Focus sull’acqua a Milano

Anche l’acqua è un bene che rischia di diventare insostenibile. Cioè utilizzato troppo e male. E questo dipende in buona parte dalla (scarsa) cultura dei cittadini e dalla gestione della risorsa da parte delle istituzioni. Appunto: qual è l’impegno di aziende e istituzioni per il rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, che prevedono lo sviluppo di centri urbani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili? E, in Italia, quali sono le esperienze concrete nella città di Milano e nella Città metropolitana? È il focus dell’appuntamento di martedì 5 giugno, presso la Sala Conferenze dell’Acquario Civico di Milano (quale posto migliore?), in occasione del Convegno Le Città e L’Acqua. Per una Carta delle Città per il diritto umano all’acqua.

L’incontro è organizzato dal Cicma, Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’Acqua, con il Patrocinio del Comune di Milano e della Fondazione Cariplo, con il sostegno di Gruppo Cap, il gestore del servizio idrico integrato dei 200 comuni dell’hinterland milanese. Il seminario ha l’obiettivo di essere un’occasione di dialogo e confronto importante sul tema, con l’obiettivo di lanciare la proposta di una Carta delle Città per il diritto umano all’acqua che, sulla base della condivisione di alcuni principi, identifichi impegni e buone pratiche che possano contribuire a promuovere l’accesso universale all’acqua potabile e l’uso responsabile dell’acqua a tutela del bene comune.

Una questione di vitale importanza, ma non condivisa da tutti, se si pensa che a distanza di otto anni dalla Risoluzione ONU che ha riconosciuto il diritto umano all’acqua come universale, autonomo e specifico, questo impegno continua a essere disatteso dagli Stati e dalla Comunità internazionale. I dati mostrano infatti che l’accesso universale all’acqua costituisce uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile del Millennio non raggiunto entro il termine del 2015 e rischia di non essere raggiunto nemmeno nel 2030.

Eppure, garantire ai cittadini l’accesso universale all’acqua potabile rappresenta una delle principali sfide che la Comunità internazionale e le Città in particolare affrontano e sempre più dovranno affrontare nel prossimo futuro, se è vero che nel 2050 ci si aspetta che il 70% della popolazione mondiale vivrà in ambiente urbano e che è possibile che il 60% delle 482 città più popolose del mondo si troverà in situazioni di crisi idrica.

Il seminario si articolerà in due momenti: l’acqua nel contesto dello sviluppo sostenibile, trattato attraverso un contributo introduttivo di Cinzia Thomareis, segretario nazionale Cicma, con gli interventi di esperti come Giovanni Cordini, docente dell’Università di Pavia, Valentina Boroni, Giudice sezione civile delegata dalla Presidenza del Tribunale di Milano, e Sonia Cantoni, consigliere delegata all’Ambiente di Fondazione Cariplo e Rosario Lembo, presidente di Cicma.

La seconda sessione sarà invece centrata sulla proposta di una Carta delle Città per il diritto umano all’acqua. Parteciperanno Marco Granelli, assessore Mobilità e Ambiente Comune di Milano, Giovanni Fini, referente Città Metropolitana di Bologna e Urban@it, Giuseppe Campanile di Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Adriana Nepote, presidente Coordinamento Agenda 21 Locali italiane, Alessandro Russo, presidente del Gruppo Cap, Davide Corritore, presidente MM Servizio idrico. La sessione terminerà con il contributo di Andrea Magarini, Coordinatore di Milan Urban Food Policy Pact e il diritto all’acqua, e Daniele Biagioni, Coordinatore Nazionale Rete Città Sane OMS e le conclusioni di Emilio Molinari, già presidente del Cicma.

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