Elle Esse a Made Expo, Eps con un plus alla reazione al fuoco

Elle-Esse
Matteo Doria | Responsabile commerciale aree sud

«A Made Expo abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione su Fireblock, un sistema composto da una lastra in polistirene espanso sinterizzato (Eps), il nostro core produttivo, con una finitura inerte che permette di raggiungere classe di reazione al fuoco B-s1,d0 e classificazione Broof(t2) in copertura», ha spiegato Matteo Doria, responsabile commerciale Aree Sud.

La soluzione Fireblock

«Questa soluzione è utilizzabile in presenza di pannelli fotovoltaici dove c’è necessità di avere stratigrafie conformi alle normative tecniche antincendio.

Inoltre, grazie alla presenza di uno strato corticale con carico puntuale specifico molto alto, Fireblock garantisce rapidità e facilità di posa.

Oltre a Fireblock, Elle Esse realizza molti altri sistemi per le coperture, dai sistemi per la realizzazione del cosiddetto tetto caldo, quindi accoppiati con membrane impermeabilizzanti, ai prodotti da sotto copertura per tetti discontinui con tegole e coppi.

Grazie al nostro prodotto principe, cioè l’Eps, la vocazione dell’azienda è proprio quella di realizzare non solo le classiche lastre da cappotto, ma tutto ciò che permetta di ottenere elevate performance di isolamento e ottimizzare la posa in opera, così da garantire un risparmio ai clienti».

Formazione e supporto al cliente

«La formazione è uno dei punti di forza dell’azienda che si esplica attraverso attività rivolte sia ai rivenditori che attraverso corsi specifici per i posatori.

Oltre ai corsi di formazione, il nostro ufficio tecnico e figure tecnico commerciali dedicate offrono un importante supporto ai clienti in cantiere.

La nostra strategia commerciale ci sta dando notevoli risultati. Uno dei nostri focus è il servizio che viene supportato da oltre una decina di filiali che fungono da hub dal Nord a Sud, con cui riusciamo a dare un riscontro efficace su tutto il territorio nazionale.

In questo momento il mercato è ancora particolarmente dinamico e notiamo che si sta diffondendo una cultura dell’isolamento che permette di ampliare le prospettive anche a soluzioni alternative a quelle classiche».

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