Anche l’elettronica non sfugge ai falsi. Lo denuncia Sotto accusa, secondo Davide Rossi, presidente della Federazione Optime, è il commercio online che «di fatto consente maggiore libertà di azione alla criminalità», che dilaga in rete contando sulla difficoltà di controllo da parte delle autorità competenti. E sovente il consumatore si imbatte in prodotti contraffatti in modo del tutto fortuito. Nel settore dell’elettronica il fenomeno riguarda principalmente gli accessori e la componentistica. «Secondo un rapporto Censis del 2017 realizzato per il ministero dello Sviluppo Economico, il mercato del falso in Italia vale 6,9 miliardi di euro», accusa Rossi. «Produrre e commercializzare gli stessi prodotti nei circuiti dell’economia legale comporterebbe 100.000 unità di lavoro in più (circa il doppio dell’occupazione, ad esempio, dall’intera industria farmaceutica). Senza la contraffazione, la produzione interna registrerebbe un incremento di 18,6 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 6,7 miliardi (un valore quasi uguale, ad esempio, a quello generato dall’intera industria metallurgica). L’emersione della contraffazione significherebbe anche un aumento del gettito fiscale, tra imposte dirette (su impresa e lavoro) e indirette (Iva), perché oggi il mercato del falso sottrae all’erario 1,7 miliardi di euro».