Nuove soluzioni tecnologiche che riducono l’impatto sull’ambiente, abbattendo le emissioni di anidride carbonica e lo sfruttamento degli aggregati naturali, ma anche una legislazione macchinosa che purtroppo frena la possibilità di riciclare i rifiuti provenienti da costruzioni e demolizioni. È questa l’immagine che emerge dallo studio “Il ciclo integrato degli inerti. Problematiche e proposte per una gestione innovativa dei rifiuti inerti”, ricerca svolta da Labelab con il contributo dell’associazione di categoria Unacea e delle aziende produttrici di attrezzature per la demolizione e il riciclo quali Canginibenne, Indeco, MB e Simex.
Secondo l’Osservatorio Recycle di Legambiente il recupero di rifiuti provenienti dai lavori di costruzione e demolizione in Italia raggiunge appena il 10%, nonostante le normative europee e nazionali siano da tempo orientate a incentivare questa pratica. Lo studio ha individuato tre cause del deficit:
– La complessità normativa procedurale per i cantieri di piccole dimensioni in connessione alle pratiche di recupero tramite impianti mobili
– Lo scarso impiego di pratiche di demolizione selettiva
– La scarsa separazione alla fonte dei rifiuti
In questo modo si vanificano le enormi potenzialità di risparmio energetico, riduzione dell’impatto sull’ambiente e aumento dell’efficienza economica, rese possibili da attrezzature per la demolizione e il riciclaggio quali fresatrici, pinze e martelli demolitori, benne frantumatrici, selezionatrici e vagliatrici.
Una migliore gestione dei rifiuti provenienti da costruzione e demolizione potrebbe esser posta in essere dalla:
– Diffusione della demolizione selettiva che permette la qualificazione dei diversi materiali rendendo più efficiente la fase del recupero successivo, sia tramite impianti mobili che fissi
– Creazione di un contesto normativo adeguato che incentivi l’uso delle attrezzature per la demolizione e il riciclo, specialmente nei cantieri di dimensioni limitate, al fine di ricuperare il materiale direttamente in loco, diminuendo o eliminando i costi ambientali e economici di trasporto e acquisto di nuovo materiale
– Adozione di strumenti specifici di gestione di tutte le fasi del processo – dal capitolato di appalto ai prezziari, dall’obbligo di un piano di demolizione e del piano di gestione dei rifiuti sino alla fase di progetto e alle procedure specifiche di direzione lavori e collaudo. Tali strumenti permetterebbero di controllare le diverse fasi al fine di garantire la correttezza delle operazioni di recupero.