Finco all’attacco. La Federazione delle imprese di laterizi critica, in una lettera riservata ai soci, i provvedimenti che avrebbero dovuto rilanciare l’edilizia. «Guardiamo in faccia la realtà: la Legge Obiettivo (Legge 443 del 2001) ha in sostanza fallito, nonostante qualcuno si sia arrampicato sugli specchi per attenuare questo dato di fatto. E questo indipendentemente da quanto emerge dalle cronache di questi ultimi giorni rispetto alle quali lasciamo, ovviamente, che sia la Magistratura ad occuparsi», si legge nella newsletter di Finco. «Dall’ultimo rapporto presentato alla Camera dei Deputati si apprende che dal 2001, anno di approvazione della sud-detta Legge, dei 285 miliardi di opere inserite nel programma, quelle ultimate valgono 23,8 miliardi di euro, pari all’8,4% del totale. Ed analoghe indicazioni già venivano dal Rapporto dello scorso anno – che avemmo modo di com-mentare in una passata Newsletter. Molte le cause della lentezza, a parte quelle trattate nella sezione “Lettere” di questo stesso numero: dalla scarsa selezione di opere ad un problema di fabbisogno finanziario». Secondo la Federazione di Confindustria, «l’effetto è stato quello di aumentare i costi ed i tempi di esecuzione. Cerchiamo di prendere atto di ciò e destiniamo i fondi per cercare di mantenere quello di cui già disponiamo. Dobbiamo fare manutenzione, sotto tutti i profili, cercando di preservare ciò che abbiamo (che non è poco) prima di intraprendere nuove grandi opere. Alcune di esse sono importanti ma l’attuale Legge Obiettivo deve trasformarsi in Obiettivo Manutenzione (edile, idrogeologica, stradale, architettonica, monumentale, sismica, energetica, selezione e recupero opere incompiute)».