale, che tipologia di sistemi offrite?

Siamo una delle aziende con più sistemi di consolidamento strutturale certificati a livello nazionale.

Offriamo i sistemi dotati di Cvt ai sensi di norma quali Frp, Frcm, Crm, in fibre di carbonio e basalto, reti in vetro Ar, carbonio, basalto e preformate, tessuti in acciaio Uhtss, vari sistemi di ancoraggio, malte in calce e cementizie, resine, sigillanti e adesivi strutturali. Inoltre abbiamo sviluppato sistemi in fibra naturale.

Ci sono referenze particolarmente significative che potete citare in questo ambito di intervento?

Molti sono i cantieri in cui operiamo annualmente. Tra questi la Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, il cui restauro ha vinto il premio European Heritage Awards 2020 rilasciato da Europa Nostra e dalla Commissione Europea.

Basilica di Collemaggio

Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila il cui restauro ha vinto il premio European Heritage Award 2020
Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila il cui restauro ha vinto il premio European Heritage Award 2020

Stiamo operando da circa tre anni nel consolidamento e miglioramento sismico dell’ex Arsenale austriaco Franz Josef I a Verona, un lavoro complessivo da quasi 50 milioni di euro. Siamo impegnati in interventi di consolidamento nella zona di Brera a Milano, a Roma e a Firenze, soprattutto nell’ambito dei centri storici.

Se parliamo di infrastrutture, siamo intervenuti nel consolidamento del ponte sul Po sulla A7 Milano-Serravalle, nella riqualificazione strutturale e allargamento della terza corsia della A14 Adriatica, nel consolidamento delle pavimentazioni viabili dei ponti in acciaio per la città metropolitana di Venezia.

Siamo tuttora impegnati nella riqualificazione strutturale delle gallerie stradali sulla A1 Variante di Valico e in ambito strade Anas.

Nel campo dell’isolamento sismico abbiamo molti progetti anche Pnrr per le strutture ospedaliere e scolastiche, come il caso realizzato della clinica Villa Serena di Jesi e la scuola Gigli di Recanati in corso dove sono installati i nostri isolatori sismici.

L’azienda è partner di gruppi leader internazionali di settore. Di quale tipo di rapporto si tratta?

La nostra divisione Hirun International, che si occupa di isolamento e dissipazione sismica per il settore civile ed industriale, è in partnership con una multinazionale di Taiwan.

Assieme a società statunitensi e inglesi siamo inoltre impegnati nello sviluppo di nuove tecnologie, tra cui l’innovativa tecnologia della protezione catodica ad anodi ibridi sacrificali per le barre di armatura dei cementi armati.

Queste soluzioni sono anche brevettate?

Non sempre c’è un vero e proprio brevetto, in genere sono tecnologie dotate di marcature Ce che fanno riferimento alle norme europee.

Oggi gran parte dei prodotti e dei sistemi utilizzati nelle costruzioni richiedono certificazioni ai sensi delle norme nazionali ed europee.

Quali sono le caratteristiche distintive delle vostre soluzioni rispetto ad altre e dal punto di vista qualitativo a quali standard rispondono?

Se parliamo di rinforzo strutturale e di sistemi antisismici, le tecnologie e i prodotti hanno norme di riferimento a cui attenersi ai fini della certificazione e immissione dei prodotti nel mercato.

La nostra mission va nella direzione di puntare sempre più su sistemi ad alta durabilità, che riducano le manutenzioni soprattutto per le grandi opere infrastrutturali.

Stiamo lavorando molto anche sul tema della sostenibilità, anche nell’ottica del nuovo regolamento europeo dei prodotti da costruzione.

Quali sono i prodotti più richiesti?

Quello dei rinforzi strutturali è il settore per noi di maggiore riconoscibilità e dove abbiamo una domanda crescente di mercato.

Abbiamo inoltre in programma per il 2025 piani di sviluppo e marketing anche su altre linee di prodotti e tecnologie.

Oltre al consolidamento strutturale siete presenti anche nelle impermeabilizzazioni. Con quale proposta?

Siamo presenti da oltre 30 anni nel mercato con le nostre soluzioni di impermeabilizzazione attive, come le membrane bentonitiche o i sistemi idroespandibili e «a vasca bianca».

Si chiamano attivi perché garantiscono la tenuta all’acqua bilanciando la propria azione sulla pressione d’acqua che agisce sulla struttura. Tali sistemi hanno inoltre durabilità pari all’opera stessa.

