Non solo Confindustria, ma anche Finco promuove la legge di Bilancio proposta dal governo, che contiene i nuovi bonus casa. “Diamo atto al Governo delle ampie e coraggiose, oltre che condivisibili, misure adottate ai fini di creare le condizioni per un percorso di sviluppo”, commenta la presidente Finco, Carla Tomasi”. Il riferimento è, appunto, ai bonus casa, ma non solo. La manovra prevede risorse per 4,5 miliardi per le zone colpite dall’evento sismico dell’agosto scorso, misure di sostegno alla competitività e di stimolo agli investimenti secondo la strategia “Industria 4.0” con un effetto di mobilitazione di risorse di 20 miliardi, riduzione dell’Ires già disposta nella Legge di Stabilità del 2016 e progressiva riduzione del carico fiscale (“Qui forse si poteva fare di più”, chiosa Tomasi, “ma è un buon inizio nella direzione del progressivo abbattimento in particolare dell’IRAP che passa dal 27,5% al 24%”.
Inoltre, nella legge di Bilancio sono previsti 3 miliardi in tre anni per bonus dedicati alle ristrutturazioni edilizie (anche per condomini e alberghi), per il contrasto al dissesto idrogeologico e per l’edilizia scolastica. “Per quanto riguarda più da vicino il mondo delle costruzioni e del patrimonio immobiliare” aggiunge il vicepresidente Finco per l’Ambiente, la Sostenibilità e l’Energia, Fabio Brivio, “è senz’altro da enfatizzare la stabilizzazione per 5 anni, quindi fino al 2021, del bonus del 65% per le ristrutturazioni e per i lavori che comportano un risparmio energetico, come richiesto dalla Federazione stessa, ed addirittura al 70% dell’importo ove gli interventi incidano su più del 25% della superficie disperdente (“cappotto termico”)”.
“Inoltre – continua Brivio – se i lavori di ristrutturazione riguardano specificamente la messa in sicurezza sismica c’è la possibilità di arrivare fino all’85% ove gli interventi di efficienza sismica interessino l’intero condominio, non solo per il settore residenziale ma anche per le attività produttive, entro il tetto di 96.000 euro. La percentuale base è sempre del 50% ma con la possibilità di detrarre la spesa in cinque anni invece che in dieci”.
“Certamente apprezzabili anche le misure nei confronti della prevenzione del dissesto idrogeologico, con l’auspicio che non rimangano parzialmente al palo come successo qualche tempo fa, così come è positiva la conferma della detrazione del 50%, sia pure per il solo 2017, per gli interventi di riqualificazione edilizia”, conclude Carla Tomasi. “È positiva la possibilità di cedere il credito fiscale maturato a tutti i potenziali beneficiari, intesi non più solo come imprese che effettuano i lavori, ma anche a soggetti terzi. Un’azienda potrebbe ad esempio decidere di anticipare il costo dell’investimento per ristrutturare un condominio, incassando poi direttamente la detrazione fiscale cui avrebbero diritto i condomini, che potrebbero non disporre delle risorse finanziarie necessarie ai lavori o non avere la capienza fiscale per godere della detrazione”.