Edilcassa Veneto mette a punto un nuovo modello di business per il settore edile. In sintesi il progetto, presentato con il supporto operativo di Craca, ha come obiettivo edilizia sostenibile e di qualità, riscoperta delle tecniche costruttive venete, organizzazione moderna e in rete, specializzazione nelle ristrutturazioni e riqualificazioni, sicurezza e controllo in cantiere, valore distintivo. Il tutto sintetizzato in un libro: edito da FrancoAngeli e intitolato Fare rete in edilizia per costruire e ristrutturare, curato da Enrico Cancino, Tania Ceretta, Fabrizio Gallian e Giampietro Vecchiato. Da motore dello sviluppo economico del territorio, il settore dell’edilizia e delle costruzioni, comparto nel quale opera il 39,2% dell’artigianato italiano, è ora uno di quelli che necessita di urgenti interventi a sostegno per invertire questa tendenza. In questo scenario, la scelta di puntare su un’edilizia sostenibile e di qualità, superando la tentazione di eseguire lavorazioni al ribasso, e agire sulla riqualificazione e sull’efficientamento energetico degli edifici, anziché continuare a realizzare sempre e solo il nuovo, diventano necessità strategiche. Edilcassa Veneto ha anche deciso di avviare un progetto sperimentale, condotto da Craca, per offrire un supporto alle imprese del comparto edile e ai loro lavoratori. Edilcassa Veneto (ex Cassa Edile Artigiana Veneta fondata nel maggio del 1986), è un ente bilaterale e paritetico che associa più di 3.500 imprese artigiane e oltre 10mila lavoratori dipendenti. Il saggio presentato spiega alle imprese artigiane ad adottare modelli, standard e protocolli per stare sul mercato qualificando il proprio servizio e per dotarsi di nuovi elementi di competitività: costruttivi, organizzativi, di marketing, di reputazione. «Secondo l’Osservatorio congiunturale sul mercato delle costruzioni nel Veneto», commenta Federico Della Puppa, docente all’Universita Iuav di Venezia, «il 2013 è stato il sesto anno consecutivo di flessione degli investimenti nel settore: in Veneto il mercato ha visto calare del 7% gli investimenti nonostante il successo del Piano Casa (72mila domande pervenute e 2,6 miliardi di euro erogati), ha perso quasi 20mila addetti, pari all’11,7% della forza lavoro e l’8% delle imprese». Sottolineando che il 60% delle imprese venete non ha messo in atto strategie per risollevarsi dalla crisi, aspettando che passasse il periodo negativo, mentre il restante 40% ha attuato interventi di riduzione dei costi e del personale senza tuttavia ricorrere alle iniziative di sostegno, come ad esempio la creazione di sistemi di rete. È stata quindi una crisi della domanda, ma soprattutto del sistema d’offerta che non è riuscito a rinnovarsi.