Giorgio_Giacomin in un convegno formativo - Ordine degli ingegneri di Napoli
Giorgio Giacomin in un convegno formativo – Ordine degli ingegneri di Napoli

L’Italia ha un grosso problema di manutenzione di opere pubbliche. Pensate che il Pnrr possa servire?

Il Pnrr ha il pregio di essere un importante volano economico per il nostro Paese e ha introdotto alcuni parametri molto importanti soprattutto relativi alla sostenibilità e durabilità delle opere pubbliche.

Parte dei fondi sono destinati alla riqualificazione delle opere pubbliche e in tal senso consentiranno una migliore fruibilità da parte dell’utenza e del cittadino.

Allo stato attuale il problema che vedo è l’avanzamento dei lavori, che a oggi è circa del 25-30%, con il tempo a disposizione invece molto ridotto per il completamento delle opere. Sarà auspicabile una proroga sui tempi di attuazione.

Quindi quali prospettive vede?

Una volta finita la stagione dei bonus, che ha dato opportunità di crescita negli ultimi anni, il Pnrr ha aperto prospettive importanti per il settore delle costruzioni.

Mentre il mercato dell’edilizia privata diventa più difficile da intercettare, il settore pubblico riserva importanti sbocchi economici nell’ambito delle costruzioni.

Qual sarà l’impatto del Pnrr sul vostro business?

Abbastanza importante, tra il 3040%.

I bonus per il consolidamento sono stati quelli meno utilizzati. Perché?

Quando è stato istituito, nel 2017, il sismabonus è stato uno strumento molto interessante, che prevedeva la cosiddetta premialità di classe di rischio, cioè si riceveva una contribuzione del 70-85% sull’effettiva riduzione del rischio sismico dell’edificio.

Con l’avvento del superbonus, per velocizzare gli interventi, il discorso del salto di classe è sparito, lasciando un generico concetto di miglioramento sismico.

Fino all’estate del 2021 di sismica non si parlava negli interventi edilizi e anche la percezione delle persone non era focalizzata su questo tema. Nella prima fase del superbonus la maggior parte si è concentrata sul tema energetico.

Nel 2022 le circostanze hanno portato a considerare la parte sismica importante anche ai fini dell’equilibrio finanziario del superbonus.

Ci si è resi conto, complice l’aumento dei prezzi, che intervenire sull’efficientamento energetico dell’edificio senza operare anche ai fini della sicurezza strutturale non era finanziariamente sostenibile; oltre al fatto che nel frattempo si erano introdotti criteri di miglioramento sismico dei condomini con interventi meno invasivi, veloci e realizzabili all’esterno della struttura.

Del 4% degli edifici privati su cui si è intervenuto, la parte sismica ha interessato purtroppo solo il 30% circa degli edifici.

In qualità di fornitori e consulenti tecnici per il sisma in due anni e mezzo abbiamo partecipato a lavori in oltre 800 condomini.

Riteniamo che tale misura fiscale sia stata un’occasione perduta per efficientare sismicamente ed energeticamente edifici privati, ed in particolare i condomini. Meglio sarebbe stato se l’incentivo fosse stato modulato diversamente e soprattutto reso strutturale.

Auspichiamo che il Governo voglia reinserire incentivi fiscali di lungo periodo che possano consentire un’effettiva ed efficace politica di interventi a favore della sicurezza sismica, fondamentale in Italia, e del Green Deal per una consistente decarbonizzazione di cui il patrimonio edilizio rappresenta uno dei più rilevanti problemi ai fini della sostenibilità ambientale.

Com’è andato il 2024 e quali sono le vostre aspettative per il 2025? 

Il 2024 è stato un anno di transizione, complici la situazione geopolitica internazionale, una crisi industriale strisciante nel nord Europa, la riduzione dell’effetto bonus edilizi e la lentezza dell’avviamento dei cantieri del Pnrr in Italia.

Abbiamo pertanto cercato di consolidare le nostre posizioni e puntare ai prossimi anni attraverso lo sviluppo di innovazioni importanti, di prodotto e di processo, e di operare una transizione aziendale verso la società benefit e i nuovi parametri Esg.

Le prospettive sono dunque di cauto ottimismo nel medio periodo. L’auspicio inoltre è quello di un quadro normativo europeo più semplificato e calibrato sulle esigenze del nostro Paese.

di Veronica Monaco

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