Knauf Italia, divisione della holding tedesca specializzata in sistemi evoluti per l’edilizia e presente nel nostro Paese dal 1977, ha lanciato la campagna #insiemecelafaremo per sottolineare come in questo momento più che mai sia indispensabile essere vicini «non solo come squadra di lavoro e come azienda, che nel caso di Knauf equivale a una seconda famiglia, ma anche con i nostri stakeholder», precisa Damiano Spagnuolo, direttore marketing Knauf Italia.
L’azienda ha da poco presentato Gkb Advanced, una rivoluzione nello standard delle lastre in cartongesso, che rappresenta la promessa di Knauf Italia alla richiesta di prodotto, in termini di performance e leggerezza, da parte del mercato delle costruzioni. Si tratta della prima lastra che implementa la tecnologia Li-Tek (Lightness Technology) come nuovo standard all’interno della gamma aziendale di lastre in cartongesso.
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Intervista a Damiano Spagnuolo, Knauf
Quali sono state le tappe del processo che ha portato al lancio della serie Gkb Advanced, avvenuto lo scorso 12 febbraio, appena prima dello scoppio della pandemia di covid-19? Come Knauf Italia sta fronteggiando l’attuale fase di emergenza e, contemporaneamente, quali strategie ha pianificato in vista dell’incerto scenario dell’edilizia post coronavirus? YouTrade lo ha chiesto direttamente a Damiano Spagnuolo, direttore marketing per l’Italia dell‘azienda.
Domanda. Knauf Italia come sta affrontando il problema del coronavirus, anche rispetto alla casa madre? Vi siete già preparati alla Fase 2?
Risposta. Knauf Italia gode della massima autonomia, nel rispetto delle linee guida del gruppo Knauf e in sinergia con il gruppo stesso. Questo ci ha consentito di ideare, costituire e attivare un Crisis Team Management nazionale che oggi presidia tutti i fronti più importanti per la gestione della crisi in ogni suo aspetto, dalle operazioni di stabilimento alla supervisione degli uffici, compreso tutto ciò che riguarda la sicurezza dei dipendenti sul lavoro; oltre a questo, la sua influenza si estende anche all’ambito commerciale che ha come interfaccia i nostri partner, ossia le rivendite, i progettisti e gli applicatori. Anche le operazioni di preparazione alla ripartenza saranno gestite con il contributo di questo Team, capitalizzando così al massimo tutte le lezioni apprese nel corso di queste settimane.
D. Come avete organizzato il lavoro?
R. Facciamo qualche esempio. Durante il mese di marzo abbiamo assicurato il mantenimento della continuità delle consegne ai cantieri urgenti, anche e soprattutto nell’ambito ospedaliero che comprensibilmente richiedeva la massima tempestività. Pertanto ci siamo immediatamente organizzati in modo da garantire il più assoluto rispetto di tutti i requisiti di sicurezza nella gestione della logistica, mantenendo l’efficienza del servizio Knauf anche in questa situazione straordinaria. In altri ambiti, come per esempio l’area amministrativa o quella commerciale, stiamo dando continuità alle attività in modalità smart working che per Knauf è un paradigma familiare; la nostra frequente e intensa interazione con i colleghi di ogni altra parte del mondo da un lato e la quotidiana familiarità con le tecniche di project management infatti ci permettono di portare avanti ogni attività con una struttura dalla forma estremamente liquida ma comunque sempre efficiente.
D. Secondo lei, quale scenario ci aspetta in Italia nel settore dell’edilizia a breve-medio termine?
R. Prima di rispondere a questa domanda, mi sento di fare una premessa: se volgo lo sguardo al mese di febbraio di quest’anno ricordo la sensazione positiva. L’ottimismo era condiviso nei confronti del potenziale che il settore edile, dopo anni piuttosto cupi, stava dischiudendo. Anche per noi di Knauf Italia l’ottimismo era al massimo, perché avevamo appena presentato la nostra ultima e importante innovazione, la serie di lastre leggere in cartongesso Gkb Advanced, che ha subito catturato l’interesse della filiera. Insomma, direi che finalmente ci sentivamo di mostrarci apertamente positivi sul lungo periodo. È da quel momento e da quell’entusiasmo che intendiamo ripartire, dal clima di fiducia e di ottimismo basato dai segnali concreti di ripresa del settore, che si dimostrava ricettivo nei confronti dell’innovazione e della qualità. Vero è che, nel frattempo, la domanda a causa dell’emergenza è calata, ma questa diminuzione non è dovuta a una crisi interna dell’economia o del settore, ma a uno stop forzato da cause esterne: ovviamente ciò avrà delle ripercussioni sulla liquidità delle imprese, però se sapremo far fronte all’emergenza, al momento della riapertura ci faremo trovare pronti a ripartire, e non dovrebbero mancare i cantieri e gli investimenti che si erano profilati negli scorsi mesi: non appena i cantieri riapriranno ci sarà un nuovo balzo degli ordini.
