Ottimizzare, riducendo i costi di costruzione e i tempi di cantiere. Questa la ricetta per il futuro delle costruzioni di Geoplast, azienda di Grantorto (Padova) specializzata dal 1998 nell’ingegnerizzazione e produzione di soluzioni in plastica rigenerata per migliorare la sostenibilità e le performance degli edifici in termini di efficienza energetica, riduzione delle emissioni di Co2, resistenza sismica e sicurezza.
Un mercato che offre numerose occasioni di sviluppo, come dimostrano i dati di crescita della società guidata da Mirco Pegoraro, che nel 2021 ha fatto registrare un incremento di fatturato del 40%.
Domanda. Com’è andato l’ultimo anno per Geoplast?
Risposta. L’andamento di Geoplast ha rispecchiato un po’ quello del settore delle costruzioni, al momento trainato da una forte domanda. Rispetto agli altri anni, abbiamo avuto meno frammentazione degli ordinativi e più richieste da parte di grandi cantieri. Il covid non ci aveva particolarmente danneggiato: nel 2020, infatti, abbiamo chiuso con una piccola flessione del 3-4%, mentre quest’anno il fatturato è cresciuto in maniera significativa, con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente. È un po’ difficile dire se questo risultato sia il riflesso di una reazione del mercato alla situazione post-pandemica o alle nuove disposizioni normative entrate in vigore di recente. Non voglio lasciarmi entusiasmare troppo da questi volumi di vendita. Sono molto più concentrato nel pianificare una crescita persistente, puntando su prodotti che possano cambiare le costruzioni in maniera sostenibile. Che non vuol dire mettere un cappello verde agli edifici, ma rendere più efficienti i cantieri, ottimizzando l’utilizzo dei materiali e riducendo le tempistiche.
D. Quali sono le vostre previsioni per il 2022?
R. L’anno prossimo dovremo capitalizzare i risultati raggiunti e vedere se e come il mercato si assesterà. Il rincaro delle materie prime e l’aumento generalizzato dei prezzi in tutti i settori potrebbe portare a un calo della domanda. Credo che i ritmi si allenteranno e la crescita sarà più moderata.
D. Come Geoplast ha arginato la situazione del rincaro dei prezzi delle materie prime?
R. Nonostante il rigenerato sia leggermente meno sensibile ai rincari rispetto a quello dei materiali vergini, anche noi abbiamo riscontrato problemi nel reperimento delle materie prime. Abbiamo rafforzato le due linee di produzione interne di materiale rigenerato e questo ha facilitato l’evasione degli ordini. Inoltre, rispetto agli anni passati, lavoriamo molto di più sulle commesse e meno per il magazzino. Non abbiamo dato nessun segnale di sofferenza al mercato e alla nostra clientela, cercando di mantenere sempre dritta la barra.
D. Quali sono le ultime novità presentate dall’azienda?
R. Nel 2021 abbiamo presentato diversi nuovi prodotti. Il primo riguarda un’evoluzione della gamma Elevetor, sistema in polipropilene riciclato per la realizzazione di vasche o vespai aerati nelle fondazioni, lanciando una nuova versione che facilita la posa e l’ispezionabilità. A questo si è aggiunto Geocross, una nuova tecnologia di grigliato per pavimentazioni in materiale plastico rigenerato, destinata alle piste di volo e alle superfici carrabili. Abbiamo poi presentato Matrix, prodotto che si inserisce nel mercato dei pavimenti flottanti e che favorisce il passaggio degli impianti rispetto ai casseri e vespai tradizionali. Infine, a breve presenteremo un nuovo prodotto, che si chiama Skynet: un’evoluzione nel mercato dei vespai, che uscirà a inizio 2022.
D. I prodotti Geoplast sono protagonisti di numerosi progetti in tutto il mondo: quali sono i principali cantieri a cui avete partecipato nel 2021?
R. All’estero abbiamo firmato due importanti cantieri, uno in Colombia per il nuovo Four Seasons Hotel di Cartagena, in cui abbiamo impiegato il nostro Elevetor Max, e l’altro in Romania, per un urban resort a Bucarest, in cui abbiamo utilizzato il sistema modulare per la gestione delle acque piovane Aquabox. In Italia siamo protagonisti in numerosi cantieri nel milanese, tra cui SeiMilano, il nuovo quartiere multifunzionale integrato in costruzione vicino al Parco dei Fontanili. Abbiamo ultimato, inoltre, una realizzazione particolare con Geotub al molo di Napoli, e siamo al lavoro nel nuovo quartiere Oltre la Ferrovia a Mola di Bari. A Bologna, invece, abbiamo firmato l’ampliamento del polo ospedaliero di Villa Bellombra. Rispetto all’Italia o alla Spagna, dove c’è ancora una predominanza di richieste di prodotti a vespaio e per l’alleggerimento dei solai, il Nord Europa è molto più attento ai temi del verde e della gestione delle acque. Anche se, devo dire che in alcune regioni, come la Lombardia e il Veneto, c’è un approccio green molto più all’avanguardia rispetto ad altre zone del Paese.
D. Quali sono le prossime sfide dell’azienda?
R. Gli investimenti dell’azienda sono orientati alla ricerca di soluzioni per la gestione delle acque meteoriche e dell’equilibrio idrogeologico. Questo progetto ci impegna in maniera continua e il biennio 2022-2023 vedrà il lancio di nuovi prodotti dedicati proprio a questo mercato. Un altro filone di ricerca riguarda lo studio di soluzioni in grado di ridurre alcuni materiali tradizionalmente utilizzati in edilizia, come il calcestruzzo. Le materie prime ormai stanno soffrendo un periodo di scarsa reperibilità ma, al di là dell’aspetto contingente, il futuro delle costruzioni vedrà un sempre minore impiego dei materiali da estrazione. A vantaggio dei prodotti rigenerati e dei materiali da riciclo.