L’e-commerce in Italia, in ritardo con gli altri Paesi, negli ultimi anni ha vissuto un boom: secondo i dati del maggio scorso di Casaleggio e Associati, il mercato e-commerce B2C nel nostro Paese ha generato un fatturato di 35,1 miliardi di euro nel 2017, crescendo complessivamente dell’11% rispetto al 2016. Ottimo. Ma per il futuro la crescita potrebbe rallentare. Il nuovo decreto Dignità messo a punto dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, infatti, mette paletti non solo per le aperture dei negozi, che saranno tenuti a limitare a 12 le aperture nei giorni festivi, ma anche alle vendite online.
Le limitazioni per l’e-commerce sono, per molti, una sorpresa. Il decreto prevede, infatti, che nei giorni festivi il cliente possa collegarsi ai siti ed effettuare l’ordine di acquisto via internet. Ma sarà comunque un ordine che non avrà immediato seguito. Secondo il provvedimento, nessuno, nel negozio interessato potrà eseguire l’ordine. Chi immetterà un acquisto online il sabato, insomma, è come se lo facesse il lunedì, dato che «l’attività commerciale che si svolge in Italia non sarà esercitata in alcune delle sue fasi». Anche chi paga l’abbonamento ad Amazon Prime, per esempio, dovrà scordarsi un servizio celere. E allo stesso modo il negoziante che volesse passare un paio d’ore la domenica nel suo magazzino per preparare le spedizioni non potrà farlo. Un andamento al rallentatore che potrebbe scoraggiare gli utenti che proprio nei giorni festivi hanno il tempo per fare acquisti online.