Meno 65% negli ultimi 9 anni. È il calo verticale, registrato da Bankitalia e dall’Ance, del credito delle banche alla imprese di costruzione. Un trend che non si ferma: le erogazioni per gli investimenti nel residenziale e non sono diminuite anche nel corso del 2016. In attesa del 2017, per il nono anno consecutivo, regna il segno meno. Prendendo in esame i dati relativi al primo trimestre dell’anno corrente, nel residenziale il calo è stato dell’11,5% rispetto al 2015, mentre per quanto concerne il non residenziale la diminuzione è stata ancor maggiore: -21,1% (sempre sui dati dell’anno passato). I dati parlano chiaro: le banche non fanno più credito al settore. Nel 2008, annus horribilis della crisi, i prestiti alle costruzioni erano 52,5 miliardi: nel 2014, dopo otto anni di pesante congiuntura economica, sono diventati 15 (-70%). Così come sono crollati i prestiti per il residenziale: da 31,4% a 8,1%. Ma Banca d’Italia vede un po’ di luce in fondo al tunnel, parlando di ” graduale miglioramento delle condizioni del mercato immobiliare, che dovrebbe portare nei prossimi trimestri a una significativa riduzione dei rischi per il sistema bancario”. Gli operatori del settore, dopo essersi rimboccati le maniche, incrociano ore le dita.