Emergenza Roma: è ora di riqualificare il Serpentone

La Regione Lazio, dopo un tentativo fallito nel 2009 del Comune di Roma, ci riprova e lancia un bando internazionale per la riqualificazione del Corviale, l’edificio-quartiere ribattezzato dai romani Serpentone: due palazzi posti uno di fronte all’altro che si snodano per circa 1 chilometro e nove piani d’altezza, e con un altro edificio più piccolo, posto orizzontalmente al primo, a cui si unisce tramite un ponte. Quello che doveva rappresentare un modello di sviluppo urbanistico completamente diverso dai quartieri dormitorio senza servizi spuntati alla periferia di Roma negli anni del boom edilizio, si è trasformato nell’opinione pubblica e in parte dei suoi abitanti nell’eco-mostro del Portuense da abbattere.

Ma il problema non è mai stato il fatto di essere molto lungo, piuttosto quello di non essere stato completato nei servizi previsti nel progetto del 1972 dell’architetto Mario Fiorentino, che si era ispirato al complesso l’Unità d’abitazione di Le Corbusier a Marsiglia (chiamato La Cité Radieuse). Il concorso internazionale di progettazione Rigenerare Corviale è promosso dall’Ater di Roma (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale del comune di Roma), ed è finanziato, con un investimento 9,5 milioni di euro, dalla Regione Lazio. La consulenza scientifica dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia ha inserito come requisiti la conversione del piano terra del complesso edilizio a strada urbana, studi di ecosostenibilità e bioarchitettura, e il coinvolgimento degli abitanti nelle fasi progettuali successive per renderli partecipi del progetto di rigenerazione. Ecco un esempio della tanto invocata riqualificazione delle periferie, con la speranza di vedere anche in Italia un progetto intelligente di recupero come se ne vedono sempre di più in giro per l’Europa.

Il quartiere edificio Corviale
Il quartiere edificio Corviale

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