D. Quali sono i vostri suggerimenti per aiutare il mondo delle imprese ad affrontare il momento attuale e i prossimi mesi?
R. In questo momento, per qualsiasi impresa è estremamente importante creare strategie di coinvolgimento con i propri partner: sarebbe totalmente sbagliato, invece, agire con iniziative frammentate e non pianificate. Noi di Knauf Italia siamo consapevoli dell’importanza fondamentale della filiera, composta da tutti i soggetti che partecipano al business e siamo più che mai convinti che serva una strategia di risposta alla crisi, caratterizzata da un approccio globale e tarata sia sugli obiettivi aziendali, sia sulle necessità del cliente. Alla definizione di questa strategia, straordinaria come il periodo che stiamo vivendo, hanno collaborato pariteticamente l’area sales e l’area marketing di Knauf, mettendo a fattor comune le rispettive competenze. Questo spirito di collaborazione, che si estende dunque sia all’esterno che all’interno di Knauf è ben sintetizzato nello slogan «Insieme ce la faremo», che si riferisce alla squadra di lavoro, all’azienda nel suo complesso (che nel caso di Knauf equivale a una seconda famiglia), ma anche a tutti i nostri stakeholder siano essi rivendite, progettisti, applicatori, privati. I frutti concreti di questo lavoro e dell’impegno a dare ancora maggior valore alla formazione (a distanza) di applicatori e progettisti sui nostri sistemi, si possono vedere nel servizio che abbiamo denominato #Imparoakasa. Poi, abbiamo mantenuto e rafforzato il nostro servizio di assistenza tecnica #Progettoakasa che, proprio la quarantena ha contribuito a rendere molto richiesto ed apprezzato. Questi due servizi, per fare un esempio, sono veri e propri strumenti per farsi trovare pronti al momento giusto, e sottolineo come essi nascano dalle richieste dei nostri partner e stakeholder. Ovviamente, ci serviamo sempre di più delle nuove tecnologie di smart working, di webinar, di remote communication, ma l’aspetto essenziale è comunque non smettere di cercare e offrire le migliori soluzioni integrate per essere al fianco dei nostri partner.
D. Quali iniziative state mettendo in atto per la ripartenza delle attività Knauf in Italia?
R. Stiamo ascoltando e codificando le richieste che ci vengono poste e, con le informazioni raccolte, ci prepariamo al passaggio alla cosiddetta Fase 2 e anche a quelle successive. Ricalibrare il peso dei servizi che offriamo, per fornire risposte adeguate è l’aspetto prioritario. Per fare solo un esempio concreto tra i tanti, gli applicatori oggi ci chiedono aiuto per stilare i preventivi: oggi, infatti, molti di essi si stanno concentrando su questo aspetto del loro lavoro, più che in passato, per essere pronti al momento della ripartenza. Dunque, la nostra priorità è venire incontro a questa ed altre loro necessità con un sistema adeguatamente studiato e codificato. Un altro obiettivo, che abbiamo assunto in questo momento più che mai in passato, è quello di essere veloci. Dobbiamo essere capaci di dare risposte immediate, concentrando gli sforzi sulla agilità ed efficacia dei nostri processi aziendali, perché è quello che il mercato ci chiede e che dimostra di premiare.
D. In un’azienda come Knauf qual è la strada che porta all’innovazione?
R. L’innovazione deve provenire non solo dai laboratori di ricerca e sviluppo, ma anche e soprattutto dalla realtà esterna all’azienda, cioè dal mercato. Saper ascoltare il mercato e gli stakeholder non è un’attività passiva, ma la capacità di captare i bisogni latenti, per dare quel valore aggiunto che fa la differenza. Gkb Advanced è stato il frutto di questo ascolto: abbiamo colto la necessità di leggerezza, che però era ostacolata dai pregiudizi che nel settore sono legati a questo termine. Il punto è che se ci si pone in ascolto, poi si è grado di dare le giuste istruzioni a chi fa ricerca nei laboratori. In questo senso, l’ascolto è l’arma che serve per sfidare il mercato.
D. All’interno di Knauf coesistono diverse aree, organizzate in dipartimenti. Qual è stato il processo di collaborazione per arrivare a Gkb Advanced?
