Le porte si tengono chiuse per non far entrare i malintenzionati. Ma si aprono anche, per invitare gli amici. Oppure i clienti. Così Dierre, grande gruppo specializzato in porte, ha deciso di aprirne una nuova. L’obiettivo di Dierre Emporium è coinvolgere la distribuzione e, naturalmente, chi è interessato all’acquisto di una nuova soluzione, anticipa Laura De Robertis, responsabile marketing dell’azienda di Villanova d’Asti.
Dierre apre una nuova porta, ma questa volta a un modello di business: Dierre Emporium. Di che si tratta?
Dierre si distingue sul mercato da sempre per l’ampiezza della sua gamma con ben sette stabilimenti produttivi, che realizzano tutte le chiusure per l’edilizia, residenziale e non. Abbiamo un team di tecnici specializzati in ogni famiglia di prodotto, e nelle rispettive normative. Ecco perché ci piace definirci un partner unico per la casa e per tutti i progetti. Tutte queste competenze, fino a oggi, erano dedicate essenzialmente a progettisti e clienti finali. Con Dierre Emporium scriviamo un altro capitolo della nostra storia: nasce un brand nuovo, con un’identità ben precisa, dedicato alle rivendite di materiali edili. Un progetto rivolto a chi si occupa di costruzioni a 360 gradi, destinato ad arricchirsi nel tempo di servizi e vantaggi e con un team di riferimento dedicato.
Come è nata l’idea di allargare l’attività?
Volevamo migliorare la conoscenza dei prodotti Dierre in un canale di mercato importante, che abbiamo sempre presidiato con alcuni verticali, ma senza quella completezza di gamma riservata agli showroom. Da questa scelta è derivata l’esigenza di ridefinire il posizionamento del nostro marketing mix in modo da rispondere con più efficacia ai bisogni delle rivendite edili. In sostanza, potremmo dire che il prodotto c’era già, ma si trattava di farlo conoscere a un pubblico nuovo, portatore di richieste specifiche. Di qui anche il nome Emporium, che richiama appunto la natura di un centro dove si commerciano prodotti anche molto diversi tra loro. Il logo che caratterizza questa nuova iniziativa vede sulla lettera «m» finale di Emporium due simboliche porte aperte. Un invito a entrare nel mondo Dierre rivolto a un pubblico sempre più ampio. Per noi è anche un modo per potenziare quell’attività di ascolto e dialogo del pubblico che da sempre è nel Dna della nostra azienda.
Ci sono stati segnali da parte del mercato di una necessità di questo tipo?
Riteniamo di sì, anche perché i distributori di materiali edili hanno vissuto una grandissima evoluzione negli ultimi anni. Sono cresciuti sotto il profilo della qualità dell’esposizione, hanno allargato competenze e gamma di prodotti spingendosi anche nell’interior, negli infissi e alcuni si sono specializzati nell’idrotermosanitario. Hanno investito molto dopo la grande crisi. Certamente i piccolini si sono ridotti notevolmente e c’è stato anche un grosso fenomeno di aggregazione nei consorzi. Noi proponiamo anche una sorta di aggregazione al nostro Dierre Emporium.
Che cosa comporta da un punto di vista organizzativo per Dierre?
Garantire velocità di consegna e una comunicazione efficace tra diversi centri produttivi richiede una grande efficienza logistica. Comanda il prodotto più richiesto chiaramente. Per noi significa anche creare e formare un team di persone capaci di fornire un servizio specifico su chiusure per l’edilizia con caratteristiche ben specifiche e un livello di personalizzazione di base. Per fornire maggiore personalizzazione e servizio in cantiere entra in gioco la nostra grandissima rete vendita, composta da una settantina di professionisti tecnico-commerciali su tutto il territorio nazionale che sono il nostro valore aggiunto perché forniscono consulenza e rilievo misure in cantiere dove necessario usufruendo di un database aggiornatissimo dei cantieri e progetti attivi su tutta l’Italia, che il nostro ufficio marketing aggiorna mensilmente.
In concreto, che tipo di prodotti proporrà Dierre Emporium?
Porte da cantina, porte tagliafuoco reversibili e non, porte multifunzione, portoni basculanti, controtelai per porte scorrevoli a scomparsa, porte filomuro, porte interne, e una selezione specifica di porte blindate. I modelli saranno chiaramente specificati nel catalogo dedicato e stiamo preparando una brochure con i dieci buoni motivi per affiliarsi a Dierre Emporium.
