Estate di riflessione per il mercato delle costruzioni

Ad agosto gli indicatori delle attese per il mercato delle costruzioni mostrano un andamento in flessione. Il calo per alcuni aspetti può essere considerato come un fattore abbastanza fisiologico, soprattutto se letto assieme ai dati dei mesi precedenti e in ottica di lungo periodo, ovvero confrontando i dati con quelli degli anni precedenti.

Ciò si deve, per una certa parte, alla stagionalità del mercato dei lavori edili e delle costruzioni, che prevede uno stop ai lavori in agosto non solo per motivi di ferie, ma quest’anno in particolare anche a causa delle alte temperature registrate nella nostra Penisola che rendevano di fatto impossibili in molte regioni i lavori all’aperto.

Prosegue dunque l’andamento discontinuo delle tendenze nel mercato delle costruzioni, un andamento che ad agosto evidenzia un rallentamento della fiducia delle imprese rispetto al valore medio di giugno e luglio, ovvero a circa 3 punti percentuali sopra lo zero, un dato che rimane ancora in positivo rispetto al valore medio negativo degli andamenti a livello europeo e dell’area euro, che si sono stabilizzati in negativo in questi ultimi due mesi, con uno scarto significativo rispetto all’andamento nazionale.

Cala la fiducia delle imprese di costruzioni in Italia e si stabilizza, ma in negativo, nel resto d’Europa. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat (DG ECFIN, European Commission)

A livello nazionale il confronto tra gli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici presenta solo il comparto dei servizi in ripresa netta, mentre tutti gli altri settori evidenziano una flessione degli indicatori di fiducia, sia in quello industriale, che in quello commerciale, così come nelle costruzioni.

Bisognerà attendere i prossimi mesi, ovviamente, per verificare la consistenza di questo rallentamento, ovvero se frutto di un sentiment temporaneo o di più lungo periodo.

Un sentiment che deriva molto anche dalle azioni di Governo e dalle scelte che in questi mesi andranno prese in termini di legge di Bilancio, per la quale non abbiamo ancora a disposizione le principali coordinate: un fattore che sicuramente incide sulla dinamica negativa della fiducia dei consumatori registrata ad agosto.

Il rallentamento, con dinamiche comunque molto contenute, in questo senso, può anche essere letto come una sorta di attendismo degli operatori in vista della stagione programmatoria futura, che per le costruzioni oggi poggia molti dei suoi asset di forza sui lavori del Pnrr.

Nonostante questi attendismi, la fiducia del settore delle costruzioni, se letta in prospettiva di medio periodo, fatto 100 il 2021, mostra un andamento di assestamento a circa 3 punti percentuali superiori al valore medio del 2021, anno certamente molto positivo per il settore, come evidenziano i dati nel relativo grafico, con la forte crescita da poco meno di 93 a oltre 106 nell’arco di un solo anno.

Non potendo presentare questo mese il dato sull’andamento della produzione nelle costruzioni, un indicatore che abbiamo introdotto qualche mese fa ma che, per motivi di aggiornamento dei dati Istat non è ancora disponibile, questo mese presentiamo l’andamento della fiducia delle imprese, che evidenzia quanto già commentato e che apre all’attesa dei dati a ottobre per verificare il trend produttivo in modo più puntuale.

In ogni caso, i due indicatori anticipatori del mercato, ovvero gli ordini e/o i piani di costruzione delle imprese nei prossimi tre mesi e la relativa occupazione, evidenziano da un lato una crescita dei primi fino al mese di luglio, e poi un calo che possiamo ritenere fisiologico in agosto.

Fiducia in flessione per tutti i settori in agosto tranne per il comparto dei servizi
Fiducia in flessione per tutti i settori in agosto tranne per il comparto dei servizi. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade
Sempre in positivo la fiducia delle imprese che si assesta su un valore di 3 punti percentuali superiori alla media del 2021
Sempre in positivo la fiducia delle imprese che si assesta su un valore di 3 punti percentuali superiori alla media del 2021. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade

Sul fronte dell’occupazione si rileva un rallentamento meno consistente a luglio e poi più significativo ad agosto, ma in ottica comunque positiva degli indicatori, entrambi sopra lo zero e pari a circa 3 punti percentuali per gli ordini e i piani di costruzione e a 6,4 punti percentuali per l’occupazione.

Il raffreddamento della fiducia delle imprese può essere anche collegato alla ripresa della crescita dell’inflazione a luglio, alla quale tuttavia è seguito un rallentamento ad agosto pari a -0,2 punti percentuali, portando la dinamica su base annua pari all’1,1%, valore che sale a 1,3% secondo l’indice Ipca europeo.

Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione riflette in primo luogo l’ampliarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -6,0% a -8,6%) e dei beni durevoli (da-1,2% a -1,8%), ma anche la decelerazione dei prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +2,7% a +2,5%).

Ordini in positivo fino a luglio, occupazione bene fino a giugno, poi un rallentamento fisiologico ad agosto
Ordini in positivo fino a luglio, occupazione bene fino a giugno, poi un rallentamento fisiologico ad agosto. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
Lieve ripresa dell'inflazione a luglio e leggero rallentamento ad agosto
Lieve ripresa dell’inflazione a luglio e leggero rallentamento ad agosto. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat

Un sostegno alla dinamica dell’indice generale si deve invece all’accelerazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +11,7% a +14,0%) e, in misura minore, dei servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a +2,9%) e dei beni alimentari lavorati (da +1,6% a +1,8%).

Nel mese di agosto l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale a +2,0% (da +1,9% di luglio), e quella al netto dei soli beni energetici a +1,9% (da +1,8%).

Nel loro complesso, i prezzi dei beni accentuano il calo su base tendenziale (da -0,1% a -0,5%), mentre la dinamica dei servizi risulta in lieve accelerazione (da +3,0% a +3,2%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si accresce, portandosi a +3,7 punti percentuali (dai +3,1 di luglio).

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,1% per l’indice generale e a +2,2% per la componente di fondo.

a cura del Centro Studi YouTrade

 

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