Le idee circolano e anche l’economia deve circolare. E non perché debba andare a zonzo: deve circolare perché il mondo non sopporta più che le risorse, limitate ed esauribili, siano sprecate. Per questo c’è un solo modo per riuscire a evitare l’estinzione del genere umano: imparare a riciclare quello che si utilizza, prodotti per l’edilizia compresi. È l’economia circolare, appunto. Che non è un obiettivo astratto, ma è già concretamente nell’ordine delle cose, per esempio con edifici che non siano energivori. Ne è cosciente anche il Coried, Consorzio di rivenditori di materiali edili nato a Lucca nel dicembre 2005, dall’iniziativa di dieci soci fondatori.
Assieme a YouTrade, rivista di Virginia Gambino Editore, il Coried ha organizzato un convegno per venerdì 16 febbraio dedicato proprio al rapporto tra edilizia e economia circolare. Nutrito il programma, che si può consultare sul sito www.casacondominio.net, si trova anche il modulo per l’iscrizione gratuita all’evento. L’appuntamento, tra l’altro, ha ricevuto il patrocinio dei comuni di Lucca e Capannori, della Provincia di Lucca, oltre che della Camera di commercio, di Confartigianato, dell’Ance, dell’Ordine degli ingegneri, dell’Ordine degli architetti e del Collegio dei geometri. La partecipazione, inoltre, dà diritto a crediti formativi.
«La necessità di questo incontro nasce dal dialogo continuo sia con le rivendite edili che rappresentiamo, sia dal confronto con tutti gli operatori del settore: artigiani, imprese di costruzioni (piccole e grandi), ordini professionali ed enti pubblici», spiega la presidente del Coried, Micaela Bosi Picchiotti. «Questo perché il mercato dell’edilizia subisce, da anni, una forte flessione. Si dice che l’edilizia è il motore dell’economia, ma se questo motore rimane ingolfato è un problema. L’edilizia non riparte, in modo particolare quella pesante: non ci sono cantieri e quei pochi aperti vengono sottoposti a delle normative fortemente stringenti. Tutto ciò crea una compressione sulle rivendite e sulla vendita dei materiali. Perciò abbiamo deciso di fare un po’ il punto della situazione, analizzando quello che succede nel territorio della provincia di Lucca e limitrofo. Infatti, in quanto Coried abbiamo degli aderenti su Pisa e Massa Carrara. Vogliamo capire non solo qual è il trend del mercato della rivendita edile, ma anche quali possono essere gli sviluppi e i bisogni futuri del mercato, oltre le ristrutturazioni, il risparmio energetico e l’adeguamento sismico. Il tutto, ovviamente, anche in relazione all’andamento dell’economia nazionale. Questo evento rappresenta quindi un momento sinergico molto importante».
L’economia circolare, però, ha un significato che va al di là del risparmio energetico. Significa anche, per esempio, salvaguardare l’esistente o metterlo in condizione di essere sicuro, specialmente in un Paese come l’Italia che è a continuo rischio sismico. «Abbiamo in prima persona l’interesse al mantenimento di quello che è il nostro patrimonio storico e architettonico», concorda Bosi Picchiotti. «Lucca è una cittadina a forte vocazione turistica proprio per il suo patrimonio storico e artistico e l’abitato cittadino racchiuso nelle sue splendide mura medioevali, rappresenta non solo il passato ma anche il presente e risente della necessità di preservare ciò che la storia ci ha lasciato in eredità, ma adeguandolo alle nuove esigenze abitative e al mutamento climatico in atto. Gli interventi però non possono e non devono limitarsi a questo poiché tutta la provincia conserva gioielli anche da punto di vista ingegneristico che al momento devono essere preservati da possibili eventi naturalistici».
Vale la pena, infine, di precisare che cosa rappresenta il Coried: «Non siamo un gruppo d’acquisto, bensì una realtà consortile grazie al quale gli associati possono diventare dei punti di riferimento per il territorio e attori promotori di attività di concertazione tra tutti i protagonisti della filiera. Questo perché un lavoro fatto bene non può prescindere dalla partecipazione attiva di tutti: le rivendite devono vendere una certa tipologia di prodotto qualitativo (e devono però essere messe nella condizione per poter offrire quel determinato articolo), le imprese di costruzione (piccole o medie che siano) devono effettuare materialmente i lavori con forniture di qualità, e gli enti pubblici che hanno il compito di controllare bene l’attività nel mercato delle costruzioni. Vogliamo essere le sentinelle del territorio, anticipare i trend e offrire dei servizi ai nostri consorziati. Servizi che ad oggi la Gdo non è certo in grado di offrire», conclude la presidente del consorzio.