L’e-commerce continua a crescere: nel 2014 del 17% rispetto al 2013 secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm del Politecnico di Milano. In Italia il mercato vale oltre 13,2 miliardi di euro, un piatto ghiotto per un numero sempre maggiore di attività tradizionali che decidono di provare ad affiancare alla gestione della vendita tradizionale (rivolta alla Gdo, distributori e negozi), quella in e-commerce.
«Senza alcuni accorgimenti questo rischia però di diventare un boomerang – spiega Marco Crasnich, amministratore delegato di Overlog, azienda friulana specializzata in soluzioni per la gestione del magazzino -. I vantaggi dell’e-commerce per un’azienda sono indubbi. Sempre più persone hanno accesso alla rete grazie a tablet e smartphone, cresce la fiducia verso le transazioni online e quindi cresce il numero di clienti che scelgono di acquistare con un click anziché recarsi in negozio. Per gli imprenditori si tratta di un’opportunità per rilanciare il commercio, ma bisogna fare attenzione perché, se non gestita nel modo corretto, il progetto rischia di fallire».
Quali sono allora i principali errori da evitare? Innanzitutto non sottovalutare la gestione del magazzino: «Le modalità del commercio online sono profondamente diverse rispetto a quelle tradizionali e, di conseguenza, anche la gestione degli ordini richiede procedure differenti – spiega Crasnich -. Spesso ci si ritrova a dover gestire in magazzino la merce che è destinata sia ai canali tradizionali, sia alle vendite on-line. Le difficoltà non mancano, viste le differenze tra le due tipologie di vendita, e il rischio è di non riuscire a gestire parallelamente le due modalità».
Il secondo errore è quello di non scegliere una gestione informatizzata: «Sono troppi i parametri e le variabili da considerare per pensare a una gestione manuale, è meglio affidarsi a un cervello elettronico. Le modalità delle due tipologie di vendita hanno complessità differenti: la vendita per e-commerce prevede ordini di piccoli dimensioni, anche per un articolo o comunque per un numero esiguo, distribuiti in tutta Italia e anche all’estero; la vendita tradizionale invece prevede ordini di più pagine con quantitativi consistenti, da consegnare in un numero più limitato di destinazioni. Questo implica una complessità differente: ci sono ordini brevi con una moltitudine di destinatari e ordini più complessi con spedizioni pianificate, che attingono entrambe dallo stesso magazzino e dalla stessa giacenza».
Per la gestione del magazzino serve dunque un software avanzato capace di gestire tutte le problematiche che nascono da una gestione multicanale. Come ad esempio il software WMS SLIM2k proposto da Overlog, in grado di gestire logiche differenti e coesistenti all’interno di uno o più magazzini, anche dislocati in sedi differenti.