Efficienza energetica come obbligo di legge

A fine ottobre l’efficienza energetica non sarà più un optional, ma un obbligo di legge. Con l’approvazione e l’entrata in vigore della direttiva europea adottata dal Consiglio europeo, l’efficienza energetica diventa il cuore delle politiche europee per il futuro. La direttiva dovrà essere ratificata entro 18 mesi dai parlamenti nazionali ed è vincolante per i paesi membri.

Come ha illustrato Claude Turmes, relatore della direttiva al Parlamento europeo, puntare sull’efficienza è fondamentale “non solo per la sicurezza energetica e per la lotta ai cambiamenti climatici, ma è soprattutto un’importante strategia per stimolare l’economia e creare nuova occupazione”.

 

Le importazioni di petrolio e gas rappresentano i principali trasferimenti dall’Europa al resto del mondo. Nel 1999 i Paesi dell’Unione spendevano poco più di 84 miliardi di euro per le importazioni energetiche (circa l’1% del Pil), mentre nel 2011 questa cifra ha superato i 488 miliardi di euro (pari al 3,9% del Pil). La direttiva stabilisce un quadro comune di misure per fronteggiare questo trend negativo, obbligando ogni Paese a fissare un obiettivo nazionale in funzione del suo consumo di energia, mirato a rispettare la meta comunitaria del 20-20-20.

 

La strategia europea sull’energia può liberare molte risorse, sia in termini di investimenti che di occupazione, un fattore quanto mai strategico per l’uscita dalla crisi. L’Italia ha enormi potenzialità in questo campo e il nuovo piano energetico nazionale può essere lo strumento ideale per allineare il nostro paese ai target indicati dall’UE.

 

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