Annerimenti, depositi di sporco, macchie causate da infiltrazioni, muffe o efflorescenze saline, graffiti: le superfici esterne in facciata sono soggette all’azione di numerosi fenomeni, più o meno aggressivi, che possono intaccare i materiali, fino a far perdere loro l’originale splendore. Per ripristinare la finitura estetica e proteggere le facciate da nuove aggressioni.
«Fila Solutions ha messo a punto un’ampia gamma di soluzioni mirate, specifiche per tipologia di materiale e intervento», spiega Giulia Mognon, Technical Specifications Manager dell’azienda.
Domanda. Quali soluzioni propone Fila per il trattamento delle facciate?
Risposta. Proponiamo soluzioni idrorepellenti con funzione antivegetative che permettono di preservare lo stato originale della facciata. Le nostre soluzioni intervengono non solo per mantenere esteticamente bella la superficie esterna, ma anche per proteggerla, evitando che possano crescere biodeteriogeni o che possa depositarsi il particolato atmosferico. Offriamo inoltre una protezione antigraffiti, molto importante in ambito urbano.
D. Quali sono i problemi più frequenti?
R. Il biodeterioramneto dovuto all’azione vegetativa è il problema più frequente, perché presente ovunque. Questi microorganismi attecchiscono, anneriscono le superfici e danneggiano i materiali, soprattutto quelli porosi. In ambito urbano molto sentito è invece il problema dello smog e il conseguente deposito del particolato atmosferico, che annerisce e rovina le facciate. Senza dimenticare poi i graffiti, soprattutto nelle porzioni inferiori degli edifici.
D. Ci sono materiali più difficili da trattare?
R. Non è una questione di difficoltà. Non ci sono materiali difficili, quello che influisce è il metodo di applicazione. Operare in facciata richiede specializzazione: lavorare su ponteggi, su grandi superfici, con poco tempo a disposizione. È fondamentale quindi affidarsi a personale esperto.
D. Quali sono i materiali su cui intervenite più di frequente?
R. La pietra, i marmi e i graniti, perché sono materiali porosi: rendendoli idrorepellenti possiamo migliorare la loro tenuta agli agenti atmosferici e di degrado. Poi, le facciate in ceramica e gres porcellanato, materiale più gestibile ma che richiede comunque una manutenzione. In questi contesti, si lavora soprattutto sulla pulitura e rimozione dello sporco.
D. Ci sono particolari elementi da considerare per un edificio storico?
R. Sì, ci sono edifici vincolati per cui non basta l’approvazione del committente o dello studio di progettazione, ma è necessario dialogare anche con la Soprintendenza. Gli edifici storici richiedono dunque una doppia approvazione a livello di intervento. Tra l’altro, bisogna avere una sensibilità ulteriore: non è possibile utilizzare qualsiasi tipo di soluzione, perché ci sono delle accortezze nell’impiego di certi tipi di sostanze chimiche.
D. Ci sono indicazioni particolari per le superfici con sistemi di isolamento a cappotto?
R. Noi interveniamo sempre sulla superficie. Che ci sia o non ci sia il cappotto, per noi poco cambia. Quello che possiamo dire è che, se una facciata presenta un isolamento a cappotto, tanto più è opportuno prevedere una forma protezione dall’acqua, soprattutto se il materiale di rivestimento è poroso. In questo modo è possibile evitare di favorire il passaggio di acqua e umidità dall’esterno verso l’interno.
D. Quali sono gli errori più frequenti che riscontrate in cantiere?
R. Quando non siamo interpellati per tempo, l’errore più frequente risiede nella scelta sbagliata dei prodotti. Per esempio, se si vuole mantenere l’effetto naturale di una superficie, senza alterarne minimamente la colorazione, un errore clamoroso sarebbe quello di scegliere un prodotto con effetto ravvivante, che invece va a modificare l’aspetto del materiale. Ci sono anche problematiche nell’applicazione stessa dei prodotti. Più che altro si tratta di una mancanza di specifica preparazione da parte di alcuni degli addetti ai lavori: più che un errore, un peccato originale.
D. Quindi i prodotti per il trattamento delle facciate richiedono una formazione specifica?
R. Sì, Fila investe molto sui training tecnici, formiano più di 2500 persone all’anno. Ovviamente leggendo le istruzioni i nostri prodotti sono semplici da applicare, ma la formazione offre strumenti di gestione dei prodotti sicuramente più avanzati, anche in funzione del tipo di intervento. Noi ci rendiamo disponibili anche attraverso il servizio di assistenza tecnica che risponde sia ai professionisti che ai privati. Quindi, Fila offre non solo formazione a lungo termine, ma anche una consulenza immediata, che a volte può risultare risolutiva.
D. Gli incentivi fiscali, in particolare il bonus facciata, hanno inciso sulla diffusione di questi prodotti? Di quanto?
R. Abbiamo avuto un incremento di richieste dei prodotti per il trattamento delle facciate, il 20-30% in più rispetto agli anni precedenti. Le soluzioni c’erano già, ma i bonus hanno accresciuto l’interesse da parte dei nostri clienti.
D. La crescita di richieste ha interessato anche i rivenditori edili?
R. Sì, sono aumentate le richieste delle rivendite, che si sono fatte da tramite per fornire indicazioni e soluzioni non scontate ai loro clienti, chiedendo sempre maggiore supporto diretto. Il contatto con i rivenditori è quotidiano e spesso ci adoperiamo per creare schede di progetto specifiche, studiate sulle esigenze dei loro clienti. I rivenditori riconoscono i vantaggi delle soluzioni Fila e con i bonus le stanno spingendo sempre di più.