Una buona notizia sul fronte fiscale. Secondo il presidente dell’Anci, nonché sindaco di Torino, Piero Fassino, «non c’è assolutamente nessuna richiesta» di aumentare le tasse sulle seconde case per compensare l’eliminazione di Imu e Tasi sulle abitazioni principali. Il commento è avvenuto dopo l’incontro a palazzo Chigi sulla legge di stabilità con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. «Non l’abbiamo assolutamente previsto», ha detto Fassino riferendosi a un aumento delle imposte. Durante l’incontro fra governo e Comuni «è stato confermato che si va verso il superamento del patto di stabilità che consente ai Comuni di utilizzare gli avanzi di bilancio che fino a questo punto erano congelati dai vincoli del patto medesimo», ha precisato il presidente dell’Anci. I comuni avranno una compensazione integrale delle risorse che avevano introitato lo scorso anno con Tasi e Imu, in coincidenza del superamento della Tasi sulle prime case. In arrivo anche una soluzione di rimborso ai comuni e alle città che vantano crediti per aver sostenuto le spese per gli uffici giudiziari fra il 2012 e il 2015. «C’è una disponibilità ad accogliere le nostre proposte, che nelle prossime ore faremo pervenire, per favorire con meccanismi incentivanti e semplificati processi di aggregazione tra comuni, c’è l’impegno a garantire il rifinanziamento di alcuni fondi particolarmente importanti per le politiche di welfare come il fondo per la non autosufficienza, le risorse per il contrasto alla povertà, le risorse per affrontare l’emergenza abitativa», ha chiosato il sindaco di Torino. «Si è discusso anche di garantire a città metropolitane e enti di area vasta, nuove province di secondo grado, le risorse per assolvere alle funzioni che la legge gli assegna, sottoponendo a verifica il taglio di 2 miliardi che la legge di stabilità dell’anno scorso aveva ipotizzato, e su questo il governo ci deve dare delle indicazioni».