R. All’interno di Knauf Italia esiste un grande team cross-funzionale dedicato all’innovazione, che abbiamo chiamato Product Innovation Council, un organismo che coinvolge tutti i rappresentanti dei nostri principali stakeholder. Quindi partecipano i rappresentanti della progettazione, dell’applicazione, le vendite, il marketing, la tecnica, fino alla logistica. Questa squadra si riunisce regolarmente e, attraverso un processo molto codificato, ma che lascia spazio alla creatività, si occupa di gestire l’aspetto di product innovation aziendale. Gkb Advanced è nata proprio da qui, è stata testata e implementata nelle performance grazie a un confronto continuo con il mercato, per diventare la nostra migliore innovazione per il mass market e non per una nicchia di mercato. Una rivoluzione dello standard, appunto, oltre che essere la nostra migliore referenza di innovazione di prodotto.
D. Che cosa si intende, esattamente, per nuovo standard?
R. Abbiamo voluto creare un prodotto con un mix di performance molto valide, tutte complessivamente migliorative. La novità di proposta al mercato non è data dall’incremento esponenziale di un singolo parametro qualitativo, ma dall’aver saputo rispondere all’esigenza di leggerezza, senza rinunciare a ottime prestazioni, ad esempio riguardo la resistenza al fuoco o ai sismi.
D. Quanto è importante, invece, il «fattore team»?
R. È sicuramente l’ingrediente più importante: quando è ascoltato e coinvolto dà una marcia in più. Ho la fortuna di gestire una squadra giovane che, anche se comporta un notevole impegno, riesce a essere disruptive e, dunque, innovativa. Saper agire in una dimensione sia distruttiva che costruttiva permette di diventare dei pionieri e di avanzare in dimensioni inesplorate. La fase dell’ideazione di un prodotto, quella nella quale non bisogna porre limiti alla creatività, va tenuta in grandissima considerazione, allo stesso livello della fase più logica, di studio e analisi del prodotto. Detto ciò, bisogna tenere a mente che l’innovazione non procede per balzi e i processi vanno mandati avanti con i tempi necessari, nella loro completezza.
D. Come si comunica un prodotto così rivoluzionario?
R. L’aspetto più importante è ricordarsi che il prodotto non è rivoluzionario per sé stesso o per Knauf, ma in primo luogo per gli applicatori, i progettisti, le rivendite, tutti coloro che ne entrano in contatto: a loro ci rivolgiamo, attraverso il loro specifico linguaggio. La comunicazione, in questo caso, serve per avvicinarsi ai propri interlocutori. Certo, alla base non deve mancare una chiara visione del prodotto e delle performance. Nel caso di Gkb Advanced il concetto di leggerezza si è spostato anche sul piano della comunicazione, perché l’obiettivo è stato trasmettere il nostro entusiasmo: è ciò che è avvenuto durante la serata di presentazione della lastra, e vedere che la scintilla dell’interesse è stata accolta non può che dare una grande soddisfazione.
D. Quali immagini accompagnano il lancio di Gkb Advanced?
R. I nostri target corrispondono prevalentemente a due categorie di professionisti: applicatori e progettisti, perché alimentano la maggior parte della nostra domanda. I rivenditori, in quanto sono a tutti gli effetti i nostri ambasciatori sul territorio, beneficiano e supportano la
creazione di questa domanda alla pari con noi. Abbiamo impostato, dunque, due linee di comunicazione, declinando il tema della leggerezza: attraverso l’immagine di un applicatore che solleva una lastra Gkb Advanced con una mano e, per il progettista, un atleta di salto in alto nell’atto di superare l’asticella. Abbiamo selezionato questa immagine non solo per l’idea di performance e di leggerezza che accompagna la disciplina, ma perché il salto in alto è anch’esso frutto dell’innovazione, avvenuta quando qualcuno ha smesso di saltare come era consueto fino a quel momento, scegliendo di creare un nuovo metodo. Uno storytelling che si presta su più livelli interpretativi e che, soprattutto, è in grado di emozionare il suo interlocutore.
D. Come si può descrivere la filosofia che guida l’azienda?
R. Knauf Italia è un’azienda che ha una grande chiarezza di mission, vision, obiettivi, strategie e tattiche. Insomma, sa dove vuole andare e sa come raggiungere i suoi traguardi. Questa chiarezza è pervasiva a ogni livello: obiettivi e strategie non sono argomenti di top management, bensì elementi concreti e condivisi a tutti i livelli della piramide aziendale. Questo risultato è frutto del lavoro portato avanti negli ultimi anni dal giovane direttore generale Andrea Bucci che ha progressivamente favorito l’evoluzione della struttura societaria in chiave manageriale, permettendo così alle migliori energie
dell’azienda di esprimere al meglio il loro potenziale e di rafforzare in questo modo la posizione di leadership di cui Knauf già godeva e che oggi si presenta ancor più solida.