Dopo l’edificio più alto al mondo che svetta sullo skyline di Dubai, gli Emirati Arabi Uniti, che evidentemente amano primeggiare quando si tratta di architettura ed edilizia d’avanguardia, alzano l’asticella e annunciano la costruzione del primo edificio per uffici realizzato con elementi esclusivamente stampati in 3D. Il progetto è frutto di una joint venture tra WinSun Global, una società di tecnologia cinese, specializzata in stampa 3D, il governo di Dubai e investitori internazionali che hanno coinvolto l’azienda di ingegneria Gensler, e gli architetti Thornton Thomasetti, e Syska Hennessy. A loro il delicato compito di scrivere una pagina di storia dell’architettura. Infatti, sebbene non abbia niente a che fare con il gigantismo tipico delle nuove costruzioni di quelle latitudini, poiché si tratta di una struttura di 186 metri quadrati, avrà invece una valenza enorme per lo sviluppo della tecnologia 3D applicata all’edilizia. Perché non solo permetterà di abbattere costi e sprechi di materiale, ma il tutto avverrà in poche settimane: nel cantiere, che tra l’altro sorge vicino al Museo del Futuro appena inaugurato, verrà installata una stampante alta 6 metri che produrrà uno strato alla volta per essere assemblato in loco, dalle componenti strutturali, agli infissi ai mobili sarà tutto in 3D. Usare una tecnologia così nuova e immatura potrà apparire azzardato ma lo scopo è quello di accelerare i tempi di costruzione e ridurre i costi di produzione fino al 50 al 70% , e del lavoro del 50 al 80%. Senza contare che, di cono gli esperti, si potrebbero eliminare fino al 60% di rifiuti, rendendo la stampa 3D un’ alternativa ecologica ai metodi costruttivi tradizionali. Ancora non è stata fissata una data di avvio dei lavori, ma poiché l’intero processo si dovrebbe completare in 15 giorni, l’attesa per la sede operativa del Museo del Futuro, destinazione d’uso più che mai azzeccata, non dovrebbe essere lunga.