Accesso ai fondi dei mutui Bei per l’edilizia scolastica anche per i Comuni colpiti da calamità naturali e per quelli derivati di fusioni o unioni di più amministrazioni. La richiesta di allargare i tre parametri (numero degli edifici scolastici presenti nella regione, popolazione studentesca e affollamento delle strutture scolastiche) in base ai quali vengono ripartite le risorse della Banca europea per gli investimenti, viene da Manuela Ghizzoni (Pd), componente della Commissione Istruzione, insieme al collega Edoardo Fanucci (Pd). Nella risoluzione depositata alla Camera dei deputati, si chiede di introdurre tra i criteri di priorità anche quello delle municipalità per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza negli ultimi cinque anni. Un modo per promuovere e sostenere i progetti di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici esistenti e la costruzione di nuovi edifici con mutui agevolati che potrebbero essere accesi dalle Regioni, i cui oneri di ammortamento sono a carico dello Stato. Si tratta di incrementare la programmazione nazionale triennale degli interventi di edilizia scolastica per il triennio 2015/2017 che ha già raccolto oltre 6mila interventi richiesti dalle Regioni per un valore totale di 3,7 miliardi di euro.