Qual è il target di clienti?
Distributori al dettaglio e grossisti di materiali da costruzione, idrotermosanitario, ceramiche e piastrelle.
Che tipo di servizio offrirà?
Consulenza tecnico-commerciale sul territorio grazie alla rete vendita capillare Dierre, ma anche corner espositivi dedicati, semplici e veloci da installare, una presenza online Dierre Emporium con un nuovo store locator e area riservata dedicata e una consulenza marketing, strumenti e materiali e pianificazione condivisa di azioni di marketing annuali. Insomma, un unico interlocutore per molti prodotti che sosterrà la distribuzione anche tramite una costante formazione della rete vendita e attraverso un capillare servizio post vendita. Senza dimenticare la rete delle ferramenta autorizzate Dierre distribuita in tutta Italia che garantisce una presenza di ricambistica e duplicazione chiavi al cliente finale.
La vostra sarà una realtà indipendente da altri soggetti?
Sarà identificata in modo ben separato dal resto. Differenziando gli showroom degli affiliati Dierre Emporium rispetto agli altri rivenditori Dierre. In questo modo ci sarà una chiara distinzione agli occhi del consumatore finale sui servizi e prodotti offerti in base alle esigenze, diciamo soprattutto per artigiani e imprese che si rivolgono ai materiali edili per le chiusure tecniche per l’edilizia.
Quando sarà presentata la vostra iniziativa?
Ufficialmente a tutta la rete vendita con tutti gli strumenti necessari a partire da fine ottobre-novembre.
Come pensate di comunicare la vostra offerta?
Stiamo definendo un piano media per il 2024 che coinvolga diversi canali, sarà comunque una comunicazione B2B soprattutto. Ci piacerebbe anche creare un tour a livello nazionale nelle principali province. Ma questo penso a metà 2024. Inoltre, pensiamo anche a un magazine dedicato.
Più in generale, in che modo Dierre si propone come fornitore di un servizio? Qual è la prossima frontiera per il mondo delle porte?
Difficile a dirsi. Sicuramente l’e-commerce è una frontiera ancora lontana, ma alla quale ci avvicineremo nel prossimo futuro. Sarà importante quindi cercare di governare questo processo per tutelare la filiera e il capitale costituito dalle sale mostra e dalla professionalità dei nostri rivenditori.
Per quanto riguarda i prodotti avete novità in programma per i prossimi mesi?
Abbiamo in serbo moltissime novità di prodotto. Sono anni dinamici questi per Dierre. Ci saranno novità sia per le porte interne, sia per le tagliafuoco in legno per alberghi, che per le blindate. Siamo sempre al passo coi tempi! Ma non possiamo ancora svelare cosa bolle in pentola.
Ci sono novità per quanto riguarda il design?
È tutto sotto il segno del design. Basta leggere il nostro nuovo DierreMag, soprattutto l’ultimo uscito. Ritorno alla luce, alla natura, al legno. Noi stiamo lanciando finiture nuove sia nel mondo dei pannelli per porte blindate sia nel mondo delle porte interne, abbinando materiali e colori nuovi che sono di tendenza nel design da un anno ormai. Certo non sono per tutti. Sono quelle linee speciali che donano carattere alla nostra collezione e rispecchiano il nostro livello di artigianalità combinato con l’elevata industrializzazione.
Le serrature elettroniche sono destinare a sostituire del tutto quelle meccaniche?
Direi proprio di no. Si tratta di una soluzione rivolta a una clientela differente, con esigenze particolari e, soprattutto, già propensa a utilizzare la domotica sia semplice che complessa, non timorosa di questa tecnologia. Certo, non nego che queste case e queste esigenze sono in aumento rispetto a prima. E il valore di un immobile con domotica cresce ovviamente rispetto a un immobile senza. Esattamente come la sostenibilità ambientale. Prevediamo che la richiesta di queste serrature sia destinata ad aumentare anche per via della crescita di Airbnb o di sistemi piattaforme simili nel mondo del turismo e della locazione, che portano con sé l’esigenza di controllare con maggiore efficacia e anche a distanza la porta d’ingresso di un edificio.