Finco apre alle modifiche al Codice degli appalti

Apertura di Finco sulla nuova (ennesima) modifica al Codice degli Appalti. «Finco si è sempre dichiarata contraria all’aumento della quota dei lavori subappaltabile dal 30% al 50%; purtuttavia, l’ipotesi di individuare una via intermedia (al 40%) potrebbe essere ragionevole», spiega Carla Tomasi, Presidente Finco. «Ferma restando, però, la non subappaltabilità delle lavorazioni  ex art. 89, comma 11 del Codice dei Contratti, c.d. “superspecialistiche”, oltre quanto già oggi previsto (percentuale del 30 % che, invero, dovrebbe invece essere ulteriormente ridotta proprio in ragione del notevole contenuto tecnologico o della rilevane complessità tecnica di queste lavorazioni) e ferma restando anche la discrezionalità delle Stazioni Appaltanti di consentire o meno- ed in che proporzione -il subappalto stesso».

Positivo, per Finco, anche il ventilato ripensamento sul premio legato alla progettazione per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che costituirebbe una indebita forma di concorrenza per tutti i professionisti che operano nel settore e che, già nel medio periodo, non sarebbe neanche utile a raggiungere lo scopo che si ripromette.

Tra le misure sono considerate dall’associazione particolarmente condivisibili. In particolare  la proposta del Governo di escludere dalle gare le imprese che si siano rese responsabili di gravi inadempimenti anche nei confronti dei subappaltatori (integrazione all’art. 80, comma 5 del Codice , che andrebbe, però estesa anche ai gravi inadempimenti nei confronti delle mandanti dei Raggruppamenti Temporanei di Impresa e di ogni altra impresa impegnata nello svolgimento dell’appalto) e quella che prevede la nullità della procedura di appalto in caso di mancata divisione in lotti funzionali e prestazionali non giustificata da fondati motivi (art. 51, comma 1 del Codice).

Positiva anche l’idea di eliminare dal testo del Decreto Legge l’esclusione delle imprese che non abbiano versato imposte e contributi previdenziali non definitivamente accertati e di reintrodurre la soglia massima per la parte economica nell’Offerta Economicamente più vantaggiosa, come annunciato dal Relatore Santillo.

 

Da valutare infine nella sua reale applicazione, ma positiva in via di principio, anche la specifica previsione di appalti di servizi per le Prestazioni Energetiche degli Edifici Pubblici. Quello dell’efficienza energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione è tema di grande rilevanza (anche per il valore simbolico e di stimolo specifico al settore) che ad oggi non ha trovato una adeguata risposta nelle tipologie di appalto a disposizione trattandosi di un appalto misto / servizio complesso condizionato, in qualche modo, nella sua efficacia alla corretta combinazione di una serie di variabili.

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