Mondo di edilizia e costruzioni in campo contro lo split payment. Le imprese del settore hanno presentato una denuncia la Commissione europea con l’accusa di «violazione delle norme comunitarie in materia di Iva». Nel mirino è, infatti, proprio l’applicazione del meccanismo dello split payment introdotto lo scorso anno con la legge di Bilancio e confermato per il 2018. L’eurodenuncia è stata presentata da tutte le sigle imprenditoriali delle costruzioni (Ance, Legacoop, Cna costruzioni, Confartigianato edilizia, Confapi Aniem e Federcostruzioni), che contestano la violazione di norme europee per il meccanismo fiscale. Secondo le imprese, lo split ha un impatto di 2,4 miliardi sulla liquidità delle aziende.
Il meccanismo, istituito anche per prevenire l’evasione dell’Iva, prevede che le pubbliche amministrazioni, o altri soggetti obbligati, versino direttamente all’Erario l’Iva dovuta per lavori effettuati dall’impresa stessa, mentre questa continua a pagare l’imposta per l’acquisto di beni e servizi. Il risultato è che, tra Iva versata e quella soggetta a split payment, le imprese soffrono una pesante perdita di liquidità stimata in circa 2,4 miliardi di euro l’anno.