Nel commercio elettronico il punto di vendita ha rappresentato fin dagli inizi uno degli spazi da cui far partire l’esecuzione dell’ordine verso il cliente.

Nel tempo però questa strategia ha dimostrato una serie di punti di debolezza e di criticità che hanno messo in discussione questo modello distributivo.

Tra i principali problemi emersi, la difficoltà di combinare le esigenze del pubblico che frequenta il punto di vendita con le necessità dell’operatore di magazzino addetto alla preparazione degli ordini.

Si pensi, per esempio, che chi fa commercio elettronico utilizzando il negozio come base di spedizione deve dedicare il proprio personale alla vendita a preparare gli ordini, a confezionare il bene (cosa che per un cliente fisico non accade), a finalizzare l’ordine attraverso la stampa dei documenti.

Queste attività delegate al commesso potrebbero ridurre il livello di servizio offerto al cliente del negozio, sia attraverso una minore assistenza alla persona, sia con un mancato rifornimento dello scaffale e con un incremento delle mancate vendite.

Per evitare una scomoda coesistenza nello stesso luogo della gestione di più canali di vendita sono stati realizzati i dark store.

Questo termine descrive un magazzino dedicato esclusivamente alla preparazione e alla spedizione degli ordini online, non accessibile al pubblico per lo shopping tradizionale.

Questi spazi sono ottimizzati per l’efficienza nella gestione degli ordini online, permettendo una raccolta e una spedizione più rapide rispetto a un negozio al dettaglio tradizionale.

I dark store possono variare in dimensioni e in complessità operativa, ma il loro scopo principale è di fungere da centro logistico. Essi sono solitamente situati in aree urbane o periurbane per garantire tempi di consegna rapidi.

I principali vantaggi sono prevalentemente un aumento dell’efficienza operativa, dal momento che vengono progettati come veri e propri magazzini, ottimizzati per facilitare il picking e il packing, riducendo così i tempi di preparazione degli ordini.

Il dark store non necessita di ambienti curati, il materiale può essere contenuto negli imballi originali, possono essere fisicamente ubicati in aree con costi immobiliari più bassi rispetto ai negozi tradizionali.

La gestione della merce è migliore grazie a un maggiore controllo delle giacenze. L’uso di un dark store presenta anche alcuni punti di debolezza che devono essere considerati, come:

  • costi iniziali, per la costruzione o la conversione di uno spazio, oltre a infrastrutture, tecnologia e formazione del personale
  • distanza dal cliente: se i dark store non sono baricentrici rispetto ai mercati di consumo, i tempi di consegna potrebbero essere più lunghi rispetto ai negozi tradizionali
  • bilanciamento del carico di lavoro: i siti di e-commerce possono subire alti picchi di domanda, come le festività o eventi speciali (per esempio, il black friday), seguiti da periodi più tranquilli

Per concludere, rimane da sottolineare che tanto più elevato è il livello di servizio che si vuole garantire al cliente in termini di velocità e precisione della consegna, tanto più la strategia del dark store deve essere implementata.

di Andrea Payaro

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